Come usare la lettura, la scrittura e le immagini o simboli: Relazionarsi con l’utenza significa relazionarsi anche con il contesto sociale, culturale e soprattutto familiare in cui la stessa è inserita. Tale speranza si ripercuote fondamentalmente e positivamente nel vissuto di sofferenza. Le strutture sanitarie provocano ansia e paura; ciò non è dovuto solo alla distanza/separazione della famiglia e dalle abitudini quotidiane ma anche alla struttura e organizzazione di quest’ultima. In base a studi specifici legati agli aspetti psicologici del ricovero diamo qualche consiglio utile su come avvicinare il malato di demenza, sia con tecniche di comunicazione verbale che non verbale: L’inflessione e il tono della voce sono di estrema importanza. L’ambito sanitario è uno di quelli in cui la relazione tra il malato e l’infermiere si presenta come una relazione d’aiuto: l’aiutante è chiamato ad essere esperto nell’offrire risorse, l’aiutato si trova in stato di bisogno e si rivolge alla struttura sanitaria per ricevere ausilio. REA Varese 323972 / SDI: USAL8PV / Capitale sociale: 25.000€ i.v. 4. Occhi naso e bocca sono i ricettori attraverso i quali un individuo si relaziona con il mondo. Oggi tutto ciò non basta. L’infermiere può capire cosa può fare un occhio e cosa ci comunica. La comunicazione empatica in oncologia: un fattore importante. L'infermiere aiuta e sostiene l’assistito nelle scelte, fornendo informazioni di natura assistenziale in relazione ai progetti diagnostico-terapeutici e adeguando la comunicazione alla sua capacità di comprendere. Riuscire a comprenderne lo stato e capire come interagire è fondamentale ai fini di un’efficace comunicazione. Alcuni semplici suggerimenti che possono facilitare il rapporto con i non vedenti: Avvicinandovi a un non vedente fatevi notare per tempo. È necessaria per una buona comunicazione e per la predisposizione all’ascolto; empatia: l’infermiere deve addentrarsi nella vita del suo paziente, percepire i suoi sentimenti e restare obiettivo per poterlo aiutare a risolvere i suoi problemi. Hildegarde Peplau, infermiera, descriveva l’assistenza come un processo interpersonale terapeutico che ha il compito di concorrere alla salute della collettività e dei singoli. Anche la brillantezza dello sguardo è indice del grado d’attivazione della persona. Uno dei compiti specifici dell’OSS è curare l’igiene personale dal paziente che a causa di patologie, interventi operatori o deficit motori si trova allettato. Le abilità relazionali richieste alla figura dell´OSS sono tutt´altro che secondarie rispetto alle conoscenze igienico-sanitarie. non è un problema esagerano sempre, dicono di stare male, in realtà non hanno nulla : B : cercando di utilizzare la comunicazione non verbale per capire cosa sta succedendo : C : non è necessario comunicare, ma in silenzio eseguire la valutazione e portare il paziente in ospedale : D La comunicazione è uno strumento consapevole attraverso cui gli operatori sanitari cercano l'empatia con l'assistito. Questo può essere molto utile, ma può anche portare a malintesi, in particolare quando il significato delle nostre parole non corrisponde a quello del linguaggio non-verbale (per es. Gli operatori sanitari, oltre ad essere in relazione con l’utente, devono gestire i rapporti anche con i membri della famiglia o, nella peggiore delle ipotesi, non gestirli per un completo disinteressamento dei familiari nei confronti dell’utente. Acconsento che i dati inviati vengano raccolti e archiviati. Il diabete mellito sta dilagando nel mondo, leggi gli approfondimenti e le ultime notizie sul diabete. Molto si sa delle sue componenti e dei disturbi ad essa connessi, tuttavia esistono ancora molte zone d’ombra, soprattutto riguardo alla consapevolezza della sua specificità nella professione infermieristica. Il personale del sistema sanitario è eccezionale. la comunicazione con il paziente psichiatrico il rapporto con il malato puÒ generare ansia e paura e per tale motivo spesso l’operatore si trova ad assumere un ruolo rigido volto a ridurre in modo non sempre adeguato lo stress della relazione. Nella relazione infermiere paziente i fattori su cui puntare sono l’ascolto e il tempo, nell’articolo scopriamo come farlo.. Relazione Infermiere Paziente: l’ascolto e il tempo nella comunicazione con l’assistito. Leggi di più Close, Pubblicato il 09.06.16 Il fluire della comunicazione tra l’infermiere e l’assistito può essere minato da problemi di varia natura. Il ricovero presso una casa di cura o struttura sanitaria in generale è un avvenimento stressante che comporta un cambiamento notevole per lo stile di vita. Grazie all’aiuto da parte della nostra esperta Laura Micol Bertagna, Psicologa e docente in “comunicazione come dinamica delle relazioni interpersonali e sociale”, abbiamo analizzato e individuato 5 punti fondamentali che possono aiutare una buona comunicazione con il paziente. / P.I: 03112190123 Il messaggio inviato dall’infermiere capace di ascoltare è importante, poiché valorizza la centralità della persona che gli sta di fronte, del suo problema e la disponibilità nei suoi confronti. Negli anziani, invece, è percepita come una condizione intrinseca alla propria vita quotidiana, quasi una parte di sè, per questo più sofferta, più ansiogena; mentre nei giovani la morte è un “Futuro” lontano, negli anziani abbiamo ciò che si dice teatralmente “Colloquio con la morte”, ossia un pensiero frequente, spesso profondamente vissuto, della propria fine che è “Presente” e non si può tanto dimenticare o allontanare nel tempo; i giovani, nello stato di male, vivono in funzione del “dopo ricovero”, con la fiducia nel ritorno ai loro interessi (amici, famiglia, lavoro etc…). I tipi di malati che possono manifestare i più alti livelli di stress e sintomi d’ansia e depressione sono: L’operatore/ausiliario sanitario, comprendendo le difficoltà di adattamento in un ambiente sanitario, può fornire un aiuto al paziente utilizzando alcune strategie: L’empatia è la capacità di mettersi nei panni dell’altro, di comprendere appieno lo stato d’animo altrui, è una capacità innata che fa parte dell’esperienza umana indispensabile per un operatore socio sanitario o un ausiliario socio assistenziale. Per prevenire queste condizioni, la peculiarità dell’infermiere sta nel saper coinvolgere l’assistito in una relazione terapeutica che si fondi sulla fiducia e sull’empatia, che lo renda partecipe e riduca al minimo le reazioni avverse. se diciamo “Va bene, non è colpa tua” mentre il tono della voce e l’espressione del viso indicano che non va affatto bene, il paziente percepirà il disappunto come messaggio principale). Considerare la competenza comunicativa come un proprio dovere professionale, dunque, cambia il volto professionale stesso degli infermieri, perché cambia il loro atteggiamento nei confronti dei pazienti. Riaffermare: l’infermiere comunica al paziente che lo sta ascoltando, mentre il paziente ha la possibilità di ripetere il messaggio ed eventualmente chiarirlo. Per capire quello che stiamo dicendo, il malato di demenza si concentra su questi elementi, come pure sull’espressione del nostro viso e persino sulla postura del corpo, comprendendone gli stati emotivi. La comunicazione tra infermiere e paziente è un argomento di cui, paradossalmente, è facile parlare ma che risulta molto difficile da mettere in pratica. La comunicazione non verbale 15 Postura 16 Movimenti 16 Distanza interpersonale 17 Distanza infermiere-paziente 17 Respirazione 18 Mimica facciale 18 capitolo 03 Le aspettative 20 Le aspettative 20 Le aspettative del paziente 20 Confrontarsi con la realta' 21 Le aspettative dell'infermiere 21 Essere positivi e propositivi 22 L’anziano percepisce questa squalifica e disconferma del sé e reagisce chiudendo maggiormente il proprio respiro comunicativo. Alle caratteristiche della persona si deve associare necessariamente la conoscenza delle tecniche di comunicazione. La comunicazione non verbale esprime stati emotivi che possono essere sconosciuti al paziente stesso. Il linguaggio non verbale può aiutarci a capire quello che il malato ci vuol dire anche oltre le parole. Solo il 35% di tutta la comunicazione umana fa capo alle parole, tutto il resto, viceversa, è non verbale. Come afferma Paul Watzlawick, uno dei padri della moderna comunicazione, comunicare diversamente significa cambiare la realtà. Il volto umano è capace di produrre un maggior numero di movimenti, circa 43 muscoli contribuiscono a produrre una gamma di 10000 espressioni. Ci prendiamo cura di chi si prende cura. Nell'ambito della comunicazione medico-paziente, il processo di comunicazione si è evoluto contemporaneamente ai cambiamenti culturali degli ultimi decenni. La comunicazione si divide in verbale e non verbale. Da una buona capacità di lettura d’essa derivano preziose informazioni sul reale stato emotivo della persona con cui s’interagisce, in particolare quando essa non sa, non può o non osa esprimere il proprio reale sentire. Devi fare il login per lasciare un commento. Possiamo comunicare tanto attraverso un semplice sguardo o un sorriso, come pure coi gesti. La comunicazione dà alla persona un senso di sicurezza rinforzando la sua percezione di non essere sola e di avere qualcuno che l’ascolti. Non sei iscritto ? La comunicazione non verbale esprime stati emotivi che possono essere sconosciuti al paziente stesso. La comunicazione verbale implica la partecipazione dei meccanismi fisiologici e cognitivi necessari per la produzione e la ricezione del linguaggio. Regione Lombardia mette a disposizione un voucher a fondo perduto rivolto alle aziende che vogliono usufruire dei servizi smart working. Il paziente reagisce all’ambiente istituzionale con gli stessi comportamenti che è abituato a mettere in atto in qualsiasi altra situazione di ansia e stress. L’infermiere, non limitandosi ad eseguire interventi tecnici, nel prendersi cura del malato svolge una funzione terapeutica e supportiva attraverso il dialogo, con lo scopo di stabilire un’interazione efficace e personalizzata volta al soddisfacimento dei bisogni, al recupero dell’autonomia e all’adattamento allo stress che ogni malattia o forma di disagio porta con sé. Esempi di mezzi di comunicazione digitali sono: il fax, il compact disc, l'orologio a cristalli liquidi (in cui l'indicazione dell'ora e delle sue frazioni è visualizzata con scatti di cifre). di Carla Gatto Non c’è da stupirsi che anche nell’uomo la comunicazione non verbale sia presente e ricca di modalità espressive, volte a comunicare le emozioni e i sentimenti che gli altri ci suscitano. Quando si parla di comunicazione in campo sanitario non si parla di qualcosa che ha a che vedere con la gentilezza, il bon ton, ma ha che vedere con la professionalità profonda degli operatori sanitari, con il senso sociale e l’efficacia di cura del loro lavoro. Scopriamoli insieme! Gli anziani dopo essersi ammalati spesso non hanno questa speranza o fiducia nella ripresa di una vita serena. Il linguaggio del corpo ha una propria grammatica, pertanto va letto e interpretato rispettando tutta una sintassi composta da parole, frasi e punteggiatura. Inoltre, l’operatore sanitario deve essere il più possibile consapevole dei messaggi che egli stesso invia a livello non verbale: è su questi ultimi, assai più che su quelli verbali, che si gioca la relazione con il paziente. Le abilità relazionali richieste alla figura dell'OSS sono tutt'altro che secondarie rispetto alle conoscenze igienico-sanitarie. L'approfondimento sul tema della stomie intestinali. Durante la vita lavorativa l’oss si confronta con diverse tipologie di persone e quindi con altrettanti possibili stati di ansia; per questo è importante saper comunicare. Sarà utile quindi interessarsi a loro fin dai primi istanti del ricovero, aiutarli ad esprimersi, tollerarli nei loro comportamenti disturbanti (spesso frutto di paure o patologie), informarli con serenità, e se possibile, rispettare certe abitudini, esigenze o caratteristiche peculiari della loro vita quotidiana. La comunicazione diseguale la ritroviamo nell’interazione con il bambino o con lo straniero, specie se lo consideriamo di classe inferiore alla nostra, e rimarca un’asimmetria tra me e te rigida e costante. Gli occhi hanno un significato. Tenendo in considerazione che il 45% della comunicazione avviene sotto il punto di vista verbale e aspetto vocale, il restante 55% è composto dai movimenti del corpo. Un processo inteso in questa maniera può contribuire allo sviluppo della personalità del paziente, a capirne la varietà dei problemi e a cercare una soluzione ad essi. La relazione operatore-paziente è un aspetto fondamentale di questo profilo professionale. Le situazioni che mettono in crisi il      loro equilibrio precario, tra cui il ricovero in ambienti ignoti. Spesso, la semplice osservazione della situazione emotiva del soggetto può essere un valido indizio per capire come comportarsi. Questo e molto altro viene approfondito e affrontato con esperti del settore durante i percorsi di formazione in ambito sanitario, nello specifico nei corsi OSS e ASA. Ekman Paul, professore di psicologia al Dipartimento di Psichiatria dell’Università della California ha elaborato uno studio delle espressioni facciali, arrivando a scoprire che esistono delle micro-espressioni che rivelano il “nostro non detto”. Possiamo capire che ogni movimento è come una parola, assume cioè un significato diverso a seconda dell’uso che se ne fa in una “frase”, per cui nell’analizzare il gesto va tenuto presente soprattutto il contesto in cui si esplica. Pegaso Università Telematica, ti offre la possibilità di ampliare il tuo bagaglio formativo a condizioni vantaggiose, per te e per i tuoi familiari. Ci sono situazioni tipo in cui parenti o familiari non usano una comunicazione corretta che spesso è dovuta ad un semplice non informarsi. TSS utilizzerà le informazioni fornite in questo modulo per essere in contatto con voi e per fornire aggiornamenti. Via Monte Golico, 6Tel: 0332288316Apri in Google maps. Avviare una start up oggi? Capire chi è il soggetto con cui si ha a che fare e generare ciò che viene definito una “comunicazione terapeutica” porta benefici da un punto di vista emotivo per il paziente, migliorando anche l’efficienza lavorativa per l’operatore. Proseguendo la navigazione l'utente presterà il consenso all'usi dei cookie. Smart working: Voucher a fondo perduto per aziende lombarde, OSS tra le figure professionali più richieste 2020-2021. degenti in osservazione e in attesa di diagnosi; degenti con malattie neoplastiche o infettive; degenti che soffrivano già prima del ricovero di stati ansiosi e/o depressivi; rassicurare e calmare il paziente nei momenti di timore; far sfogare liberamente le sue emozioni ed i suoi sentimenti attraverso il racconto; favorire la sua identificazione con persone che hanno già superato un’esperienza analoga; aiutarlo ad elaborare progetti per il futuro, con lo scopo di prevenire qualsiasi tendenza a ritirarsi e a rinchiudersi eccessivamente in se stesso; fornirgli informazioni adeguate e chiare sul suo stato di salute e su quanto viene fatto in struttura per lui; l’anziano vede accentuarsi la sua situazione di dipendenza e concentra l’attenzione sul corpo e i suoi disturbi; nella sua mente la malattia e il senso della propria inutilità coincidono; il ricovero in ospedale o in una struttura residenziale acutizza tali sensazioni, riattivando nel malato un vissuto di emarginazione e di inutilità che induce alla depressione o ad atteggiamenti aggressivi o diffidenti verso chi lo assiste. Mantenere un tono della voce e un linguaggio del corpo neutrale, non aggressivo, ti aiuterà a disinnescare situazioni potenzialmente a rischio. Poiché la comunicazione svolge un ruolo prioritario nel processo di assistenza al paziente, la relazione che si instaura con l’assistito rappresenta per il professionista sanitario un aspetto cruciale. In tale ottica assume rilevanza la qualità della relazione e della comunicazione che si instaura tra il professionista e la persona assistita. Servono per interagire al meglio con i pazienti e per mantenerli attivi da un punto di vista razionale, permettendo di esprimere i propri bisogni la dove non siano più in grado di esprimerli verbalmente (soprattutto in soggetti afasici per demenza, per danno neurologico, o per soggetti con disabilità sensoriale). 1 ABSTRACT Questo studio presenta il programma formativo, proposto dal terapista occupazionale, con lo scopo di educare l’operatore sanitario alla comunicazione con il paziente affetto da Alzheimer, utilizzando le strategie e le tecniche conversazionali proprie dell’Approccio Conversazionale di … La comunicazione (dal latino “communicare”, “mettere in comune”) è oggi un aspetto molto dibattuto; tanti ne discutono e tanti altri se ne occupano. Conoscere la giusta comunicazione con il paziente e sapere come interagire con loro sono delle skills indispensabili per un Operatore Socio Sanitario (OSS) o Ausiliario Socio Assistenziale (ASA) che necessitano della giusta preparazione e di una conoscenza sempre aggiornata. Una buona assistenza, mirata a favorire il benessere e l´autonomia dell´altro, non può infatti realizzarsi se non all´interno di una relazione costruita con competenza, motivazione e con un atteggiamento di accettazione empatica dei bisogni del paziente. Ci sono poi gesti che si modificano con l’evolversi dell’età dell’uomo. La comunicazione non verbale non è specifica dell’uomo, addirittura alcune forme di comunicazione presentano grande somiglianza tra l’uomo e altre specie di mammiferi. La relazione con il paziente e la sua famiglia 10 - 17 giugno 2006 ... comunicazione, poter esprimere le emozioni..) • Bisogno di autostima (sentirsi apprezzati, ... curanti di non comunicare con il malato ed il malato tace per non pesare su di essi; clima di solitudine. QUIZ 1 - Simulazione Concorso per Operatore Socio Sanitario - Proponiamo un quiz di 30 domande per la preparazione ai concori per OPERATORI SOCIO SANITARI La comunicazione non verbale in ambito sanitario Il ruolo della comunicazione non verbale è di vitale importanza nel settore sanitario. Ne derivano comportamenti di tipo regressivo, ansioso, depressivo e aggressivo. Infatti è più una tensione interiore, il senso di impotenza che non l’agito nei confronti del mondo esterno, quindi per l’anziano è maggiore la sofferenza emotiva e l’aspetto psico-affettivo che quello relazionale, rispetto ad un individuo giovane-adulto. L'aiuto dei pazienti/utenti con deambulazione difficoltose è una delle attività con cui l'operatore socio sanitario si deve confrontare spesso. Senza una di queste componenti la nostra comunicazione risulterebbe poco comprensibile, non pienamente recepibile dal destinatario. Rispecchiare: rispecchiare valori e credenze ha lo scopo di aiutare il paziente ad analizzare i propri pensieri rispetto ad un problema; l’infermiere cerca di trasmettere al paziente che le sue idee e i suoi problemi siano le sole cose che abbiano importanza in quel momento. Ringraziamenti 1.L’OPERATORE SOCIO SANITARIO L’Operatore Socio Sanitario aiuta a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; favorisce il benessere e l’autonomia dell’utente. I rumori, le notevoli limitazioni dello spazio personale, la quasi totale scomparsa delle propria intimità rendono queste strutture radicalmente diverse dall’ambiente quotidiano/domestico e sono viste come impersonali e fredde. Molti aspetti si nascondono nella comunicazione non verbale. Si può con “Yes I Start up”! Con la registrazione, gratuita, si ottiene l'accesso a tutti i servizi presenti e futuri. Comprendere la situazione psicologica di chi sente avanzare l’età è spesso segnata da sentimenti di frustrazione (cambiamenti in famiglia, cessazione del lavoro, riduzione degli interessi). Igiene del paziente: quali consigli per gli Operatori Socio Sanitari? Preparazione del paziente subito prima di procedere: • Posizionare il paziente seduto; • Accertarsi della … Le novità e curiosità. Il codice deontologico, rispettivamente all’articolo 20 e al 24, enuncia: 3) usa una comunicazione non verbale non minacciosa. I soggetti colpiti da malattia sono travolti da una forte corrente emotiva che può portare timori per la propria incolumità fisica, perdita di interessi, irritabilità, dipendenza e bisogno di rassicurazione da parte degli altri. Questo sito consente l'invio di cookie di terze parti, per inviarti messaggi in linea con i tuoi interessi. Per questo conoscere come comunicare con il paziente e apprendere le dinamiche delle relazioni interpersonali è diventato essenziale. La dedizione con cui medici e infermieri fanno il loro lavoro è encomiabile, sono portatori innati di benessere e soprattutto di savoir faire. La comunicazione che sia verbale o non verbale, ha grande rilevanza nella gestione di un paziente in stato di … Come Aiutare una Persona Cieca. Cercasi HR Specialist settore sanitario disperatamente! Un approccio unico e specifico riguarda i malati che soffrono di demenza. con questi arriva al paziente l’O2 ben umidificato, le secrezioni risultano sufficientemente fluide da poter essere aspirate facilmente e non si formano tappi di muco. Nella natura specifica del nursing c’è qualcosa di più della mera somma degli interventi tecnici che gli infermieri possono attuare. Il primo passo per migliorare la comunicazione con il paziente sordo è sicuramente la dimostrazione di interesse, da parte dell’infermiere, nel cercare il sistema di comunicazione più efficace, che potrebbe far diminuire l’ansia del paziente nei contesti sanitari. Questo contesto può assumere svariate forme, ma non va né dimenticato né sottovalutato. Ecco come richiederlo. Parlargli con chiarezza e molto lentamente (ma non in modo infantile); Usare parole e frasi molto brevi, semplici e concrete (evitare metafore o detti); Accompagnare il linguaggio verbale con una gestualità coerente; Cercare di adottare un approccio positivo; Sedersi di fronte al malato, alla stessa altezza (mai posizioni di chiusura o predominanza) e cercare di incoraggiarlo a parlare; Cercare di cogliere l’emozione che esprime; Evitare di sottolineare inutilmente gli errori; Cercare di dargli aiuto e adattare il proprio stile di linguaggio; Assicurarsi che la comunicazione non sia ostacolata da problemi fisici; Stargli vicino tramite contatto fisico: tenere la mano o mano sulla spalla sempre in atteggiamento rispettoso, ad una distanza ravvicinata ma sociale; Controllare regolarmente se il paziente è ancora in grado di leggere e di capire un messaggio scritto; Lasciare foglietti promemoria (con un solo messaggio per foglietto) o un immagine per aiutare il ricordo; Usare simboli che non siano troppo astratti e associare simboli, immagini e fotografie per facilitare la comprensione di un messaggio scritto; se il paziente non è più in grado di leggere utilizzare simboli e fotografie. Nel saper fare e nel saper essere dell’infermiere sono compresi i seguenti concetti: Ascoltare: il paziente deve trovare un ambiente accogliente, deve potersi esprimere con calma. Per favore fateci sapere tutti i modi in cui vorreste rimanere in contatto. Da ciò il rassegnarsi, il lasciarsi andare anche dal punto di vista organico, invece di collaborare o reagire per superare lo stato di crisi; gli anziani, proprio perché generalmente più deboli e con minor  capacità di recupero, vivono con più difficoltà le situazioni che richiedono nuovi adattamenti. Le reazioni alla malattia e al ricovero in struttura per gli anziani presentano alcune caratteristiche: Generalmente la “crisi” dell’anziano, in uno stato di malattia conclamata, è diverso da ciò che avviene in un giovane o in un adulto. La comunicazione non verbale esprime quei sentimenti e quelle emozioni che proviamo nella vita quotidiana che non sempre raggiungono il livello della coscienza. Comunicare non è mai troppo semplice, ma alcune condizioni ci aiutano, altre lo rendono più difficile per esempio: l’ambiente E’ importante che gli operatori assumano un atteggiamento empatico, confortante e disponibile che li rassicuri. Si chiamano CAA (comunicazione aumentativa alternativa) e sono delle vere e proprie tecniche di comunicazione che utilizzano immagini e simboli. La comunicazione avviene attraverso tre canali: Quando si parla di comunicazione verbale, ci si riferisce a quel tipo di comunicazione che utilizza il canale della “parola parlata”. Tale comunicazione è parte integrante del nostro modo di relazionarci con gli altri. In altri termini dovremmo provare a far sì che sulla rassegnazione-depressione prevalga ancora l’interesse nel vivere. Tenete presente che non vi vede e neppure vi conosce. Queste difficoltà soprattutto nell'anziano si manifestano con velocità rallentata, riduzione della fluidità e della sincronia dei movimenti. #4 L’Oss e il paziente con Alzheimer. Anche il silenzio è una forma di comunicazione non verbale e alla luce di ciò l’infermiere dovrà analizzarne il significato in base al contesto e al soggetto che ha di fronte. Attraverso il messaggio non verbale l’animale segnala ai suoi simili il proprio stato emotivo affinché essi possano comportarsi di conseguenza. Ma cosa deve fare e cosa deve controllare l'operatore durante l'assistenza alla persona? La comunicazione para-verbale consiste nell’utilizzo della voce: timbro, tono, pause e volume. La componente relazionale dell'assistenza infermieristica è fondamentale per l'intero processo di cura. Un’ “intervista” amichevole e confidenziale ti permetterà di acquisire maggiori informazioni sulla storia clinica del paziente e lo farà s… Ciò che è tipico dell’essere umano è una maggiore variabilità e la possibilità di modulare con più competenza la propria espressività. E’ di estrema importanza tener conto del suo vissuto psicologico-affettivo e le possibili ripercussioni che questi comportano nel decorso della malattia e nella collaborazione al processo di cura.