1,4-6). Visitando una Chiesa, si reciti almeno un Padre nostro e il Credo. Vittime sovente sono i buoni, gli innocenti che non hanno voce e potere per difendersi. "Qui rischi, sofferenze, dolori, pericoli, tentazioni, incertezze; là sicurezza della salvezza". Il Paradiso per il quale siamo stati creati esige la perfezione, la santità: "Io sono il Signore vostro Dio, comportatevi come persone sante perché io sono santo". Quanto bene avremmo potuto compiere, per arricchire la nostra vita, quanta carità esercitare con poche rinunce, aumentando i nostri meriti per l’eternità! Il più grande dolore sarà proprio non essere stati santi come avremmo potuto e dovuto essere. Con la morte Dio chiama l’uomo alla vita immortale. Community Santa Caterina da Genova, la mistica del Purgatorio, scrive: "Non credo si possa provare una gioia pari a quella delle anime in Purgatorio, se si accettua quella dei beati in cielo". In tutte le grandi religioni e nelle varie culture, si è sempre creduto in un luogo di purificazione dove i morti possano espiare il male commesso durante la vita. In Paradiso noi creature finite non esauriremo mai l’infinito, bene supremo al quale saremo inseparabilmente uniti. Risposta del sacerdote. I penitenti della sesta cornice sono i golosi, che corrono senza sosta sotto alberi carichi di frutti e sulle rive di limpidi ruscelli, che però non possono toccare: sono irriconoscibili per la loro magrezza, affamati e assetati; il contrappasso in questo caso è ovvio, e deriva direttamente dalla mitologia classica, in particolare dal celebre supplizio di Tantalo (descritto, fra l'altro, da Virgilio nell'Eneide). Quesito Gentile padre Angelo, da cosa si evince l’esistenza del Purgatorio? XVI CANTO DEL PURGATORIO PENA: Gli iracondi sono costretti a vagare in una fitta nebbia di fumo che non permette di vedere. Una delle verità religiose più dibattute nella Chiesa e più nebulose per i credenti, è l’esistenza del Purgatorio. Gli exempla della seconda cornice sono gridati da voci aeree, conformemente al fatto che le anime hanno gli occhi cuciti, e sono: Espiano qui: Sapia, Guido del Duca e Rinieri da Calboli. Scopriamo come sia difficile lottare contro il male, per la stessa nostra natura ferita dal peccato originale. La preghiera: un mezzo sempre efficace, alla portata di tutti, tanto più efficace quando non chiediamo aiuti e beni per noi, ma perdono e salvezza per le anime dei nostri cari. Non dimentichiamo di pregare anche per le anime più bisognose e dimenticate del Purgatorio, certi che ricambieranno in Paradiso questa nostra carità. L’esistenza del Purgatorio, tra l’altro, attesta a noi cristiani, ciò che professiamo nel Credo, quando diciamo di aderire alla Comunione dei Santi, che unisce il cielo alla terra, in un sol Corpo Mistico, quello del Cristo redentore del mondo. Il giudizio divino, nell’istante della morte, avrà una triplice sentenza: condanna definitiva per chi avesse rifiutato fino all’ultimo momento il perdono e la salvezza che Dio offre a tutti; il Paradiso a chi avrà osservato costantemente la sua legge. L’esistenza del Purgatorio certifica l’esistenza del Paradiso, come meta cui tendere dopo la purificazione e dell’inferno come stato in cui si cade in assenza di pentimento e di fede nell’amore di Dio. E ancora: "Se si aprisse il Purgatorio e si invitassero le anime a uscirne, queste si rifiuterebbero". Vi renderete conto dell’esistenza del Cielo, del Purgatorio e dell’Inferno. Sulla terza cornice espiano le anime degli iracondi, che camminano in un denso fumo, simbolo dell'ira che acceca e offusca le capacità intellettuali; essi cantano l'Agnus Dei. L'Esistenza del purgatorio è la bottega del prete-Domenico CERRI 1850 Atti del XIV congresso della Società internazionale di musicologia: Free papers-International Musicological Society. E S. Teresina del Bambino Gesù: "Io non muoio, entro nella vita". Questa “testimonianza” si trova nel Museo delle anime del Purgatorio all’interno della Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio a Roma. Le tre Chiese: peregrinante, purificante, trionfante, rimangono strettamente unite come vasi comunicanti: i beni di una si riversano sulle altre. Per quanti fossero morti con colpe veniali o residui di pena da espiare, Gesù offre un periodo di espiazione e purificazione nel Purgatorio. È questo il canto dove, dopo aver assistito insieme a Virgilio ad una recitazione corale del 'Padre nostro', e dopo aver incontrato l'anima del cavaliere maremmano Omberto Aldobrandeshi, Dante incontra l'anima di Oderisi da Gubbio, maestro, ci dice Dante ai vv.80-81, 'di quel'arte/ch'aluminare chiamata è in Parisi'. Per questo un’esigenza profonda della natura umana, inculcata da tutte le religioni, è un tribunale in cui tutto il male venga rivelato e punito e tutto il bene premiato. L’autorità dei due Concilii Ecumenici, viene richiamata dal Vaticano II che dice: "La fede dei nostri padri circa l’unione con i fratelli, che sono nella gloria celeste o che ancora dopo la morte stanno purificandosi, questo Concilio riceve con grande pietà e nuovamente propone i decreti di quei sacri Concilii" (Lumen Gentium 51). Tuttavia, poiché in questa cosa Leggi tutto… Il custode di questa cornice è l'Angelo della giustizia, che canta la beatitudine Beati qui sitiunt. i passi biblici che confermano l'esistenza del purgatorio GIOBBE 1: 5; Quando i giorni della festa terminavano, Giobbe li faceva venire per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva un olocausto per ciascuno di essi, perché diceva: «Può darsi che i miei figli abbiano peccato e … Le indulgenze si dividono in "plenarie", remissione totale del debito, e "parziali", cioè limitate, da applicare ai defunti. In uno dei canoni scomunica "chi ritiene che il peccatore pentito, non abbia alcun debito di pena temporale da scontare o in questa vita o in quella futura in Purgatorio, prima che gli siano aperte le porte del regno dei cieli". Molte volte ci domandiamo ostinatamente il perché di determinate situazioni o di dolorosi contesti a noi prossimi, accusando Dio in ordine al loro accadere storico e al nostro coinvolgimento personale rispetto ad essi. La liturgia esequiale onora il corpo del defunto in cui Dio è stato presente mediante la Grazia dei Sacramenti e spinge lo sguardo all’ultimo avvenimento della storia, quando Cristo tornerà glorioso per ridare vita ai corpi e renderli partecipi della sua gloria. Il vero problema è ciò che ci attende dopo la morte. Chiesa San Giuseppe Chiesa del Purgatorio, Carini. "Tutti noi", dice S. Paolo, "compariremo davanti al tribunale di Cristo per essere giudicati da Lui. Chi non ha provato il dispiacere, la tristezza di occasioni perdute, imputabili alla nostra trascuratezza? Lui che ci ha salvato a prezzo di un amore e dolore infinito. La Chiesa ha sempre creduto nell’esistenza del Purgatorio. Un giudice sapientissimo, che non può errare, scruta e giudica non solo le azioni, ma anche le intenzioni che guidano le nostre scelte. Egli desidera, attende di incontrarle nel cielo per il quale le ha create. La paura della morte è naturale e razionale perché l’uomo è stato creato per la vita. Dante Alighieri, nel Purgatorio, seconda cantica della Divina Commedia, descrive la visione del proprio viaggio nell'oltretomba: il Purgatorio è diviso in cornici, che sono significativamente sette, sulla scorta del Moralia in Job di Gregorio Magno. Nell'Antipurgatorio, formato da due balze, si trovano le anime dei negligenti, ovvero coloro che attendono di poter iniziare la loro espiazione. Purtroppo sovente questo nobile sentimento viene espresso in maniera errata, con ostentazione di potere e ricchezza che non servono assolutamente al defunto, tanto meno a purificarlo dai peccati commessi durante la vita. Gli exempla sono qui gridati dagli alberi attorno a cui i golosi si accalcano, senza riuscire a coglierne i frutti; sono: Espiano qui: Forese Donati, Bonagiunta Orbicciani, Martino IV, Ubaldino degli Ubaldini, Bonifazio Fieschi e Marchese degli Argugliosi. "Vi dico, avverte Gesù, come nel giorno del giudizio, tutti dovranno render conto anche di ogni parola inutile che hanno detto". Il Purgatorio è pertanto uno stato intermedio per la purificazione delle anime, necessaria per entrare nel regno dei cieli e partecipare alla vita stessa di Dio. Da sempre la Chiesa accompagna i defunti, dopo la morte, con particolari riti e preghiere: dalla benedizione della salma, alla Messa esequiale, alle preghiere mentre scende nella tomba. Esiste, si trova a Roma e raccoglie documenti e cimeli trovati in giro per l’Europa che comproverebbero l’esistenza del Purgatorio. Sulla seconda cornice espiano le anime degli invidiosi, coperti con il cilicio e con gli occhi cuciti di fil di ferro, a punizione dello sguardo carico d'invidia che hanno rivolto in vita contro il prossimo, mentre il colore del cilicio allude al viso livido dal desiderio; essi sono seduti appoggiati l'uno all'altro, al contrario che in vita, quando tentavano di rovinarsi a vicenda; infine cantano le litanie dei santi. Uno degli atti più meritori per le anime del Purgatorio è "l’Atto eroico di carità". La Chiesa, madre tenerissima, ci propone anche altri mezzi per suffragare le anime del Purgatorio; le più note sono le "indulgenze". All’inizio della Messa la Chiesa ci invita a pregare così: "Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni", tre colpe da cui nessuno, neppure i santi, possono sentirsi esenti. Il termine Purgatorio (dal latino: purgatorium, da purgare, "epurare") ha assunto anche una vasta gamma di significati storici e moderni relativi a sofferenze postmortem minori in comparazioni alla dannazione eterna. Dio stesso, l’essere infinito, sarà l’oggetto di questa felicità sempre nuova. La fine della vita temporale ci apre a una vita immortale, senza fine, con una duplice soluzione: salvezza o perdizione eterna. Nel corso della storia molti hanno scritto sul Purgatorio, il luogo dove si trova, la sua durata, le pene a cui sono sottoposte le anime…. Al termine dell’ultimo conflitto i reduci dai campi di concentramento erano impazienti di tornare a casa. Questo sito è nato per far conoscere l'esistenza del Purgatorio e delle pene che soffrono le anime che sostano al suo interno. Preparatevi Popolo di Dio per l'arrivo dell'Avvertimento (l’Illuminazione delle Coscienze); il giorno è già vicino, più vicino di quanto pensiate; nell'eternità vi sta aspettando il Tribunale Supremo; voi mortali siete avvertiti Il fuoco è un’immagine simbolica, biblica, molto usata nella Scrittura, perché serve a purificare, distruggere il male. Queste tre condizioni possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti il 2 novembre. Ma chi potrà presentarsi sicuro davanti a Lui che scruta l’intimo dell’anima: pensieri, parole, desideri, intenzioni? Grazie per la disponibilità Risposta del sacerdote Carissimo, 1. dire che nel Vangelo non c’è traccia del purgatorio … La morte non spezza i legami che abbiamo con i defunti. Purgatorio Francesco Gungui ecco la copertina e la descrizione del libro libri.tel è un motore di ricerca gratuito di ebook (epub, mobi, pdf) Libri.cx è un blog per lettori, appassionati di libri. Sant'Agostino attesta la fermissima fede della Chiesa dei primi secoli nella esistenza del Purgatorio. Nel 1893 quanto Jouët, Padre missionario dei Sacro Cuore, a seguito di un voto, fonda l’associazione del Sacro Cuore del Suffragio delle anime del Purgatorio. Inizia così: "Canterò in quel secondo regno – dove l’umano spirito si purga – e di salir al cielo diventa degno" (Purg. Le anime del Purgatorio invece non sono più in grado di meritare per sé; mentre noi abbiamo possibilità di aiutarli, lenire le loro sofferenze, anticipare la soddisfazione dei debiti contratti verso la divina giustizia. La morte del cristiano è una partecipazione al mistero di morte e risurrezione del Signore Gesù, come membro del suo corpo mistico. Ma essi rifiutavano con ostinazione: la gioia per la libertà riconquistata, l’ansia di rivedere i propri cari era superiore a ogni invito. Raccomandiamoci al suo sposo, S. Giuseppe, protettore della buona morte, al nostro Angelo custode, ai nostri Santi protettori. Il peso che le anime sono costrette a portare corrisponde all'alterigia della loro condotta: ora si trovano chini nello sforzo di sostenerlo, mentre in vita stavano diritti a testa alta; partecipa al contrappasso anche la recita della preghiera, che presuppone umiltà nel supplicare Dio perché abbia misericordia (anche se omettono la parte che richiede di non essere indotti in tentazione, dal momento che tale rischio non li riguarda più). In seguito incontrano le anime di coloro che morirono per morte violenta, costretti a permanere nell'Antipurgatorio tanti anni quanti furono quelli della loro esistenza terrena. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 18 nov 2020 alle 12:15. Tra questi i nostri parenti, amici, benefattori, tante persone con le quali abbiamo condiviso sofferenze e gioie durante il cammino terreno. Per Gesù la morte è principio di salvezza, inizio di vita nuova, di appartenenza al regno dei cieli: "Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me non morirà in eterno" (Gv 11,25). 1.7K likes. Per molti è un preciso dovere di gratitudine per il bene ricevuto, dal dono della vita dai genitori, ai valori intellettuali, morali, materiali con cui ci hanno beneficato durante la vita. Per questo il credente può esclamare con S. Paolo: "Desidero essere liberato da questo corpo per vivere con Cristo" (Fil 1,23). Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. Giudice giustissimo che non si lascia ingannare dalle apparenze, né corrompere da alcuno. Questa preghiera è tanto gradita a Dio perché coincide con la sua volontà salvifica. Per noi è impossibile capire questa verità, legati come siamo ai mali e ai beni, allo spazio e al tempo in cui viviamo, per cui pensiamo sempre in base a queste nostre esperienze. - Articolo tratto dalla rivista Medjugorje Torino. L'esistenza del Purgatorio ha avuto una prima definizione dogmatica nel Concilio Ecumenico Niceno II, e in quello Ecumenico Fiorentino che precisa: "Definiamo che le anime dei veri penitenti, morti nell’amore di Dio, prima di avere soddisfatto, con degni frutti di penitenza, ciò che hanno commesso od omesso, sono purificate dopo la morte con le pene del Purgatorio e che riceveranno un sollievo da queste pene, mediante i suffragi dei fedeli viventi, come il sacrificio della Messa, le preghiere, le elemosine, le altre pratiche di pietà, che i fedeli sono soliti offrire per i defunti". Dio è Padre e la sua misericordia ci segue oltre la vita. Sulla terra non c’è giustizia: spesso la violenza, il sopruso, la prepotenza, l’ingordigia, hanno il sopravvento. Il Purgatorio è formato da una montagna a sette cerchi dove si espiano i setti peccati capitali: orgoglio, invidia, collera, pigrizia, avarizia, gola, lussuria. Allora ciascuno riceverà quello che gli è dovuto, secondo il bene o il male che avrà fatto nella vita". Dante, Purgatorio, I, 4-6 L'esistenza del Purgatorio e la possibilità di aiutare le Anime che vi si trovano sono due verità di fede insegnate dalla Chiesa. Con queste differenze: mentre noi possiamo invocare e ottenere l’aiuto dei beati in cielo, questi sicuramente intercedono per noi, particolarmente i nostri patroni, parenti, amici, persone alle quali abbiamo fatto del bene. D'Arco S. Avalle, "L'età dell'oro", in "Dal mito alla letteratura e ritorno", Milano, Il Saggiatore, 1990. Consistono nella remissione della pena temporale dovuta al peccato. Oltretutto per molti di noi è un dovere di gratitudine per il bene ricevuto da parenti e amici e insieme una garanzia perché le anime, giunte in Paradiso, ci ripagano intercedendo per noi. Le giaculatorie sono brevi invocazioni di fede a Dio, a Gesù Cristo, alla Madonna, ai Santi, per lodare, ringraziare, invocare il loro aiuto per noi o per i nostri cari vivi e defunti. L'esistenza del Purgatorio è riaffermata dal Concilio Vaticano 11, nella Costituzione Dogmatica Lumen Gentium, dove si legge: « Fino a che il Signore non verrd nella gloria e tutti gli angeli con lui (cf. Chi ci giudicherà al termine della vita è Gesù, che ci ha amato fino a farsi uomo per diventare nostro fratello, è morto in croce per espiare i nostri peccati, è risorto per assicurarci che anche noi risorgeremo a vita immortale. Ebbene, se ancora non conoscete l’incredibile segreto delle anime del Purgatorio, leggete quanto segue perché potrebbe cambiare le vostra prospettiva sulla vita. Una seconda definizione viene dal Concilio Ecumenico Tridentino. 1 Cor 15, 26-27), alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri passati da questa vita, stanno purificandosi e altri godono … Natalino Sapegno, La Nuova Italia, Firenze 2002. I vegetali e gli animali non provano questo timore perché non sanno di dover morire. Superato il muro di fiamme, Dante e Virgilio incontrano un altro angelo, che invita i poeti a salire cantando Venite, benedicti patris mei: egli sta a guardia del Paradiso terrestre, ove giungono le anime che hanno compiuto l'espiazione dei loro peccati. Anzitutto le rivelazioni e le visioni private, comprese quelle di anime privilegiate e di santi, anche se approvate dalla Chiesa, non sono mai verità di fede, quindi si possono accettare o rifiutare. Gli exempla della prima cornice sono scolpiti nel marmo, ma con un'arte divina che li fa parere scene viventi (a tal punto che Dante crede anche di udirne le voci). Per questo la liturgia esequiale è una celebrazione pasquale: un momento in cui i fedeli, mentre pregano per il defunto, affidandolo alla misericordia di Dio, ravvivano la propria fede e speranza in Cristo che tutti attende nel suo regno di amore. Sulla prima cornice espiano le anime dei superbi, che sono gravati dal peso di enormi massi; essi camminano recitando il Padre Nostro. In Roman Catholicism, purgatory (from the Latin purgare, "to cleanse") is the place or state after death where those who have died in a state of grace but not free from imperfection expiate their remaining sins before entering the visible presence of God and the saints; the … Anche se la meta è ancora lontana, sono sicure di poterla raggiungere. La morte separa l’anima dal corpo, che si riunirà a lei dopo il Giudizio finale, per partecipare nella persona rinnovata e santificata alla gloria e felicità del Paradiso. Mi piacerebbe sapere anche come vengono intese dall'ortodossia le seguenti dichiarazioni dei Padri della Chiesa che insegnerebbero circa l'esistenza del Purgatorio e quali siano le ragioni teologiche di tale rigetto da parte della Chiesa Orientale. Molte di queste sono indulgenziate dall’autorità ecclesiastica, meritorie per vivi e defunti. Mausolei sono stati costruiti in loro ricordo; le imbalsamazioni in uso presso certi popoli, le offerte, i riti sacrificali, dimostrano quanto sia sentito il dovere di onorare coloro che ci hanno lasciato per una vita oltre la morte. IL PURGATORIO ESISTE Prima di addentrarci in questa particolare dimensione della Vita eterna, è fondamentale una precisazione: il Purgatorio, con buona pace dei negazionisti, esiste. Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché anche voi siate dove sono io" (Gv 14,2-4). L’esistenza del purgatorio è, per il cattolico, una verità di fede, definita dai concili di Firenze e di Trento. La Chiesa trae dal suo tesoro, offerto dalla misericordia divina, quanto si deve espiare per le colpe gravi o leggere, commesse e non ancora soddisfatte. Nulla e nessuno può sfuggire alla sua sentenza: ogni pensiero, ogni parola, ogni azione è segnata nel libro della vita in attesa della sentenza. La cornice è custodita dall'Angelo dell'umiltà, che canta la beatitudine Beati pauperes spiritu, "Beati i poveri di spirito". Lo stesso scettico Montaigne diceva: "Non temo la morte, mi spaventa quello che accadrà dopo". L'esistenza del Purgatorio ha avuto una prima definizione dogmatica nel Concilio Ecumenico Niceno II, e in quello Ecumenico Fiorentino che precisa: "Definiamo che le anime dei veri penitenti, morti nell’amore di Dio, prima di avere soddisfatto, con degni frutti di penitenza, ciò che hanno commesso od omesso, sono purificate dopo la morte con le pene del Purgatorio e che riceveranno un sollievo da queste pene, … Al termine del mondo il grande giudizio finale per tutti: "Alla voce dell’Arcangelo, al suono della tromba di Dio, il Signore scenderà dal cielo e allora quelli che sono morti credendo in Lui risorgeranno… e da quel momento saranno sempre con il Signore" (Ts 1,16-18). A Gesù che si è incarnato ed è morto in croce, è affidata la sentenza che fisserà la nostra sorte per tutta l’eternità. Si può lucrare l’indulgenza plenaria a partire dal mezzogiorno del 1° novembre a tutto il 2 novembre. La preghiera per i morti Finora noi abbiamo supposto come ammessa da tutti l'esistenza del Purgatorio, ma siccome da molti non si crede purtroppo a questa verità, e i protestanti la considerano come una superstizione della Chiesa cattolica, bisogna fermarci alquanto sulle prove che stabiliscono questa verità, per trattare poi tutti i punti della dottrina cattolica riguardante il Purgatorio. Ogni volta che entri in questo sito potrai dare un po’ di sollievo a loro recitando un Padre Nostro, un'Ave Maria e un Gloria. Sovente si cercava di trattenere quanti erano in condizioni disastrose per i patimenti e la denutrizione, per metterli in condizioni di continuare il viaggio. Solo la fede e la parola di Dio ci aiutano a superare questa paura, anzi ad attendere questa realtà con serenità. L’aiuto più efficace è la S. Messa, la Comunione fatta in suffragio dei defunti. Nessuna formula è prescritta, molte sono suggerite da particolari devozioni; le migliori sono quelle che sorgono spontanee, rispondenti a particolari necessità e desideri. L'esistenza del Purgatorio è un dogma? culto della vergine e dei Santi, dell'esistenza del Purgatorio, delle indulgenze, dei digiuni, dei pellegrinaggi 1.3.3.1. "Colui che ti ha creato senza di te, afferma S. Agostino, non ti può salvare senza di te". Il Purgatorio non lo hanno inventato gli uomini, ma Dio, il suo infinito amore di Padre che vuole tutti salvi, puri, per partecipare alla sua gloria e felicità infinita. La sua realtà scaturisce dalla stessa giustizia infinita di Dio, che non può premiare chi ha ancora da riparare il male commesso, né castigare chi, pentito, è morto affidandosi alla misericordia del Signore. Antonella Sanicanti. Una sofferenza accettata con coraggio, come il malato che si sottopone a una terapia dolorosa per essere guarito. La certezza del premio ormai vicino fa parte della gioia che accompagna le anime durante il tempo della purificazione. La morte separa l’anima dal corpo, che si riunirà a lei dopo il Giudizio finale, per partecipare nella persona rinnovata e santificata alla gloria e felicità del Paradiso. Intravedono la gioia, la felicità che le attende nel Paradiso; una felicità superiore a ogni immaginazione. Al termine della vita sarà Dio stesso a giudicare come ci siamo comportati. Certe affermazioni e pitture di anime immerse in un mare di fuoco, continuamente tormentate con sadica crudeltà, sono senz’altro contrari alla verità. In cielo avranno la pienezza di ogni bene con esclusione di ogni male e questo per sempre: un godimento senza fine. Nella "Divina Commedia" descrive la trilogia dell’aldilà: Inferno, Purgatorio, Paradiso, dove descrive le attese e le credenze dell’umanità. Stiamo parlando del Museo delle Anime del Purgatorio , uno di quei luoghi non troppo conosciuti della Capitale, posto tra l’altro in un punto di estremo traffico di persone (e di automobili) sul Lungotevere Prati, al civico 12. Rivolgiamo ogni giorno con fiducia la nostra preghiera alla Madre di Dio e Madre nostra: "Prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte". Nei Vangeli non c’è traccia... La mia è una domanda semplice semplice ma il dubbio mi stuzzicava da un po’. Soprattutto piena fiducia e totale abbandono nel Signore. "Voglio vedere Dio", diceva S. Caterina , "ma per vederlo devo morire". Il Purgatorio non è un dogma evangelico ma un invenzione umana e semplicemente non esiste. Le cornici del Purgatorio di Dante secondo Domenico di Michelino (1465) Dante Alighieri, nel Purgatorio, seconda cantica della Divina Commedia, descrive la visione del proprio viaggio nell'oltretomba: il Purgatorio è diviso in cornici, che sono significativamente sette, sulla scorta del Moralia in Job di Gregorio Magno. gli storici sostengono che sia stata inserita per mediare con i mercanti tecnicamente peccaminosi secondo la logica medievale . Qui scorrono due fiumi, il Lete che toglie la memoria del male commesso e l'Eunoè che rinnova la memoria del bene compiuto, che le anime bevono, scortate da Matelda, allegoria dello stato d'innocenza dell'uomo prima del peccato originale, purificandosi così prima di salire in Paradiso. Tuttociò che {62 [98]} io so intorno al Purgatorio si è che le anime vi soffrono e che possono essere sollevate dalle nostre preghiere e dalle nostre opere.» Da questa realtà che ci accompagna durante tutta l’esistenza è facile capire quanto sia importante avere delle idee chiare e sicure sul grande mezzo di purificazione e salvezza che Dio ci concede nel Purgatorio. Anna Maria Chiavacci Leonardi, Zanichelli, Bologna 1999. La pena più grande è l’attesa, la separazione dell’incontro con Dio, creatore di tutto e di tutti; con Gesù che ci ha ricolmati di grazie durante tutta la vita; con Maria Santissima nostra avvocata. "Per gli eletti non più morte, né lutto, né gemiti, né grida, né dolore" assicura S. Giovanni (Ap 20,4). Insieme al dolore purificatore, proporzionato nell’intensità e nella durata alle colpe da espiare, le anime nel Purgatorio godono una gioia inesprimibile, dovuta ad alcune realtà di cui solo esse possono rendersi conto. non è affatto citata. Oltre la preghiera possiamo suffragare le anime con mortificazioni, digiuni, sacrifici, penitenze, beneficenza e atti di carità, in riparazione del male commesso mentre erano in vita. Essi cantano il salmo CXIX. "La anime dei giusti", dice il Signore, "sono al sicuro nelle mani di Dio, nessun tormento li colpirà più… Dio li ha corretti con mano leggera, per dar loro una grande ricompensa… li ha purificati dalle scorie come si fa con l’oro, e li ha accolti come sacrificio". Ogni aspirazione, ogni desiderio lungamente coltivato sarà pienamente esaudito, anzi sorpasserà ogni attesa. Qui si soffermano prima sulla spiaggia, custodita da Catone, figura nobile e austera simbolo di libertà e, quindi, del libero arbitrio, necessaria per la caduta del peccato e per la sua espiazione. E' saggio per chi deve partire per un lungo viaggio, prepararsi accuratamente e questo è un viaggio senza ritorno per cui è necessario trovarsi sempre preparati: vivere ogni giorno come fosse l’ultimo.