Il suo ricordo, però, rimarrà indelebile nel mondo della musica e nel cuore di tutti coloro che l’hanno amata, come la sorella Loredana che nonostante gli screzi che ha avuto nell’arco della sua vita non la dimenticherà mai. Ho ricominciato, con fatica...", "Sono stata troppo disponibile per il lavoro, ho sempre avuto attorno gente che mi lodava non per quello che sono, ma per quello che potevo rendere loro. Nel 1994 passa ad una nuova casa discografica, la RTI Music, con cui termina di incidere il nuovo album iniziato attraverso la precedente etichetta, con la quale però sorgono nuove divergenze. Io l'ho fatto con un disco, un 33 giri intitolato Oltre la collina nel quale ho praticamente messo tutta me stessa, tutto il mio passato. Mia Martini entra sul palco sorridendo, attacca Almeno tu nell'universo. Lo strano caso di Mia Martini cantante "portasfortuna"]. L'uscita di questo nuovo singolo composto da Bolero e Il guerriero è programmata per ottobre, ma il disco non verrà mai commercializzato, probabilmente a causa del cambio di regole attuato da Gianni Ravera: a Venezia non si concorre più con un 45 giri, bensì con l'intero LP. TI POTREBBE INTERESSARE: Giuseppe Radames Berté papà Mia Martini: la picchiava davvero? Paolo Giovanazzi per Stop . In merito all'esclusione al Festival di Sanremo 1985, in una intervista a Radio Kiss Kiss nel 1995, Mia Martini dichiarò: "Sono stata scartata dalla giuria del Festival e sono stata scartata personalmente da Red Ronnie, che ha deciso che io portavo jella, ero una cantante antiquata e che questo pezzo era bruttissimo"[32], Il contratto con la DDD viene risolto alcuni mesi dopo con la pubblicazione su singolo del pezzo in questione, anche se in poche migliaia di copie; sul retro è presente un'originale composizione della stessa Mimì intitolata Lucy, "che nel ritornello si avvale di un'antica filastrocca di Bagnara Calabra: una preghiera a non odiarsi e a non dividersi. Quando Alberigo Crocetta lascia la RCA e approda alla Ricordi di Milano, Mia Martini decide di seguirlo e riesce ad incidere Piccolo uomo, scritta da Bruno Lauzi e Michelangelo La Bionda, su musica di Dario Baldan Bembo, il quale inizialmente non nasconde la sua più totale contrarietà nell'affidare il pezzo ad un'artista poco più che esordiente. L’accusa è davvero pesante, Romina Power commossa: il regalo che ha ricevuto è bellissimo. Nel 1972 la RCA tenta di mandare Mia Martini al Festival di Sanremo con il brano Credo, altra perla appartenente al suo filone spirituale, che però non viene ammessa alla kermesse: il disco uscirà ugualmente, ma in pochissime copie. (ANSA) - PARIGI, 23 DIC - Dramma a pochi giorni da Natale all'aeroporto di Orly, il secondo aeroporto parigino, tra i principali di Francia. Nello stesso anno esce anche la raccolta Domani, pubblicata per volere dell'amica Alba Calia su etichetta Rai Trade, che racchiude per la prima volta su disco alcune registrazioni dal vivo tratte dalle Teche Rai. Avevo un contratto con un'altra casa discografica, e ho dovuto romperlo a causa sua. La nevicata del '56 viene inserita nell'album La mia razza (il brano eponimo è stato scritto da Giangilberto Monti e Mauro Pagani, con il contributo di Fabrizio De André, che però non compare nei crediti), un lavoro in cui la Martini spazia dalla melodia (Un altro Atlantico, che avrebbe dovuto presentare a Sanremo), ai ritmi etnici (Danza pagana di Mimmo Cavallo, arrangiata da Alessandro Centofanti) e latini con Chica chica bum di Carmen Miranda, precedentemente cantata a Fantastico. Nel 1977 viene scelta per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest con Libera, singolo che viene inciso in varie lingue e pubblicato in paesi come Spagna, Inghilterra, Canada, Giappone, e parecchi altri, dove riscuote un ottimo successo malgrado il piazzamento non esaltante conseguito alla rassegna europea (13º posto). "Mimì" (così era chiamata in famiglia) trascorre l'infanzia nel maceratese, a Porto Recanati, e mostra subito uno spiccato coinvolgimento per il mondo della canzone italiana, allora dominato dalla radiofonia, ben prima dunque della diffusione del piccolo schermo televisivo. Pochi giorni prima della sua morte, impegnata con i primi concerti del nuovo tour, la cantante venne ricoverata d'urgenza per due volte sia ad Acireale che a Bari a causa di dolori allo stomaco e al braccio sinistro[47], che però vennero ignorati anche dal suo entourage. I continui successi spingono però la Ricordi a far pressione sulla Martini, obbligandola a incidere canzoni di esclusiva edizione dell'etichetta stessa: nella logica dei produttori, non è infatti necessario ricercare materiale proveniente da autori estranei alla casa discografica, dal momento che a loro giudizio la voce della cantante sarebbe comunque in grado di valorizzare qualsiasi tipo di brano, indipendentemente dal gusto e dalle scelte musicali della stessa Mia Martini, la cui libertà artistica finisce così per subire una forte limitazione. Dopo le esequie il corpo fu cremato, ottemperando alla volontà del padre, le sue ceneri vennero deposte nel cimitero di Cavaria con Premezzo, accanto ai nonni. Ed è proprio in questo periodo che recupera il rapporto con la sorella dopo circa dieci anni di silenzi. Almeno tu nell'universo (Imprimatur), scritto da Salvatore Coccoluto, con interviste inedite a Leda Bertè, Enzo Gragnaniello, Mimmo Cavallo, Adriano Aragozzini, Gianni Sanjust. Il secondo posto sanremese le consente nuovamente di rappresentare l'Italia all'Eurofestival, che quell'anno si svolge in Svezia. Ai cori di un brano piuttosto emblematico come Big yellow taxi di Joni Mitchell partecipano anche la sorella Loredana Bertè, l'amica vocalist Aida Cooper, Cristiano De André e Ivano Fossati. Sotto il fax, nella villetta di Cardano al Campo, dove è stato ritrovato il corpo di Mia Martini, c' era un notes con un appunto "contenente la chiara espressione di una volontà suicida, siglato apparentemente con la firma Mimì". Pare che sia una cosa rarissima. Nel 1998 anche Renato Zero le ha dedicato una canzone dal titolo La grande assente, incluso nell'album Amore dopo amore. Nel 2007 esce per la Sony BMG anche Liberamente Mia, confezione di un cd + DVD, che ripercorrono l'intera carriera di Mia Martini, in collaborazione con Rai Trade. Sul finire del 1983 decide di ritirarsi dalle scene, a causa delle dicerie sorte circa dieci anni prima e divenute insistenti proprio nei primi anni ottanta, che legano la sua fama ad eventi negativi[21][22][23][24][25][26][27]. Nell'album, che la cantante dedica al padre, compaiono altri brani firmati dalla stessa Mimì: Stelle, Bambolina (proposta su singolo l'anno dopo) e Vecchio sole di pietra su musica di Fossati (episodio del tutto eccezionale nella carriera di quest'ultimo, abituato a scrivere testi e musiche delle sue canzoni). Le ipotesi di suicidio succedutesi nei giorni seguenti il ritrovamento del cadavere sono state più volte smentite dalle sorelle. Sul modello delle antiche civiltà matriarcali, trasfigura l'essenza femminile nella Luna d'Occidente e simbolizza la figura maschile nel Sole dell'Oriente, divinità delle civiltà patriarcali."[33]. Quindi i discografici, che rifiutavano le mie canzoni"[30][31]. Nuovo programma per lei, Alfonso Signorini nei guai? Subito dopo, la RCA, etichetta romana che l'aveva lanciata cinque anni prima, le propone un'ottima offerta contrattuale che prevede, fra l'altro, anche la libertà di scelta in fatto di repertorio: Mia Martini, che già da tempo meditava un cambio di etichetta, decide pertanto di rescindere anticipatamente il contratto con la Ricordi, dove le tensioni erano ormai divenute insanabili. Il 2 aprile incide Minuetto, composto da Dario Baldan Bembo, con testo di Franco Califano. Nel 1974 Mia Martini è considerata dalla critica europea la cantante dell'anno[4]. La title-track è invece un'altra canzone d'amore opera di Dario Baldan Bembo, che viene pubblicata anche come singolo (sul retro la femminista Io donna, io persona). Qui il corpo senza vita della cantante venne ritrovato riverso sul letto, in pigiama, con le cuffie del mangianastri portatile nelle orecchie e con il braccio proteso verso un vicino apparecchio telefonico. Ai suoi funerali, svoltisi il 16 maggio nella chiesa di San Giuseppe a Busto Arsizio, presero parte circa quattromila persone e un buon numero di persone dello spettacolo e colleghi. Nel mese di marzo, il brano viene ugualmente pubblicato su 45 giri, senza però beneficiare di una vera promozione: è l'ultima emissione ufficiale della Martini su etichetta Ricordi, quasi in contemporanea con la raccolta Mia. Nello stesso anno incide una delle sue più note interpretazioni, e cioè Per amarti, brano per lei particolarmente rappresentativo, inizialmente pensato per l'amica Ornella Vanoni da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio (gli stessi autori che anni dopo firmeranno anche la celebre Almeno tu nell'universo). E, alla fine, siamo noi che ne rispondiamo davanti al pubblico, con la nostra faccia. Terminato però il mese di repliche, la cantante rinuncia al rinnovo del contratto per portare il recital in Inghilterra, alla Royal Albert Hall di Londra: sfuma, dunque, anche la realizzazione di un intero album in duo, inizialmente previsto. Baldan Bembo definirà il brano un Quadro incompiuto. Ho saputo incidentalmente che abita a Milano e insegna in un liceo. Nell'album, prodotto da Mario Lavezzi, viene inserito anche l'inedito E la vita racconta, tratto da un provino successivamente riarrangiato dal maestro Renato Serio. Giorgio Faletti (Asti, 25 novembre 1950 – Torino, 4 luglio 2014) è stato uno scrittore, attore, cantautore, comico e cabarettista italiano.. Personaggio poliedrico ed eclettico, nel corso della sua vita ha saputo raggiungere il successo in campi diversi, dapprima come comico del cabaret, poi come cantante e infine come scrittore di gialli Essendo però vincolata da un contratto, la cantante non può tirarsi indietro, e quando la Ricordi le chiede espressamente un nuovo LP da promuovere in concomitanza con la sua partecipazione alla Compagnia stabile della canzone, è costretta ad assecondare le richieste della casa discografica, senza tuttavia nascondere la sua assoluta contrarietà per quanto concerne il criterio per la scelta dei brani da incidere. Nonostante i contrasti con la Ricordi, l'album sarà uno dei più venduti della sua carriera. La qualità di un brano di questo tipo, spesso destinato a non raggiungere il podio, viene comunque riconosciuta dai giornalisti con il prestigioso Premio della Critica, istituito per lei. Ho sentito dire che Mia Martini (morta suicida) aveva molto sofferto per la fama di "menagrama" che le era piombata addosso nell'ambiente canoro. A dicembre presenta, insieme ad Aldo Giuffré e Peppino Gagliardi, il programma radiofonico Ciao domenica, in onda tra il 1974 e il 1975. La cantante presenterà dunque il suo nuovo album, intitolato Il giorno dopo, e ritirerà la Gondola D'Oro vinta l'anno prima con Donna sola. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il regista. Intervistata per lo speciale televisivo de La Storia siamo noi, andato in onda a dieci anni dalla morte dell'artista, la sorella Olivia dichiarò di essere stata l'ultima a sentire la sorella telefonicamente, qualche giorno prima del suo ritrovamento: Mia le aveva detto di sentirsi molto affaticata dagli ultimi concerti, avvisandola inoltre di non preoccuparsi se non avesse risposto al telefono, perché impegnata con la preparazione in cuffia del brano da presentare a Viva Napoli. Una fine dolorosa. L'album, il primo della cantante, pubblicato nel novembre 1971, è considerato tra i migliori lavori mai realizzati da una donna, nonché uno dei migliori della discografia d'autore[9]. Il disco si rivelerà essere il 45 giri di maggior successo dell'intera rassegna, con circa 270 000 copie vendute; di conseguenza la Martini verrà premiata l'anno successivo con la prestigiosa Gondola D'Oro. Il brano viene eliminato dopo la prima esecuzione, ma si rivelerà un successo internazionale. La morte di Mia Martini, o Mimì per amici e parenti, ha segnato profondamente la vita della sorella Loredana Bertè, che le ha dedicato brani come Luna (presentata al Festival di Sanremo 1997), Zona Venerdì e Mufida. In ottobre esce il suo secondo album, Nel mondo, una cosa che contiene alcuni tra i brani preferiti della cantante calabrese come Valsinha di Vinícius de Moraes e Chico Buarque De Hollanda, la raffinata Amanti di Maurizio Fabrizio, e la struggente Madre, cover di John Lennon, fra le altre. Al nuovo album Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto, che alterna momenti di tensione melodica a brani più di tendenza, partecipano due autori di prestigio all'epoca poco conosciuti come Amedeo Minghi (Ma sono solo giorni) e Mango (con Se mi sfiori), mentre ben quattro pezzi sono i pezzi firmati dal chitarrista Memmo Foresi (Noi due, Fiore di melograno, In paradiso, Una come lei). Oltre alle due canzoni presentate a Venezia, troveranno posto all'interno del nuovo LP, fra le altre, anche Ma quale amore, scritta da Antonello Venditti e Franca Evangelisti, La malattia, sul tema allora insolito e molto censurato della tossicodipendenza, e Dove il cielo va a finire, probabilmente uno dei brani più belli e significativi della sua carriera, scritto da Maurizio Fabrizio. Il 14 maggio 1995, a seguito di alcuni giorni di irreperibilità, il suo manager richiese l'intervento delle forze dell'ordine: i vigili del fuoco irruppero quindi nell'appartamento di via Liguria 2 a Cardano al Campo, in provincia di Varese, dove Mia Martini si era trasferita da circa un mese per essere più vicina al padre, con il quale si era riconciliata. Il concerto si chiude con il significativo brano Ed ora dico sul serio ("..Non vorrei cantare più") di Chico Buarque. Loredana ha parlato raccontando la sua verità sulla morte della sorella Mia Martini, avvenuta tragicamente il 12 maggio del 1995 e sul rapporto col padre Giuseppe Radames Bertè, professore di latino e greco di Bagnara Calabra, una persona che Loredana descrive come violenta e che, quasi con freddezza, accusa di aver causato la morte di Mimì. Un programmatore radiofonico e televisivo, che sta curando la realizzazione di un programma estivo per la Rete, ha detto chiaramente ai miei discografici che è molto meglio che io stia alla larga dalla sua troupe, perché porto jella. Nel 2000, la trasmissione di Giovanni Anversa, Racconti di vita, dedica una puntata alla figura di Mia Martini, con le testimonianze della sorella Olivia Bertè, dell'amica e corista Aida Cooper, degli autori Bruno Lauzi e Dario Baldan Bembo, e con Pippo Baudo e Menico Caroli, biografo della cantante. Al ritornello alza i pugni al cielo, accompagna presenti e telespettatori su una melodia magnifica, su parole struggenti. Come un diamante in mezzo al cuore, Mia Martini. La tesi secondo la quale Mia Martini sia morta suicida non ha mai convinto Loredana Bertè, sua sorella, né tanto meno la sua famiglia che ha sempre dichiarato che le indagini non avessero portato alla conclusione corretta. Inoltre, sempre nello stesso anno, Mia Martini e la sorella riproporranno il duetto anche nel primo live di Loredana, Bertex - Ingresso libero. All'Eurofestival in un primo momento la cantante è esposta a una grande attenzione mediatica soprattutto per essere "la cognata di Borg", l'ex tennista svedese che Loredana Bertè aveva sposato. Nel 2015 esce il libro-omaggio Mia Martini. Il padre, Giuseppe Radames Bertè (1921-2017), un insegnante di latino e greco originario di Villa San Giovanni, si era trasferito nelle Marche per motivi di lavoro, trascorrendo parte del soggiorno in questa regione nel comune di San Ginesio, dove aveva insegnato presso l'Istituto Magistrale "Alberico Gentili", divenendo successivamente preside di liceo ad Ancona. Nel 2005, sono i tributi televisivi mandati in onda per il decennale dalla morte: uno Speciale Tg1, a cura di Vincenzo Mollica con filmati di repertorio e interviste a Loredana Bertè e Renato Zero; quindi, una puntata speciale de La storia siamo noi di Giovanni Minoli intitolata Mia Martini - Storia di una voce, poi riproposta in anni successivi anche su Rai Storia. Nel 1992 è di nuovo in gara al Festival di Sanremo con un altro dei suoi maggiori successi, Gli uomini non cambiano, su testo di Giancarlo Bigazzi e Beppe Dati, due fra gli autori più prolifici della musica italiana. Mia Martini, all’anagrafe Domenica Rita Adriana Bertè, era distesa sul fianco del letto e aveva una mano protesa verso il comodino su cui era sistemato il telefono. Il 29 aprile termina di incidere È proprio come vivere, un altro dei suoi album più belli, in cui Mia Martini conferma la propria modernità, nonché sensibilità interpretativa.