domina invece il congiuntivo. Se invece le ipotesi possibili o irreali fanno riferimento al passato, avremo il congiuntivo trapassato nella condizione e il condizionale passato nella conseguenza. di Stefano Telve - di coniungĕre «congiungere»]. della persona o della cosa indicata dal sostantivo a cui è riferito. c) Sapevo / tu (sposarti) l'estate passata ma non sapevo con chi. Il congiuntivo è frequente in contesti dubitativi-valutativi, dopo verbi come parere, sembrare, succedere, capitare (frasi soggettive: pare che se ne sia andato) e dubitare, credere, pensare, sperare, supporre, presumere, immaginar(si) (frasi oggettive: dubito che arrivi in tempo), specie in assenza della congiunzione subordinativa che (pare / credo siano i cittadini a decidere); e dopo nomi e aggettivi come preferibile, (im)possibile, (im)probabile, ecc. domina l’indicativo (a meno che non si abbia a che fare con frasi principali negative, che richiedono abitualmente il congiuntivo): (27) non sono sicuro che le cose siano andate come le racconti. Una cosa è certa, si tratta di un modo verbale non sempre facile da “maneggiare”, tant’è che anche fra gli autori più accreditati non esiste unanimità di vedute sul suo uso (e talvolta sulla sua… utilità). Scegliere se utilizzare l’indicativo oppure il congiuntivo può essere non sempre immediato. Alla 3a persona singolare o plurale, il congiuntivo presente è usato con valore di imperativo per esprimere esortazione, invito, ordine: Si accomodi, signorina. Si tratta, nel caso delle congiunrivo oggettivedi un insieme eterogeneo. Un condizionale con paradigma proprio si è sviluppato nelle lingue neolatine. Congiuntivo esclamativo – È impiegato per esprimere un’esclamazione. Il condizionale esprime un’azione che può aver luogo solo se vengono soddisfatte determinate condizioni. In diversi frasi non indipendenti l’uso del congiuntivo è OBBLIGATORIO, in altre si alterna con modi verbali diversi (generalmente l’indicativo, ma anche, seppur meno frequentemente, con il condizionale). del lat. Ammesso che arrivi entro cinque minuti, non riusciremo Le ipotesi possono essere di tre tipi: certe, possibili o irreali. 1. with verbs which express wishes, thoughts, beliefs, worries, and doubts, e.g. Non dico che tu abbia sbagliato, ma sicuramente potevi agire più rapidamente. Altre definizioni per qualora: Nel caso in cui Per se: La sigla della seta, Implica condizione, Particella condizionale Altre definizioni con caso: Rendersi conto, fare caso; Si cala in mare in caso di naufragio; Un caso per il quale bisogna... star pronti. Le frasi sopracitate potrebbero essere così costruite: Le frasi completive sono frasi introdotte dalla parola che; la loro funzione è quella di “completare” (di qui il nome che le contraddistingue) un’altra frase che generalmente (ma non obbligatoriamente) le precede. Impiego del congiuntivo presente o imperfetto nelle proposizioni subordinate ... nel secondo il dubbio espresso è tra "vorrei un paese in cui non ci sia più cattiveria" e "vorrei un paese in cui non ci fosse più cattiveria". Ti raggiungerò a condizione che non piova. (d) con aggettivi come contento, felice, orgoglioso, soddisfatto, sorpreso, ecc. Se invece avessimo usato “quando” con il suo significato puramente temporale, avremmo sicuramente trovato il futuro (esempio: “quando sarò grande, andrò in Germania”). Le lingue germaniche hanno un condizionale perifrastico (ingl. nel caso in cui ci SIANO dei dubbi,mandami una mail. Il congiuntivo retto da verbi Nella maggior parte dei casi il congiuntivo non si usa nelle frasi principali ma nelle frasi dipendenti (o subordinate). Il periodo ipotetico è costruito da due proposizioni, una è la subordinata condizionale o ipotetica (detta anche protasi), l’altra è la reggente, o principale, detta anche apodosi. Con gli aggettivi indicanti possibilità o probabilità (facile, possibile, presumibile, probabile, ecc.) Ti raggiungerò a condizione che non piova. Il congiuntivo passato (che io sia andato, che tu abbia studiato) indica un dubbio o una possibilità riferiti al passato, per lo più in forma di domanda: Paolo ride: che abbia saputo del nostro scherzo? Per l’italiano “io fossi” si utilizzerà il Simple past come, ad esempio “I were you”. I tempi utilizzati sono generalmente l’imperfetto (che serve a esprimere un desiderio riguardante il presente o il futuro e che potrebbe realizzarsi oppure no) e il trapassato (per fare riferimento a un desiderio relativo al tempo passato e che non si è mai realizzato); spesso il congiuntivo desiderativo si serve di termini o di espressioni quali almeno, magari, una buona volta ecc. + che / come / quanto con i quali il parlante si limita a esporre fatti e a riportare parole altrui. Altre definizioni per qualora: Nel caso in cui Per se: La sigla della seta, Implica condizione, Particella condizionale Altre definizioni con caso: Rendersi conto, fare caso; Si cala in mare in caso di naufragio; Un caso per il quale bisogna... star pronti. Nondimeno, nel parlato corrente e, sempre più frequentemente, anche nello scritto, pure di carattere pubblico (articoli giornalistici, ecc. Es. Con questa forma ci si può rivolgere a una terza persona (singolare o plurale) o a una prima persona plurale. I primi due sono tempi semplici e sono formati da un solo elemento, presente e imperfetto del verbo in questione), gli altri sono tempi composti; il passato è costituito dal congiuntivo presente del verbo ausiliare (essere o avere) e dal participio passato del verbo che deve essere formato; il trapassato è invece costituito dal congiuntivo imperfetto del verbo ausiliare e dal participio passato del verbo che deve essere formato. ciao! L’altra forma è espressa utilizzando la seconda persona (singolare o plurale) del congiuntivo imperfetto o trapassato di alcuni tipi di verbi (sapere e vedere per esempio) seguiti da una frase interrogativa indiretta. In grammatica, il modo condizionale del verbo (o condizionale) indica ciò che si desidera o si può fare se si avverano certe condizioni. Uscirei se ci fosse il sole.. Con la tua compagnia girerei il mondo.. Ma la condizione può essere anche espressa da un’altra subordinata o da un complemento. Se fossi stato più attento non avresti sbagliato. ALTIERI BIAGI 1987: 770-71). Stiamo riferendoci a benché, malgrado, malgrado che, nonostante, nonostante che, per quanto, quantunque, sebbene, seppure. Purché se ne vada sono disposto ad accettare ogni sua pretesa. Se avessi le ali volerei tra le nuvole. Il condizionale è un modo verbale utilizzato comunemente sia nella nostra lingua che negli altri idiomi europei. Es. Le ipotesi possibili e quelle irreali utilizzano sia i medesimi tempi che i medesimi modi verbali. Qualche esempio. : (29) (è un) peccato che abbia / ha piovuto. a) Sembrava / il professore non (preparare) la lezione prima di venire in classe. Qualora avesse ulteriori domande, può rivolgersi al numero verde. Nel caso in cui, in questi tipi di frase, la principale contenga un predicato al passato o al condizionale, il congiuntivo della subordinata dovrebbe essere sempre all’imperfetto, anche quando non designa un passato ( concordanza dei tempi): (21) mi sarebbe piaciuto che ci … Il congiuntivo esortativo si utilizza al presente, ma in alcune zone d’Italia (soprattutto nelle regioni centrali e in quelle meridionali) è piuttosto diffusa la tendenza a sostituire il presente con l’imperfetto. e s. m. [dal lat. nel caso in cui/qualora decidiate di rimanere, potreste sistemarvi qui; nel caso in cui/se decideste di rimanere, potrete sistemarvi qui. (18 b.) Impiego del congiuntivo presente o imperfetto nelle proposizioni subordinate ... nel secondo il dubbio espresso è tra "vorrei un paese in cui non ci sia più cattiveria" e "vorrei un paese in cui non ci fosse più cattiveria". También se usa para indicar una situación hipotética, seguido por el condizionale … In questo caso particolare, il congiuntivo e il condizionale convivono nel periodo ipotetico, dove nella situazione ipotetica di avere una casa al mare (congiuntivo) otterremmo un risultato altrettanto ipotetico (condizionale), il fatto di essere una bella situazione. Se il suo uso è saldo nelle principali, dove esprime in particolare un ordine o un desiderio o augurio, una certa instabilità si riscontra invece nelle subordinate. di promptus: v. pronto]. Ho uno dei miei soliti dubbi sul congiuntivo: è corretto dire nel caso lei decida oppure nel caso lei decidesse? Le cose cambiano nel caso di frasi negative; in questi casi, gli aggettivi, i nomi e i verbi sopracitati non esprimono certezza, ma, al contrario, incertezza. Con questo articolo, però, non vogliamo assolutamente “fare accademia”, bensì, più modestamente, fornire una guida essenziale e soprattutto pratica all’utilizzo di questo modo verbale sul quale talvolta inciampano anche personaggi autorevoli (molti ricorderanno, era il 1994, l’incredibile svarione dell’allora ministro della Pubblica Istruzione Francesco D’Onofrio che si avventurò in un temerario “Vorrei che ne parliamo”…) e al quale sono dedicati libri interi (noi ci permettiamo di consigliarne uno, Viva il congiuntivo! Compare nel periodo ipotetico. I contesti volitivi sono contrassegnati da: (a) verbi come bisognare, bastare, importare, occorrere, volerci, ecc., che introducono frasi soggettive: (b) verbi come volere, chiedere, ordinare, ecc., che introducono frasi oggettive: (c) predicati contenenti aggettivi e nomi corrispondenti: importante, indispensabile, necessario, ecc., nelle frasi soggettive (19) e bisogno, consiglio, desiderio, intenzione, ecc. Se lo sapevo prima, arrivavo in tempo a salutarti. Nel libro Grammatica italiana per stranieri di Maria Cristina Peccianti ho letto queste spiegazioni sull'uso dei modi verbali nelle proposizioni interrogative indirette:. In generale, nelle frasi argomentali, il congiuntivo è più resistente nelle completive rette da verbi di desiderio che nelle completive rette da verbi di dire (➔ completive, frasi), mentre ancora più debole appare l’uso del congiuntivo con le ➔ interrogative indirette. Condizionali (qualora, purché, nel caso in cui, a patto che, nell’eventualità che, nell’ipotesi che, se): Nel caso in cui ci siano dei problemi, La preghiamo di contattarci. va utilizzato l’indicativo nel caso siano presenti aggettivi, nomi o verbi che esprimono certezza, oggettività. Il verbo della subordinata comparativa di maggioranza o minoranza è generalmente al modo INDICATIVO o CONGIUNTIVO, ma si usa anche il CONDIZIONALE nel caso in cui la comparativa esprima un fatto ipotizzato. È per questo motivo che, forse un po’ temerariamente, abbiamo deciso anche noi di dire la nostra. – A patto che / a condizione che / nel caso (in cui) / per quel che Esempio. Ciò dipende da come esse sono presentate. In grammatica, modo indicante la volontà, la possibilità, la proiezione nel futuro dell’azione pensata (quindi spesso usato a designare il futuro). Gli aggettivi, i nomi e i verbi che esprimono certezza e oggettività sono numerosi e sarebbe impossibile citarli tutti; di seguito una breve carrellata che può aiutarci a chiarire le idee: certo, chiaro, consapevole, evidente, ovvio, sicuro, certezza, conferma, constatazione, accorgersi, affermare, constatare, dichiarare, dimostrare, noto, prometto, sapere, sostenere udire, vedere ecc. Nel caso in cui le ipotesi in questione siano riferite al presente, si utilizza il congiuntivo imperfetto nella condizione e il condizionale presente nella conseguenza. La condizionale è esplicita quando viene introdotta dalle congiunzioni e dalle locuzioni condizionali: se, purché, qualora, ove, a condizione che, a patto che, seppure, quando, nel caso che, nell'eventualità in cui, nell'ipotesi che, assunto che … (frasi oggettive: ho l’impressione che non ce la faccia). - esprimere un desiderio non realizzato o non realizzabile → es: Avrei preso un taxi, ma non avevo abbastanza soldi. ciao Asia, si usa il congiuntivo, ma per sapere quale bisogna guardare il contesto, a volte potrebbe essere anche intercambiabile: stasera dovrei essere a casa ma nel caso in cui non DOVESSI esserci aspettami. In questo caso è consentito anche l’uso del condizionale composto nel caso in cui si voglia mettere in evidenza la posteriorità dell’azione piuttosto che il suo valore di dubbio. Però, con prima che è possibile il congiuntivo: Il congiuntivo appare anche nelle eccettuative (introdotte da a meno che, fuorché, eccetto che, salvo che, tranne che) e nelle comparative introdotte da secondo (che) e a seconda che (➔ eccettuative, frasi; ➔ comparative, frasi). Puoi uscire a condizione che tu finisca prima i compiti. In partic. b) E' sua opinione / tu (nascondere) la verità quando hai parlato alla radio. Spesso e volentieri le frasi espresse con questa seconda forma sono precedute dalla parola se che comunque può essere tranquillamente omessa senza che il significato della frase ne risenta. prontüàrio s. m. [uso fig. Congiuntivo esortativo – Vi si ricorre quando si vuole esprimere un ordine, un invito, un’esortazione, un incitamento. Compare nel periodo ipotetico. Entrambi possono andare bene. Il congiuntivo è infine richiesto anche nelle frasi contenenti gli indefiniti (chiunque, dovunque, ovunque, qualsiasi, qualunque). Falls der Zug Verspätung hat, werde ich dir Bescheid geben. ... p. 562). (c) con nomi come peccato, piacere, fortuna, rabbia, vergogna, ecc. Congiuntivo dubitativo – È utilizzato nelle frasi interrogative dirette, in particolar modo con il verbo essere generalmente (ma non obbligatoriamente) introdotto dalla congiunzione che; lo si utilizza per esprimere un’incertezza, un dubbio. Nel caso in cui (io) non fossi / sia a casa usate le chiavi di riserva. Congiuntivo obbligatorio anche quando l’espressione senza che introduce una frase che indica una mancanza.