L’unico modo è comprendere i motivi che sottostanno a tale comportamento, data la giovane età difficilmente ci si riesce con delle domande mirate, in tal caso vengono in aiuto i disegni che spesso parlano dei disagi dei bambini come non riuscirebbero a farlo le parole. Deve capire, cara Gianna, che ogni bambino ha il suo modo molto personale di relazionarsi con gli altri, accettandoli o rifiutandoli secondo le preferenze, così come deve essere alla sua età, e quindi non vedo nulla di allarmante, anche perché con l’avanzare dell’età tale comportamento tenderà a modificarsi. Ma anche lì preferisce stare con la maestra o da solo piuttosto che giocare con i bambini. Premetto che il mio bimbo è sempre stato molto vivace, fisico (capita anche con noi che in un contesto di gioco insieme,lui arrivi a pizzicarci o smordicchiarci), e dinamico, anche se comunque ha modo di giocare tanto fuori( in campagna),al pomeriggio ,dopo l ‘asilo, quando sta con i nonni paterni che lo venerano e (credo) non lo lascino mai un attimo solo. assenta qualche minuto dicendo ai bambini di giocare al gioco del silenzio; chiama S. che
Forse sbagliamo modo . Other translations. Adesso il problema è che la psicomotricità glielo vogliono interrompere nonostante il bambino ha ancora molti problemi il bambino ha difficoltà a seguire il gioco e si allontana dal gruppo e preferisce saltare e giocare da solo ha difficoltà a raccontare,rispetta il turno e a volte riparte con discorsi che non c’entrano, E’ un comportamento normale e prevedibile quello di allontanarsi da un gruppo che fa giochi che suo figlio non riesce a fare, ma le sedute di psicomotricità perché le sono state tolte? la ringrazio del suo suggerimento silenzio..." e si mette a ridere. Le scrivo perchè l’attuale maestra (ma anche la maestra del primo anno di materna) mi ha detto che il bambino è introverso e che , durante la giornata, in alcuni momenti tende ad isolarsi ed ha qualche difficoltà a relazionarsi: le dice “è stanco” e preferisce stare da solo. Lo lasci fare, ogni bambino è un mondo a sè e non per forza deve fare le stesse cose che fanno gli altri, sono degli esseri in fase di maturazione e di personalizzazione, non imponiamo loro di essere come tutti gli altri e di fare le cose nello stesso identico modo, sono bambini non automi. Troviamo queste forme di difficoltà nella socializzazione le nel bambino timido, inibito, nella fobia sociale, nei disturbi d’ansia e dell’umore, nel mutismo selettivo, nel disturbo oppositivo provocatorio, quando è presente una scarsa autostima per inadeguatezza o per malformazioni o disabilità e, naturalmente, nei disturbi pervasivi dello sviluppo. capacità di trovare un rapporto emotivo tra sè e l' altro. Il modo in cui guardavano le altre persone, l’alternanza di temi di confronto dall’attualità allo sport. SE questo comportamento di suo figlio dura da poco tempo è probabile che sparisca con l’età, se invece perdura da troppo tempo allora va esaminato. meno), che il bambino apprende ... • Tra i due e i tre anni gli enunciati di due parole diventano più frequenti e diminuiscono quelli di una parola. Lui era quello che usciva per far fare fotocopie, o che teneva la porta chiusa per non far uscire i più piccoli, sistema a i giochi e in un certo qual modo, impartita gli ordini come fosse un vice. Dovrei conoscere meglio la vicenda per poter esprimere un parere, sopratutto sull’atteggiamento dell’insegnante che in certi casi è positivo, se eccessivo e forzato può essere deleterio per i bambini più sensibili inoltre sta avendo problemi anche con il ritorno a scuola, non vuole andarci e piange al momento del distacco, poi la maestra dice che gioca tranquillamente. atteggiamenti: decide di fermare il gioco, manda a posto T., sceglie bambini che non hanno
Se è intenzionata a tale prestazione professionale mi contatti privatamente via mail: info@marilenacremaschini.it così possiamo parlare in tutta discrezione Anche quando è con altri bambini a casa gioca e non ha problemi a relazionarsi. A casa gioca tranquillo, anche se con i giochi veri e propri (macchinine, pupazzetti ecc ) non gli sono mai andati molto a genio, ci gioca ma dopo un pò si scoccia e li lascia. La sindrome di Asperger nei bambini rientra tra i disturbi che affliggono la sfera sociale e il comportamento, vediamo di cosa si tratta. Ovviamente tutto ciò mi amareggia un po’, xche inevitabilmente penso ad uno sbaglio mio o di mio marito, che però non gli abbiamo mai insegnato questi modi. Propongo a mio figlio attività adatte alla sua età? Noi glielo concediamo, con attività adatte a lui, e che possano comunque sviluppare delle sue abilità e interessi. Credo che più che un consiglio veloce scritto su un sito lei abbia bisogno di capire come comportarsi, che ne dice allora di fare una telefonata o due e di poter valutare i disegni di suo figlio? Secondo lei? Marilena, Buongiorno, Frequenta anche attività extra scolastiche, alcune con delle compagne, ma in questo contesto non si palesano le difficoltà relazionali, sembra divertirsi…siamo arrivati al punto di non considerare più nessuno come amico, di non voler giocare più con nessuno, di non volere nemmeno una festa di compleanno, cosa a cui fino a 15 giorni fa teneva moltissimo e che preparava da un anno! Se ciò non avviene, se l’altro è avvertito come distante e freddo, se l’altro viene ravvisato come apportatore di ansie, paure, insicurezze e frustrazioni, l’interazione sociale sarà deficitaria o non avverrà affatto. I campi obbligatori sono contrassegnati *, +
Marilena, Buongiorno, Quindi anche noi facciamo poca vita mondana solitamente il week end stiamo in famiglia x recuperare il tempo perso. Marilena. Ma le cose cambiano nel rapporto con i pari: il bambino si trova di fronte ad un altro che
Grazie, Cosa centra la psicomotricità col carattere e l’indole riservata e timida della sua bambina? Le ho parlato e le sue risposte anche sono passive .mi dice che si scoccia. Gli è stato diagnosticato il disturbo dell’attenzione ed Ha fatto 4 anni di terapie x psicomotricità presso la nostra ASL, ma a dispetto dei giudizi positivi delle terapiste io non ho visto miglioramenti dovuti a quello e credo che mai ce ne siano. I due ruoli ben distinti permetteranno al bambino di … Da sempre tutto le terapie curative ma anche esplorative di eventuali disagi hanno come elemento di comunicazione con bambino il gioco, fatto con bambole e giocattoli normali o coi disegni che esso elabora durante il giorno. Siamo tutti diversi e speciali non nello stess modo, lo stesso vale anche per suo figlio. Perché ha iniziato tardi a parlare ora si fa capire bene in tutto ma non racconta, es quando torna dall asilo chiedo cosa ha fatto e mi risponde non voglio raccontare…devo “minacciarlo” per poter avere un “ ho giocato con gli animali” o se gli faccio io domande del tipo la maestra ha raccontato una storia, ha cantato mi risponde a monosillaba o poco più…siamo stati da due neuropsichiatri per uno a tre anni solo perché non parlava era nello spettro…per un altro assolutamente no…non ha stereotipie…non ha problemi con rumori suoni o altro…ha una memoria incredibile impara a memoria tutto quello che vede e che gli interessa ed è proprio su questo che le chiedo perché sa imparare perfettamente i cartoni o film che gli piacciono e non imita i suoi coetanei? La mia sensazione quando altri bimbi di scuola gli rivolgono parola lui risponde seccato e risolutivo sembra che sia geloso della non esclusività della relazione con i bambini. Marilena. Inoltre usa questa frase per evitare di fare attività richieste come colorare o disegnare. Al contrario, sono segnali di una realtà interiore alterata: La più grave alterazione la ritroviamo nei bambini con disturbo autistico, i cui giochi sono molto scarsi, ripetitivi, anomali. Quindi, per prima cosa le consiglio di comprendere le vere motivazioni di questo rifiuto nell’accettare la condivisione con i coetanei. Deve essere successo qualcosa che l’ha destabilizzata e le ha messo paura, mi contatti privatamente e se ha già dei disegni fatti spontaneamente di sua figlia me li giri sulla mia mail personale: info@marilenacremaschini.it. Grazie, Direi proprio che sia il caso di farlo aiutare da uno psicologo infantile, non è la paura di farsi male, sicuramente c’è anche quella, ma credo che la circostanza più limitante sia il fatto di sentirsi diverso, non uguale agli altri, non capace di fare le stesse cose che fanno gli altri, quindi prima di sentirsi apertamente escluso o deriso dagli altri, ciò che lo umilierebbe troppo, si auto-esclude da solo, evitando tale umiliazione e privandosi del piacere dell’amicizia. relazionarsi con l'altro. 2.700.000 euro I.V. ho difficoltà a relazionarmi coi miei coetanei. Marilena, Buongiorno dottoressa, avrei veramente bisogno di un suo consiglio perché sono in ansia. asimmetrico in quanto è l'adulto che porta avanti il dialogo, stabilisce l'alternanza dei
Ma sicuramente ha colto nel segno, il disagio di suo figlio non è una cosa normale e non va sottovalutato. A presto E’ ovvio che le maestre, prime responsabili di tutto anche di quello che non vogliono vedere o sentire, scaricano la responsabilità con un “non è accaduto nulla”, altrimenti sarebbero le prime a rimentterci, invece ho idea che in quella scuola ci sia qualcosa che non va, ma va capito chi è l’elemento disturbatore. relazionarsi translation in Italian-English dictionary. Adesso sono un po preoccupata; secondo le farebbe bene un trattamento di psicomotricita o meglio farla seguire da un psicologo? Mi dice che non gli piace giocare quando ci sono tanti bambini che fanno caos. Buon pomeriggio Dott.ssa. By. Comunque, ha difficoltà ad inserirsi nel gruppo mentre gli altri giocano, ad esempio se lo porto al parco o alle feste di compleanno, ci vuole moltissimo tempo perché si stacchi da me. Purtroppo con la situazione attuale dal febbraio ho portato bambini solo pocchissime volte giocare al Parco per precauzione. Pensiamo sia legato alla paura di “farsi male” ancora o sensazione di non “essere altezza” di confrontarsi con gli altri. 3 anni non partecipa a nulla …gioca solo con oggetti o animali e li fa parlare spesso con forme di aggressività.All asilo male ..legge e basta…anche se con attenzione e partecipazione…non ama impastare né dipingere..non sa disegnare o colorare o pedalare … è oppositivo su tutto.È passato da Disibizione a inibizione , c’è da dirsi che ho vissuto e sto vivendo da quando aveva 3 mesi la.paura che ci sia qualcosa che nn va e fatico ad accettare i suoi limiti, Occorre capire se si tratta del carattere di suo figlio, che è più schivo delgi altri e che non comporta nessuna patologia (i più grandi geni della storia erano persone schive e poco relazionabili col prossimo), oppure se ha un disagio interiore. Mio figlio di 4 anni e mezzo non si relaziona molto con i suoi coetanei e i bambini più grandi. Di fronte a scelte di gioco diverse dalle sue preferenze piange e cerca l’appoggio di un genitore. A scuola mi dicono che si isola, osserva gli altri bimbi ma poi devono spronarla a eseguire i giochi di gruppo. Infine segnalo, purtroppo, a 2,5 anni un intervento x ipospadia molto importante e successiva complicazione (con ulteriore cateterismo) e vari prelievi (alcuni non andati a buon fine perchè non gli trovano subito le vene) x controllo ipotiroidismo da prematurità (che però ora fortunatamente sembra ok) . Stavamo pensando di coinvolgere in alcuni laboratori di psicomotricità, potrebbero aiutarlo secondo lei? Come possiamo aiutarlo? Buona sera Dottoressa, Se vuole provare questa via per capire cosa mette in crisi suo figlio mi contatti via mail: info@marilenacremaschini.it
Siccome però il baccano continua, il bambino ferma T. e avvisa che, se non avessero
La strutturazione di un potenziale intervento terrà conto della creazione di un clima facilitante e protettivo che possa garantire al minore, la sicurezza di esporsi e parlare di sé, delle sue esperienze e dei suoi timori. Poi mi hanno detto che nelle attività di intersezione con altri bambini presenta delle difficoltà di attenzione cioè la maestra deve avvicinarsi per ripeterle la consegna non perché non l’ha capita ma perché cerca l’attenzione dell’adulto. Grazie mille e scusi se mi sono dilungata. Vi sono diversi fattori che possono ostacolare o
SI arrabbia molto facilmente (strillando) se fratello lo contraddice anche per cose banali. Aiutare i bambini a relazionarsi tra loro non significa sostituirsi a loro. Ho notato ultimamente che è diventato più insicuro del solito ha sempre paura che gli altri parlano male di lui, poi ha poco interesse per le cose dice sempre decidi tu mamma non si ribella per niente. Ha cominciato parlare tardi e abbiamo fatto lezioni di logopedia per due anni che gli ha aiutato tanto. sono correlati. il distacco dal reale (qui ed ora) e la conseguente possibilità di adeguarsi alle
Mio figlio appena compiuti 2 anni, frequenta il nido dai 10 mesi con orario fino alle 13. Non vorrei che questa sua propensione a tenere tutto sotto controllo, si rifletta anche sulle persone e nello specifico in questa bambina che, conoscendola da sempre, sente come una cosa sua. mio figlio di 22 mesi sta iniziando a relazionarsi in modo aggressivo con i pari e talvolta anche i più grandi. È sempre stato molto poco socievole pensavo che con il tempo è la scuola migliorasse invece ad oggi sembra si chiuda sempre di più. Lo lasci libero di esprimersi come meglio crede, libero anche di sceglere i giochi che preferisce e con cui si realizza meglio la sua creatività; i bambini devono crescere felici di giocare divertendosi, quando il gioco è imposto non è più spontane, divertente ed allora non si insinua soltanto la intolleranza alla modalità ludica imposta ma anche quella relazionale dei compagni di gioco. L’altro non mi deve creare né disagio, né paura, anzi, l’altro, lo devo avvertire come amico, vicino, disponibile, attento e accettante. La tendenza a categorizzare in modo estremo influisce negativamente sull’umore e quando si consolida, diventando il modo abituale di considerare se stessi e il proprio mondo, può condurre a disturbi emozionali quali ad esempio ansia e depressione. Inoltre quando è a casa con noi genitori ha delle difficoltà a giocare da solo, vuole sempre giocare con noi o aiutarci nelle faccendo domestiche (ad es. Va detto che io sono tutto il gg impegnata al lavoro e mio marito e’ via da casa tutta la settimana . Ad esempio il Labrador retriever è adatto … Salve,mio figlio di quasi 6 anni ha lo stesso comportamento.Potrei contattarla per spiegarmi che disegni fargli fare.Grazie. Secondo le maestre non è accaduto nulla, ma io non riesco a spiegarmi come mai a scuola mia figlia diventi timida e insicura. Packages can relate to each other in various ways. Come possiamo aiutarlo ad esprimersi e relazionarsi con i bambini? Come aiutarlo secondo lei. Con i Bambini impresa sociale (da ora in avanti “Con i Bambini”), costituita il 20 giugno 2016 e interamente partecipata da Fondazione CON IL SUD, è stata individuata da Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), in base al Protocollo di intesa sottoscritto tra Acri e Governo, come Soggetto attuatore del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” (“Fondo”)1 di … Un altro aspetto che non comprendo è : da noi genitori non accetta regole, non recepisce neanche i comportamenti più elementari (a tavola, al supermercato, ecc…) è sempre restio, refrattario a tutto, mentre dai coetanei basta un “tu non giochi” per metterlo all’angolo dove lui va senza problemi, senza astio nei confronti di chi, anche ingiustamente, non vuole giocare con lui, anzi lui è pronto a ricercare tali bambini e farsi trattare nuovamente male, senza problemi. Non per questo, però, è meno importante e profonda, anzi. Capisco i suoi dubbi e la sua preoccupazione. Studiare le relazioni tra pari è particolarmente importante per bambini con bisogni educativi speciali. Mio figlio compirà a breve otto anni,non vuole nessun amico Al suo compleanno solo zii nonni genitori comunque adulti, indagando un po’ mi dice che a scuola gli stanno tutti antipatici, negli intervalli sempre a scuola gioca da solo ultimamente. Quando ci sono difficoltà ad esprimere liberamente il proprio mondo emotivo, inevitabilmente le relazioni ne risentono strutturandosi spesso in maniera superficiale e povera. info@marilenacremaschini.it Non so come gestire la cosa perché cmq non vorrei che ciò compromettesse il suo carattere, che cmq è sempre stato marcato, al nido mi dicevano ed anche a scuola che ha un carattere da leader, che cerca di tenere tutto sotto controllo, che ha una propensione a gestire , infatti le maestre gli affidano spesso compiti di direzione,come non fare uscire i compagni dalla porta, gestire l’ordine dei giochini, aiutare le maestre in pratica. Ecco che, soprattutto
Buongiorno, Nelle relazioni di questi bambini con i loro coetanei è possibile evidenziare quindi una scarsa competenza emotivo e relazionale, una tendenza all’isolamento ed alla costruzione di un mondo parallelo al reale, dove rifugiarsi. Non è mai emerso niente di rilevante, ma il problema rimane anche adesso che si trova alla scuola primaria. Grazie 1000, Spesso i bambini hanno un carattere difficile derivante dalle tante avversità che sono costretti ad affrontare, il loro unico modo di reagire, non comprendendone altri, è quello di fare capricci o di non seguire le indicazioni degli adulti. Oltre a questo suo “essere solitario” la cosa che mi preoccupa è il suo modo di giocare, si fissa su pochi e determinati giochi, che ripete e ripete all’infinito. Come potremmo affrontarlo? D.ssa Luciana Fenu Lei cosa dice potrebbe aiutarla la psicomotricita? Marilena, Buongiorno dott.ssa. Chissà quante volte ce lo siamo sentiti ripetere dai nostri bambini e quante, a nostra volta ci siamo fatte domande su come stimolarli attraverso il gioco, su quali risvolti ha nel loro percorso di crescita. Alla fine si sblocca, quasi a festa finita, ma lo vedo sempre teso, come se si sentisse in soggezione… Inoltre ha avuto difficoltà quest anno nell’attività di gruppo a scuola cioè psicomotricità e teatro, a detta delle maestre, spesso non voleva partecipare; da quello che ho notato nel tempo ha timore delle cose sconosciute, dell’ignoto, quindi credo la sua difficoltà sia proprio lasciare la classe per andare in un’altra sala, con un altro maestro con cui non ha confidenza (considerando che ha comunque frequentato la nuova scuola per soli 6 mesi, entrando a neanche 3 anni). Come aiutarlo ad esprimersi e a fare entrare anche i coetanei nel suo mondo? sibilità per i bambini di relazionarsi tra loro, di funzionare gruppalmente, mettendosi nella posizione di essere in rapporto col gruppo, ma non con i bambini singolarmente, cercando di non attivare le comunicazioni individuali dei bambini con lui, mostrando attenzione e interesse per ciò che accade nel gruppo, ecc.