È molto positivo che sia così. È una forza senza uguali. II, Cost. Chi ama il santo Popolo fedele di Dio non può vedere queste azioni unicamente come una ricerca naturale della divinità. Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza. [13] Benedetto XVI, Omelia nella Santa Messa di inaugurazione della V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi presso il Santuario “La Aparecida” (13 maggio 2007), AAS 99 (2007), 437. Questo è un principio importante dell’interpretazione biblica, che tiene conto del fatto che lo Spirito Santo non ha ispirato solo una parte, ma l’intera Bibbia, e che in alcune questioni il popolo è cresciuto nella sua comprensione della volontà di Dio a partire dall’esperienza vissuta. Ma non come un obbligo, non come un peso che ci esaurisce, ma come una scelta personale che ci riempie di gioia e ci conferisce identità. Quando una comunità accoglie l’annuncio della salvezza, lo Spirito Santo ne feconda la cultura con la forza trasformante del Vangelo. Il dialogo tra Dio e il suo popolo rafforza ulteriormente l’alleanza tra di loro e rinsalda il vincolo della carità. Categories La Gioia del Vangelo . La Chiesa, come madre sempre attenta, si impegna perché essi vivano una conversione che restituisca loro la gioia della fede e il desiderio di impegnarsi con il Vangelo. 96. Ouvrons le débat! Ciò che coinvolge è la realtà illuminata dal ragionamento. È degno di nota il fatto che, persino chi apparentemente dispone di solide convinzioni dottrinali e spirituali, spesso cade in uno stile di vita che porta ad attaccarsi a sicurezze economiche, o a spazi di potere e di gloria umana che ci si procura in qualsiasi modo, invece di dare la vita per gli altri nella missione. Maria, la Madre dell’evangelizzazione [284-288], Il dono di Gesù al suo popolo [285-286] La Stella della nuova evangelizzazione [287-288]. Al di là di qualsiasi apparenza, ciascuno è immensamente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizione. Non le chiede: Mettiti in ginocchio, fai un po’ di penitenza, vai a fare un pellegrinaggio, dì le preghiere… fai questo, fai quello. 274. È l’annuncio che risponde all’anelito d’infinito che c’è in ogni cuore umano. In tal modo si manifesta una sete di partecipazione di numerosi cittadini che vogliono essere costruttori del progresso sociale e culturale. Il seminatore, quando vede spuntare la zizzania in mezzo al grano, non ha reazioni lamentose né allarmiste. In molti luoghi scarseggiano le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. 267. Il Signore stesso nella sua vita terrena fece intendere molte volte ai suoi discepoli che vi erano cose che non potevano ancora comprendere e che era necessario attendere lo Spirito Santo (cfr Gv 16,12-13). La Chiesa è inviata da Gesù Cristo come sacramento della salvezza offerta da Dio. Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo. Non voglio soffermarmi ora ad esporre le attività dei diversi operatori pastorali, dai vescovi fino al più umile e nascosto dei servizi ecclesiali. enc. Consideriamo ora la predicazione all’interno della liturgia, che richiede una seria valutazione da parte dei Pastori. [88] Giovanni Paolo II, Lett. La Chiesa non può fare a meno del polmone della preghiera, e mi rallegra immensamente che si moltiplichino in tutte le istituzioni ecclesiali i gruppi di preghiera, di intercessione, di lettura orante della Parola, le adorazioni perpetue dell’Eucaristia. 204. Questo criterio è molto appropriato anche per l’evangelizzazione, che richiede di tener presente l’orizzonte, di adottare i processi possibili e la strada lunga. 102. Catechesi Tradendae (16 ottobre 1979) 53: AAS 71 (1979), 1321. In tal modo la vita della Chiesa si trasforma in un pezzo da museo o in un possesso di pochi. [11] Vanno inclusi in quest’ambito anche i fedeli che conservano una fede cattolica intensa e sincera, esprimendola in diversi modi, benché non partecipino frequentemente al culto. La pastorale giovanile, così come eravamo abituati a svilupparla, ha sofferto l’urto dei cambiamenti sociali. I migranti mi pongono una particolare sfida perché sono Pastore di una Chiesa senza frontiere che si sente madre di tutti. Gesù ci lascia l’Eucaristia come memoria quotidiana della Chiesa, che ci introduce sempre più nella Pasqua (cfr Lc 22,19). Siamo lontani dalla cosiddetta “fine della storia”, giacché le condizioni di uno sviluppo sostenibile e pacifico non sono ancora adeguatamente impiantate e realizzate. La sola cosa che so è che il Signore illuminò la mia anima con i raggi della verità, i quali superavano a tal punto il luccichio tenebroso delle feste della Terra, che non potevo credere al grado della mia felicità»: Manoscritto C, 29 v° – 30 r°, in Oeuvres complètes, Paris, 1992, pp. E acquistiamo pienezza quando rompiamo le pareti e il nostro cuore si riempie di volti e di nomi! Perché ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. Questo ci ricorda che tutti noi cristiani siamo chiamati a prenderci cura dei più fragili della Terra. [21] V Conferenza Generale dell’Episcopato Latino-americano e dei Caraibi, Documento di Aparecida (31 maggio 2007), 201. [166] San Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, II-II, q. Si tratta di un ringraziamento costante: «Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù» (1 Cor 1,4); «Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi» (Fil 1,3). Se, come afferma sant’Agostino, noi non amiamo se non ciò che è bello,[131] il Figlio fatto uomo, rivelazione della infinita bellezza, è sommamente amabile, e ci attrae a sé con legami d’amore. 266. Ogni azione economica di una certa portata, messa in atto in una parte del pianeta, si ripercuote sul tutto; perciò nessun governo può agire al di fuori di una comune responsabilità. Con la parola gli Apostoli, che aveva istituito «perché stessero con lui e per mandarli a predicare» (Mc 3,14), attrassero in seno alla Chiesa tutti i popoli (cfr Mc 16,15.20). Anzitutto bisogna dire che nell’annuncio del Vangelo è necessario che vi sia una adeguata proporzione. Tutti sappiamo per esperienza che a volte un compito non offre le soddisfazioni che avremmo desiderato, i frutti sono scarsi e i cambiamenti sono lenti e uno ha la tentazione di stancarsi. Si trasmette in forme così diverse che sarebbe impossibile descriverle o catalogarle, e nelle quali il Popolo di Dio, con i suoi innumerevoli gesti e segni, è soggetto collettivo. 2, ad 1; q. Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Un chiaro segno dell’autenticità di un carisma è la sua ecclesialità, la sua capacità di integrarsi armonicamente nella vita del Popolo santo di Dio per il bene di tutti. Nella cultura dominante, il primo posto è occupato da ciò che è esteriore, immediato, visibile, veloce, superficiale, provvisorio. Il tuo cuore sa che la vita non è la stessa senza di Lui, dunque quello che hai scoperto, quello che ti aiuta a vivere e che ti dà speranza, quello è ciò che devi comunicare agli altri. sulla Chiesa Lumen gentium, 9. [112] Vi è una speciale valorizzazione dell’omelia, che deriva dal suo contesto eucaristico e fa sì che essa superi qualsiasi catechesi, essendo il momento più alto del dialogo tra Dio e il suo popolo, prima della comunione sacramentale. Centesimus annus (1 maggio 1991), 41: AAS 83 (1991), 844-845. Ecum. E noi che cosa aspettiamo? Sebbene alcune convinzioni cristiane siano inaccettabili per l’Ebraismo, e la Chiesa non possa rinunciare ad annunciare Gesù come Signore e Messia, esiste una ricca complementarietà che ci permette di leggere insieme i testi della Bibbia ebraica e aiutarci vicendevolmente a sviscerare le ricchezze della Parola, come pure di condividere molte convinzioni etiche e la comune preoccupazione per la giustizia e lo sviluppo dei popoli. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. [158] Conferência Nacional dos Bispos do Brasil, Documento Exigências evangélicas e éticas de superação da miséria e da fome, Introduzione, 2. II, Cost. enc. [63] Si sviluppa la psicologia della tomba, che poco a poco trasforma i cristiani in mummie da museo. Però, in alcune occasioni, alcuni scienziati vanno oltre l’oggetto formale della loro disciplina e si sbilanciano con affermazioni o conclusioni che eccedono il campo propriamente scientifico. [152] Lett. La Gioia del Vangelo. [16] Che cosa succederebbe se prendessimo realmente sul serio queste parole? La formazione dei laici e l’evangelizzazione delle categorie professionali e intellettuali rappresentano un’importante sfida pastorale. Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete senza sosta: «Voi stessi date loro da mangiare» (Mc 6,37). postsinodale Ecclesia in Medio Oriente (14 settembre 2012), 26: AAS 104 (2012), 762. L’omelia è un riprendere quel dialogo che è già aperto tra il Signore e il suo popolo. Alcune persone non si dedicano alla missione perché credono che nulla può cambiare e dunque per loro è inutile sforzarsi. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa. Evangelizziamo anche quando cerchiamo di affrontare le diverse sfide che possano presentarsi. [52] Benedetto XVI, Discorso in occasione dell’incontro con i Vescovi del Brasile presso la Chiesa Cattedrale di San Paolo (11 maggio 2007), 3: AAS 99 (2007), 428. Non facciamo finta di niente. Questa convinzione ci permette di conservare la gioia in mezzo a un compito tanto esigente e sfidante che prende la nostra vita per intero. A volte mi domando chi sono quelli che nel mondo attuale si preoccupano realmente di dar vita a processi che costruiscano un popolo, più che ottenere risultati immediati che producano una rendita politica facile, rapida ed effimera, ma che non costruiscono la pienezza umana. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa “arte dell’accompagnamento”, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es 3,5). Lo vediamo aperto all’incontro quando si avvicina al cieco lungo la strada (cfr Mc 10,46-52) e quando mangia e beve con i peccatori (cfr Mc 2,16), senza curarsi che lo trattino da mangione e beone (cfr Mt 11,19). È sufficiente scorrere le Scritture per scoprire come il Padre buono desidera ascoltare il grido dei poveri: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. 15, n. 1070-1076. La nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore. Gesù si irritava di fronte a questi presunti maestri, molto esigenti con gli altri, che insegnavano la Parola di Dio, ma non si lasciavano illuminare da essa: «Legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito» (Mt 23,4). In seguito essi, vedendolo risorto, «gioirono» (Gv 20,20). Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi. 221. 15, n. 1061. È opportuno chiarire ciò che può essere un frutto del Regno e anche ciò che nuoce al progetto di Dio. Sulla croce, quando Cristo soffriva nella sua carne il drammatico incontro tra il peccato del mondo e la misericordia divina, poté vedere ai suoi piedi la presenza consolante della Madre e dell’amico. Mi soffermerò particolarmente, e persino con una certa meticolosità, sull’omelia e la sua preparazione, perché molti sono i reclami in relazione a questo importante ministero e non possiamo chiudere le orecchie. Essi sono doni per rinnovare ed edificare la Chiesa. La missione è una passione per Gesù ma, al tempo stesso, è una passione per il suo popolo. È vero che molte volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenze e crudeltà che non diminuiscono. Nelle attuali condizioni della società umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai [...] A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo. Gesù non dice agli Apostoli di formare un gruppo esclusivo, un gruppo di élite. Ogni volta che ci incontriamo con un essere umano nell’amore, ci mettiamo nella condizione di scoprire qualcosa di nuovo riguardo a Dio. Qual è la causa della sua gioia? past. Ci prende in mezzo al popolo e ci invia al popolo, in modo che la nostra identità non si comprende senza questa appartenenza. Allo Stato compete la cura e la promozione del bene comune della società. 77. [188] Cfr. La nostra gioia cristiana scaturisce dalla fonte del suo cuore traboccante. Anche il dialogo tra scienza e fede è parte dell’azione evangelizzatrice che favorisce la pace. [2] Posso dire che le gioie più belle e spontanee che ho visto nel corso della mia vita sono quelle di persone molto povere che hanno poco a cui aggrapparsi. Anche se non sempre è facile accostare i giovani, si sono fatti progressi in due ambiti: la consapevolezza che tutta la comunità li evangelizza e li educa, e l’urgenza che essi abbiano un maggiore protagonismo. 54. Desideriamo però ancora di più, il nostro sogno vola più alto. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. Chi oserebbe rinchiudere in un tempio e far tacere il messaggio di san Francesco di Assisi e della beata Teresa di Calcutta? Essa è il soggetto dell’evangelizzazione,[30] in quanto è la manifestazione concreta dell’unica Chiesa in un luogo del mondo, e in essa «è veramente presente e opera la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica». Tutte le verità rivelate procedono dalla stessa fonte divina e sono credute con la medesima fede, ma alcune di esse sono più importanti per esprimere più direttamente il cuore del Vangelo. La diversità dev’essere sempre riconciliata con l’aiuto dello Spirito Santo; solo Lui può suscitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e, al tempo stesso, realizzare l’unità. Gesù stesso «esultò di gioia nello Spirito Santo» (Lc 10,21). Il problema maggiore si verifica quando il messaggio che annunciamo sembra allora identificato con tali aspetti secondari che, pur essendo rilevanti, per sé soli non manifestano il cuore del messaggio di Gesù Cristo. 99. enc. enc. Quante volte sogniamo piani apostolici espansionisti, meticolosi e ben disegnati, tipici dei generali sconfitti! Celebra e festeggia ogni piccola vittoria, ogni passo avanti nell’evangelizzazione. Non è uno sguardo incredulo, negativo e senza speranza, ma uno sguardo spirituale, di profonda fede, che riconosce quello che Dio stesso opera in loro. 27, art. [161] Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione Libertatis nuntius (6 agosto 1984), XI, 18: AAS 76 (1984), 907-908. [139] Benedetto XVI, Meditazione durante la prima Congregazione generale della XIII Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi (8 ottobre 2012): AAS 104 (2012), 896. Ogni esperienza autentica di verità e di bellezza cerca per se stessa la sua espansione, e ogni persona che viva una profonda liberazione acquisisce maggiore sensibilità davanti alle necessità degli altri. Vat. Nei Paesi di tradizione cattolica si tratterà di accompagnare, curare e rafforzare la ricchezza che già esiste, e nei Paesi di altre tradizioni religiose o profondamente secolarizzati si tratterà di favorire nuovi processi di evangelizzazione della cultura, benché presuppongano progetti a lunghissimo termine. Dobbiamo contemplarlo per ottenere un dialogo come quello che il Signore realizzò con la Samaritana, presso il pozzo, dove lei cercava di saziare la sua sete (cfr Gv 4,7-26). Un’immagine ben riuscita può portare a gustare il messaggio che si desidera trasmettere, risveglia un desiderio e motiva la volontà nella direzione del Vangelo. Colui che ci ha invitato a perdonare «settanta volte sette» (Mt 18,22) ci dà l’esempio: Egli perdona settanta volte sette. sulla Chiesa Lumen gentium, 23. [40] Per questo afferma che, in quanto all’agire esteriore, la misericordia è la più grande di tutte le virtù: «La misericordia è in se stessa la più grande delle virtù, infatti spetta ad essa donare ad altri e, quello che più conta, sollevare le miserie altrui. 69. Oggi, quando le reti e gli strumenti della comunicazione umana hanno raggiunto sviluppi inauditi, sentiamo la sfida di scoprire e trasmettere la “mistica” di vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio. [150] Tutti i cristiani, anche i Pastori, sono chiamati a preoccuparsi della costruzione di un mondo migliore. [45] Giovanni XXIII, Discorso nella solenne apertura del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962): AAS 54 (1962), 786: «Est enim aliud ipsum depositum Fidei, seu veritates, quae veneranda doctrina nostra continentur, aliud modus, quo eaedem enuntiantur». La semplicità e la chiarezza sono due cose diverse. 138. 4-6. Come a tutti noi piace che ci si parli nella nostra lingua materna, così anche nella fede, ci piace che ci si parli in chiave di “cultura materna”, in chiave di dialetto materno (cfr 2 Mac 7,21.27), e il cuore si dispone ad ascoltare meglio. 4. [179] In definitiva, una pace che non sorga come frutto dello sviluppo integrale di tutti, non avrà nemmeno futuro e sarà sempre seme di nuovi conflitti e di varie forme di violenza. Lì si rivela l’infermiera nell’animo, il maestro nell’animo, il politico nell’animo, quelli che hanno deciso nel profondo di essere con gli altri e per gli altri. Però occorre farlo senza evadere, senza sradicamenti. Sono chiamati a dare testimonianza di una appartenenza evangelizzatrice in maniera sempre nuova. Questo accade anche oggi. Il giusto salario permette l’accesso adeguato agli altri beni che sono destinati all’uso comune. E perché non ricorrere a Dio affinché ispiri i loro piani? Ma l’obiettivo non è quello di capire tutti i piccoli dettagli di un testo, la cosa più importante è scoprire qual è il messaggio principale, quello che conferisce struttura e unità al testo. L’amore autentico è sempre contemplativo, ci permette di servire l’altro non per necessità o vanità, ma perché è bello, al di là delle apparenze. Di conseguenza, se il Vangelo si è incarnato in una cultura, non si comunica più solamente attraverso l’annuncio da persona a persona. [4] V Conferenza Generale dell’Episcopato Latino-americano e dei Caraibi, Documento di Aparecida (31 maggio 2007), 360. 227. Un’evangelizzazione per l’approfondimento del kerygma. Le svilupperò con una certa ampiezza perché considero che determineranno il futuro dell’umanità. Ecclesiam suam (6 agosto 1964), 10: AAS 56 (1964), 611-612. 92. 174. I Padri sinodali hanno ricordato l’importanza del rispetto per la libertà religiosa, considerata come un diritto umano fondamentale. In questi versetti si presenta il momento in cui il Risorto invia i suoi a predicare il Vangelo in ogni tempo e in ogni luogo, in modo che la fede in Lui si diffonda in ogni angolo della terra. VANGELO DI MATTEO . Se ogni azione ha delle conseguenze, un male annidato nelle strutture di una società contiene sempre un potenziale di dissoluzione e di morte. II, Cost. Non rimaniamo al margine di questo cammino della speranza viva! Prima di tutto conviene essere sicuri di comprendere adeguatamente il significato delle parole che leggiamo. Non parliamo solamente di assicurare a tutti il cibo, o un «decoroso sostentamento», ma che possano avere «prosperità nei suoi molteplici aspetti». Se il predicatore non compie questo sforzo, è possibile che neppure la sua predicazione abbia unità e ordine; il suo discorso sarà solo una somma di varie idee disarticolate che non riusciranno a mobilitare gli altri. Il Salvatore è nato in un presepe, tra gli animali, come accadeva per i figli dei più poveri; è stato presentato al Tempio con due piccioni, l’offerta di coloro che non potevano permettersi di pagare un agnello (cfr Lc 2,24; Lv 5,7); è cresciuto in una casa di semplici lavoratori e ha lavorato con le sue mani per guadagnarsi il pane. [203] Un sano pluralismo, che davvero rispetti gli altri ed i valori come tali, non implica una privatizzazione delle religioni, con la pretesa di ridurle al silenzio e all’oscurità della coscienza di ciascuno, o alla marginalità del recinto chiuso delle chiese, delle sinagoghe o delle moschee. 137. Per ciò stesso esse includono una relazione personale, non con energie armonizzanti ma con Dio, con Gesù Cristo, con Maria, con un santo. In quest’epoca acquista una notevole importanza la relazione con i credenti dell’Islam, oggi particolarmente presenti in molti Paesi di tradizione cristiana dove essi possono celebrare liberamente il loro culto e vivere integrati nella società. 14. Alcuni fanno resistenza a provare fino in fondo il gusto della missione e rimangono avvolti in un’accidia paralizzante. Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti, accada quel che accada. enc. Anche san Paolo, a partire dal suo incontro con Gesù Cristo, «subito annunciava che Gesù è il figlio di Dio» (At 9,20). Un’autentica novità suscitata dallo Spirito non ha bisogno di gettare ombre sopra altre spiritualità e doni per affermare se stessa. 251. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1910; Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 168. Scritto da 3 Novembre 2016 alle 15:57 da mvwp-adm. Nel pieno del periodo quaresimale, dal 28 al 30 marzo 2014, sono stata invitata a partecipare ad un corso di formazione religiosa per le Associate dell’Istituto delle Apostole di Gesù Crocifisso guidato da Suor Maria Pia. Evangelii nuntiandi (8 dicembre 1975), 80: AAS  68 (1976), 75. A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, anche se proviamo dolore per le miserie della nostra epoca e siamo lontani da ingenui ottimismi, il maggiore realismo non deve significare minore fiducia nello Spirito né minore generosità. Allo stesso modo, possiamo pensare che i diversi popoli nei quali è stato inculturato il Vangelo sono soggetti collettivi attivi, operatori dell’evangelizzazione. Ha ripiegato il riferimento del cuore all’orizzonte chiuso della sua immanenza e dei suoi interessi e, come conseguenza di ciò, non impara dai propri peccati né è autenticamente aperto al perdono. I. Motivazioni per un rinnovato impulso missionario. [216] In questo pellegrinaggio di evangelizzazione non mancano le fasi di aridità, di nascondimento e persino di una certa fatica, come quella che visse Maria negli anni di Nazaret, mentre Gesù cresceva: «È questo l’inizio del Vangelo, ossia della buona, lieta novella. È innegabile che molti si sentono delusi e cessano di identificarsi con la tradizione cattolica, che aumentano i  genitori che non battezzano i figli e non insegnano loro a pregare, e che c’è un certo esodo verso altre comunità di fede. I non cristiani, per la gratuita iniziativa divina, e fedeli alla loro coscienza, possono vivere «giustificati mediante la grazia di Dio»,[199] e in tal modo «associati al mistero pasquale di Gesù Cristo». Il messaggio correrà il rischio di perdere la sua freschezza e di non avere più “il profumo del Vangelo”. È nella comunione, anche se costa fatica, che un carisma si rivela autenticamente e misteriosamente fecondo.