L’articolo 54 dettava i passi da seguire per “ permettere ai fedeli di recitare o cantare insieme, anche in lingua latina, le parti dell’ordinale della messa che gli spettano”. Per fare questo bisogna ascoltare l’invito che il Papa stesso fa ai Sacerdoti perché: “fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la Santa Messa in latino, nonché a utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano”. Checché ne dica chicchessia. Per penetrare un po’ nel mistero della Messa, la prima condizione è di riconoscere umilmente che si tratta di un mistero, di qualcosa che ci supera. ma si vergogni!!!! Per far ciò, occorre mantenere una certa distanza. Sondaggio DOXA 2009; Echi Tridentini (film, libri e cucina) News e curiosità varie ; Web: Mons. […], Ora la diversità del “genio letterario” può avere la conseguenza di non potersi noi contare sulla recettività della gente, allorché è passato il momento di sua affermazione. Da un lato ridare dignità a un rito che è pienamente valido (può dirsi cattolico uno che sostiene che i papi da quarant'anni a questa parte non celebrano Messe valide?) W MESSAINLATINO!!! Mi faccia sapere. E' come se, per definire un carro tirato da buoi dicessimo "autocarro senza motore a trazione animale". Infine, poiché la Chiesa Cattolica, perché fondata da Cristo Nostro Signore, eccelle di gran lunga in dignità su tutte le società umane, è sommamente conveniente che essa usi una lingua non popolare, ma ricca di maestà e di nobiltà.”, da: Costituzione Apostolica Veterum Sapientia [testo latino nel sito della Santa Sede], Da leggere: Quarant’anni fa papa Roncalli firmava la Veterum sapientia, Il latino, una porta che ci mette in contatto con la Tradizione sul sito di 30Giorni, Il Concilio di Trento (1563): Si avverta finalmente che se nell’arricchire la sua liturgia la Chiesa non avesse avuto la mira anzitutto del clero, adeguandosi anzitutto alla capacità di quello, non avrebbe dovuto arricchire, ma “spogliare”. Peccato. In tale caso è semplicemente vigliacco dare la colpa all’ordinamento ecclesiastico, diventare autentici iconoclasti e costruire chiese che non hanno neppure l’apparenza di un vecchio e mal conformato solaio. I greci scismatici utilizzano nella loro liturgia il greco antico; i russo utilizzano lo slavone. “n. E’ la lingua giusta per una Chiesa che è universale, una Chiesa in cui tutti i popoli, lingue e culture dovrebbero sentirsi a casa, e nessuno viene considerato straniero. Per la sua potenza, la sua misura, il suo solenne ritmo, la lingua latina iscrive l’uomo, come non ha mai fatto alcuna lingua nella sua calma e potente maestà dominativa delle cose. Francis Card. La difficoltà per la comprensione della liturgia, derivante dal latino oggi è certamente maggiore di ieri, il che può spiegare l’interesse destatosi intorno al problema. Viene ancora celebrata la Messa di Paolo VI in latino oppure hanno ottenuto una Messa EF? La Messa in latino… L’uso della lingua latina (Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontifice) Il latino è senza dubbio la lingua più longeva della liturgia romana: la si utilizza infatti da più di sedici secoli, ossia da quando si perfezionò a Roma, sotto Papa Damaso († 384) il passaggio ad essa dal greco. In quel momento la lingua dell’imperio era latina. Come ci si tolgono i vestiti da lavoro per partecipare ad una cerimonia importante, allo stesso modo è più che mai conveniente che la lingua della sacra liturgia non sia quella della strada. All'efficacia delle Sante "Messe Gregoriane" non siamo obbligati a credere per fede, ma la Chiesa non ostacola, anzi accoglie questa antica forma di suffragio. !, Suvvia Ospite di ieri delle 20,20 !  " Non so quale sia stato il suo 'percorso'. Coloro quindi che vogliono dare l’impressione che la Chiesa abbia voluto togliere il latino dalla liturgia si sbagliano. DIVENTA ANCHE TU UN TEMPLARE CATTOLICO. Semplice! Senza dubbio la lingua serve anche per una comunicazione intelligibile tra esseri umani. Articolo precedente Santa Messa a Livorno. Essa promuove una miglior comprensione di quel che la Chiesa prega, poiché E’ ardente desiderio della madre Chiesa che tutti i fedeli vengano formati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia…(e alla quale) il popolo cristiano ha diritto e dovere in forza del battesimo (SC 14). È la dimensione “in latum” [“in ampiezza”]. Il Coro Gregoriano del Conservatorio Rossini, diretto da Gabriele Gravagna, animerà la Santa Messa celebrata da Padre Luciano M. Panicali, Priore della Comunità dei Servi di Maria. Richieste ed estensioni dell’uso del vernacolo non si fecero attendere. Ma io dichiaro che il compito di rimuovere quella scorza non è affidato alla recitazione durante i sacri riti; bensì alla predicazione, grazie alla quale la Parola di Dio non solo è recitata, ma anche spiegata dal Ministro di Dio. postilla aggiunta dopo la mia obiezione: "qui non facciamo celebrare nemmeno matrimoni di neocatecumenali, figuriamoci" (ah ok, la messa tridentina è strana ALMENO quanto le liturgie neocat........)-dopo varie contrattazioni mi propongono un NOM in latino, io dico "ma non cambia mica solo la lingua" , al che ritirano pure questa GENEROSA apertura-scocciatissimi mi propongono una cappelletta INTERNA (praticamente nello sgabbuzino, come si faceva un tempo nelle sagrestie per chi era in manifesto peccato mortale...............), io rifiuto nettamente una simile umiliazione e li saluto.Al che il rettore dice chiaramente che aveva ricevuto fortissime pressioni dal priore e confratelli dell'ordine che ha un seminario annesso a questa chiesa (per carità non faccio nomi), e ci fa parlare con costui, il quale dopo un lungo discorso, spalle al muro urla come un matto "finchè ci sono io, decido come dico io e la messa antica non la voglio, punto e basta". Abbiamo lottato strenuamente ma abbiamo vinto la nostra battaglia per avere un sacramento meraviglioso com'è stato. 101: La lingua dell’ufficio divino secondo la secolare tradizione del rito latino, per i chierici sia conservata nell’ufficio divino la lingua latina. Ai tempi di Cristo, gli ebrei utilizzavano per la liturgia l’ebraico antico che non era più la lingua corrente, e né Gesù né gli Apostoli hanno mai condannato questa usanza. Si può concludere che a determinare si pregasse e si continuasse a pregare Dio nella lingua di Roma furono vicende e contingenze grandiose, le maggiori nella storia civile degli ultimi millenni. O "farla fuori dal vaso"?Mah.Grazie a Francesco B. per quanto scrive.FZ. Cari saluti, A.M.D.G. Forse che fa male, o è anche solo indifferente, che da qualche parte anche il N.O. Occorre dire: “la determinazione della lingua liturgica va fatta anzitutto secondo quello che possono indicare le generali ragioni del Regno di Dio”. Papa Francisco: ¿¡Ciática, otra vez! Sacramentum, 59; cfr anche Istruzione Generale sul Messale Romano n. 24). In realtà non si tratta di semplice gusto estetico ma di un sano ritorno a ciò che è sostanza della fede e della dottrina cattolica. La diversità tra clero e popolo, tra Chiesa discente e Chiesa docente è segnata da una precisa ed inderogabile volontà di Gesù Cristo nonché da capacità precise; essa è marcata da rinunce, da distacchi e da sacri voti dei quali è inutile quanto falso provarsi a sminuire la importanza. […]. E anche quando di offre una buona catechesi, un mistero della nostra fede rimane un mistero. […]. Quando uscì l'istruzione, l'articolo apparve spiacevole. Il problema del clero progressista (che attualmente comprende il 95 per cento di vescovi, preti e religiosi) è che il messale del 1962 sottende una tipologia di Chiesa e una ecclesiologia completamente diversa da oggi: una Chiesa che, per loro, è morta e sepolta e non deve più ritornare. Ho già i miei grandi difetti che purtroppo non riesco a vincere..... "(benché ve ne siano state di peggiori, ad esempio il canone 28 del concilio di Calcedonia che dopo quasi 16 secoli non smette di procurarci guai...). " L'offerta richiesta per le messe gregoriane è più elevata di quella usuale per le messe ordinarie, perché la celebrazione per un solo fedele rappresenta un onere maggiore per il celebrante. Al contrario l’Occidente restò il grande depositario della iniziativa, della espansione e di fatto anche dell’apostolato. Testo latino e italiano è un libro di Papinutti (cur.) Questo mi pare un bel cortocircuito mentale.Che la verità della Messa si basi sulla sua teologia è certo. L’introduzione delle lingue locali nella sacra liturgia di rito latino non fu un fenomeno che si sviluppò in modo improvviso. Molte lingue europee che oggi consideriamo moderne affondano le proprie radici nella lingua latina, alcune più di altre. Ma l’esortazione di Papa Benedetto XVI agli studenti della facoltà di lettere classiche e cristiane della Pontificia Università Salesiana di Roma, alla fine dell’Udienza generale del mercoledì del 22 febbraio 2006, mantiene la sua validità e rilevanza. 7. Ma pur stabilendo dei limiti, i Padri del Concilio anticiparono la possibilità di un uso più esteso del volgare. Ospite, probabilmente mi attirerò le ire di tanti 'tradizionalisti' ma sono convinto che la S.Messa la si potrebbe celebrare anche NUDI. […], No, non è il latino il grande colpevole; è ben altro! […], Si rende chiaro dall’esame storico della elaborazione dei riti (nella parte non concernente la sostanza dogmatica immutabile), che la finalità del loro arricchimento è stato anzitutto il clero e che tale arricchimento, in quella forma e misura non si sarebbe avuto, se il clero non si fosse presentato capace di sostenere la dignità dei riti stessi. Authenticam, 80). Così come, a un livello superiore, il Motu Proprio è un perfetto strumento per discernere i sacerdoti fedeli e cattolici da quelli infedeli e non cattolici (quelli che si oppongono, in varia forma, alla sua applicazione). Come si vede, anche nelle attuali disposizioni normative, la lingua latina resta ancora al primo posto, come quella che la Chiesa preferisce in linea di principio, pur riconoscendo che la lingua nazionale può risultare utile per i fedeli. Sìsìnono dice che il sito è neomodernista. Coraggio, mi unirò a questa intenzione di cuore e intanto un fraterno abbraccio, so cosa si passa in queste situazioni. E’ stato molto bello. Per quanto mi riguarda se la S.Messa (e tale io ne considero una soltanto) fosse celebrata in italiano me ne farei una ragione, pur conscio del danno che comunque ciò comporta.Ciò che conta veramente è la teologia che sta alla base della S.Messa e del N.O.M.