Il Duomo di Modena ha una facciata a salienti, e se guardiamo solo la facciata vediamo che già questa chiarisce quali sono gli spazi interni, tanto è vero che i contrafforti individuano la navata centrale, e anche lateralmente la chiesa è contraffortata. Notare la facciata con tetto a salienti. saliens -entis; in alcuni usi e sign. Visita eBay per trovare una vasta selezione di modena facciata duomo. Ad eccezione della parte con il sepolcro di San Geminiano modificata nel 1700, è rimasta inalterata da quando venne costruita tra il 1099 e il 1106. Come altre grandi cattedrali romaniche o gotiche, il duomo di Modena è stato definito "la Bibbia di pietra" o "la Bibbia dei poveri", perché, coi suoi simboli e le sue decorazioni scultoree, consentiva ai poveri e a tutti gli analfabeti di ricevere l'istruzione religiosa. Si riporta anche come diede l'assenso all'opera e il proprio appoggio anche la contessa Matilde di Canossa.[3]. La Porta Regia (dei maestri campionesi, quella che da su piazza grande) di marmo rosa e presenta alcuni gradini, pi imponente delle altre e su di essa poggia un protiro con colonnine e leoni stilofori. Notevoli sono le porte laterali, due sul fianco sud nella piazza Grande e una su quello nord. I personaggi presentano nomi di origine bretone (risalenti all'antico o medio bretone) Per quanto riguarda la facciata è intenzione cogliere l'occasione per restaurare anche i bassorilievi di Wiligelmo raffiguranti le Storie della Genesi (lo necessitano soprattutto quelli ai fianchi del portale principale). Dopo Lanfranco e Wiligelmo, tra il XII e il XIV secolo il Duomo fu abbellito dai ripetuti interventi architettonici e scultorei di Anselmo da Campione e dei suoi allievi, tra cui il suo abiatico Arrigo da Campione. EUR 5,00 + EUR 8,00 spedizione . L'affresco risalente circa al 1472-1476, fu scoperto casualmente nel 1822, ed è stato in parte danneggiato dai bombardamenti del 1944. ULTERIORE SCONTO DEL 15% SE NE ACQUISTI ALMENO 10 Vedi tutti gli oggetti idonei. La facciata a salienti, o più in generale copertura a salienti, chiamata anche “facciata a doppio spiovente” è un termine architettonico usato per definire la forma della facciata di un edificio, solitamente una chiesa, quando, come suggerisce il termine stesso, la copertura presenta una successione di spioventi, di solito quattro, posti a differenti altezze. Una lingua universale sempre viva che questi agili volumi vogliono rendere ancora più chiara ed attuale per tutti. Tra navata centrale e cripta è posto il pontile decorato dei Campionesi. In quel giorno venne posata la prima pietra del Duomo di Modena, splendido esempio di arte romanica che stupì i contemporanei, e che continua tuttora a sorprendere per la sua straordinaria bellezza e originalità. Da domani sotto i portici di Palazzo Comunale si potrà ammirare nella vetrina dello Iat (Ufficio informazione e accoglienza turistica) la facciata della cattedrale in una versione originale. Si tratta, infatti, di una riproduzione in scala, alta circa […] Evidenti sono gli influssi coloristici di Tiziano. Comune di Modena. All'esterno l'articolazione dello spazio riflette quella interna, una teoria di loggette ad altezza di "matroneo", cinge tutto il perimetro del Duomo, racchiuse da arcate cieche. Il rilievo con animali fantastici e una figura umana nuda che cavalca un mostro, I capitelli al livello della loggetta che, invece delle decorazioni fogliacee tradizionali, hanno motivi figurati con teste di animali, teste e mascheroni di uomini e donne e telamoni ricurvi sotto il peso del. La navata centrale presenta quattro grandi campate, di lunghezza doppia rispetto a quelle nelle navate laterali (che sono quindi otto). Oggi i canali sono coperti da vie che ricordano nel nome le vie d'acqua sottostanti (Corso Canalgrande, corso Canalchiaro, via Canalino). Già i Campionesi fecero in modo di inserire alcuni elementi formali gotici, ma ciò si accorda perfettamente al romanico di Lanfranco e Wiligelmo, che domina incontrastato. La facciata è a salienti che riflettono la forma interna delle navate, con tetti spioventi ad altezze diverse. Allo stesso modo, il Duomo di Ferrara, romanico in origine, subì varie aggiunte tra i secoli XIII quando la facciata venne "goticizzata" e l'interno completamente rinnovato nel Settecento e alla fine dell'Ottocento. Il Duomo di Pisa Il Duomo, iniziato nel 1604 per volontà delle magistrature della città e del vescovo Guido, è dedicato alla Vergine in ringraziamento della vittoria navale sugli arabi a Palermo. Altri due capitelli indicano aquile pronte a spiccare il volo, simbolo di Cristo che salva le anime. contrafforte rosone facciata a salienti pròtiro leoni stilòfori loggette archetti pensili monòfora Alla fine del Novecento si provvide poi a un'accurata pulitura delle sculture e della superficie esterna restituendo al Duomo il caratteristico colore bianco che era stato offuscato dalla polvere e dallo smog. Nella zona superiore della parte centrale c'è un enorme rosone, protagonista della facciata. Nel 1099 venne posta la prima pietra per la costruzione della Basilica di San Geminiano, Duomo di Modena. (+39).059.216.078. Alcuni caratteri formali li assimilano alla scultura preromanica lombarda, si può quindi concludere che sono opera dei lapicidi che scesero a Modena al seguito di Lanfranco, i cosiddetti Maestri Comacini. Dei quattro bassorilievi di Wiligelmo che decorano la facciata del duomo di Modena due sono posti ai lati del portale maggiore e due sui portali minori. Nella narrazione figurata "si prediligono fatti dell'Antico Testamento e del Nuovo Testamento accostati in un parallelismo che è cardine dottrinario della riforma partita da Cluny".[6]. La più piccola Porta dei Principi è ornata nell'architrave da un bassorilievo raffigurante episodi della vita di San Geminiano. Il Duomo di Modena a cura di Chiara Frugoni, fotografie di Ghigo Roli, collana Mirabilia Italiae, Editore Franco Cosimo Panini, Modena 1999, 3 volumi ISBN 88-7686-982-4. saillant]. Pure opera di uno scultore della scuola wiligelmica è la decorazione della Porta dei principi il cosiddetto Maestro di San Geminiano. Sono da ammirare i capitelli delle numerose colonne, tutti diversi per forma e dimensioni: pochi sono in stile corinzio, gli altri sono con leoni, sirene, animali fantasiosi e uno con la Storia di San Lorenzo. Lateralmente vi è un prolungamento esterno delle navate laterali. La chiesa è a tre navate prive di transetto e con un presbiterio (l'area dove si trova l'altare liturgico) in posizione sopraelevata, che suggerisce la presenza della cripta. La figura di Aprile e il cavaliere di Maggio rimandano invece alla nobiltà, al mondo cortese, alla caccia, alla guerra. Nel caso del Duomo di Modena, all'epoca della costruzione, la scelta fu puramente stilistica, essendo anticamente coperta da capriate. VV., Marmoribus Sculptis, Il duomo di Modena arte e storia, editore Altair4 multimedia per Museo Civico d'arte e Cassa di Risparmio di Modena, Modena 1998(senza ISBN). Lo strumento, di piccole dimensioni, è a trasmissione meccanica ed ha una tastiera di 45 note ed una pedaliera a leggio di 12, entrambe con prima ottava scavezza. La copertura era anticamente a capriate lignee e venne sostituita con volte a crociera a sesto acuto soltanto durante il XV secolo. Viene qui ripresa l'allegoria tipicamente greca che faceva della colonna un simbolo dell'uomo: la colonna è posta infatti sopra il leone e sormontata a sua volta dal protiro tridimensionale, che rappresenta la Trinità. A ciascuna navata corrisponde un'abside. A Lanfranco e Wiligelmo subentrarono a partire dal 1167 alcuni seguaci e le maestranze campionesi, provenienti anch'esse dal nord della Lombardia, precisamente da Campione d'Italia, oggi enclave italiana in Svizzera, da cui il nome. FACCIATA:la facciata è perfettamente equilibrata. Questa chiesa presenta una facciata a capanna ossia una grande facciata con un unico tetto. Ma le opere che attraggono l'occhio del visitatore sono i rilievi marmorei dipinti del parapetto, ripristinato nelle sue forme originarie dal grande restauro dei primi anni del Novecento, raffiguranti scene della Passione di Gesù: Di queste sculture non è noto l'autore che viene quindi chiamato Maestro campionese della Passione. I Maestri campionesi erano stati chiamati per completare la cattedrale e, soprattutto, per costruire la torre campanaria. Per rendersi conto dello stile immediatamente precedente a Wiligelmo si possono vedere i capitelli di anonimi maestri lombardi nella cripta della cattedrale. Vi è un terzo organo, costruito nel 2012 da Nicola Puccini, utilizzato prevalentemente per l'accompagnamento della Cappella Musicale del Duomo. Troviamo una serie di finestre trifore che creano una loggetta orizzontale. La Porta regia non esisteva nel Duomo di Lanfranco ed è opera dei maestri campionesi, databile fra il 1209 e il 1231 mentre si svolgevano anche i lavori nel presbiterio. Qui lo scultore non è più coinvolto, è distaccato dai fatti che rappresenta, è quasi un cronista o un fotografo che ci dà una serie di istantanee. Infine il presbiterio è rialzato rispetto alla cripta, creando un pontile realizzato da maestri campionesi. A fianco della cattedrale sorge la torre campanaria detta la Ghirlandina. e saliente m. [part. Sempre di questo scultore sono i due genietti alati appoggiati su fiaccole rovesciate, certamente ripresi da modelli dell'antichità che egli doveva aver visto sui sarcofagi riemersi dalla necropoli romana, simboli funerari della morte e del lutto; accanto a quello di sinistra un uccello, che viene identificato con l'ibis, simbolo del cattivo cristiano, o col pellicano, che si richiama alla resurrezione di Cristo. La corda di questo arco misura 2,67 m, mentre tutte gli altri hanno una lunghezza di 3,74 m[4]. Il Duomo di Modena è uno degli edifici più importanti della città e presenta una maestosa facciata, ricca di dettagli interessanti da conoscere. I rilievi di Wiligelmo ne fanno il caposcuola della scultura romanica in Italia. In occasione di questo restauro si commissionò a un modesto pittore modenese l'incarico di dipingere l'interno superiore delle absidi ed egli assolse il compito effettuando affreschi che imitano i mosaici bizantini. Sotto le mensole ci sono due bassorilievi raffiguranti Giuda che riscuote i denari e Pietro che rinnega Gesù Cristo, raffiguranti rispettivamente il peccatore impenitente e quello pentito. Corso di Disegno e Storia dell’Arte Prof.ssa Emanuela Pulvirenti Scheda didattica - MONUMENTI DELL’ARTE ROMANICA Riproduci sull’album la facciata del Duomo di San Geminiano a Modena con le denominazioni e con il chiaroscuro. Ciò a differenza del Duomo di Parma (1106), che vide rifatte nel Cinquecento le absidi interne, e parzialmente nascoste dalla sagrestia due delle esterne, oltre alla costruzione della cupola internamente affrescata dal Correggio. Sotto al polittico si trova una lastra marmorea con la croce e animali che si fronteggiano del IX secolo, che proviene dalla prima cattedrale poi andata distrutta. L'attività dei Campionesi continuò per tre generazioni, come testimonia nel 1322 la realizzazione del pulpito interno da parte di Enrico da Campione. Si è infatti constatato qualche, sia pur lieve, cedimento e un avvicinamento millimetrico della Ghirlandina al Duomo, causati dal traffico che corre vicino o da un abbassamento della falda acquifera sottostante. Presto divenne un modello per costruire le chiese di tutta l’area padana, per la chiarezza della sua struttura e delle sue forme, e per la bellezza delle sue sculture. Sono opera certamente di un grande scultore che, nella fermezza dei volumi e qualche altra consonanza si può ancora riferire a Wiligelmo, ma la resa è più minuziosa e raffinata, come nelle figurine su avorio: egli aveva ormai introdotto nella tradizione della scuola modenese elementi della scultura borgognona. L'ambone, opera di Anselmo, consta di un pontile aggettante sorretto da colonne che a loro volta poggiano su telamoni seduti e curvi (simbolo di uomini di fede che sorreggono la chiesa) e da leoni stilofori che sono accucciati sulle loro prede ribelli (quelli più esterni simbolo del Cristo giudice che punisce i peccatori impenitenti) o su cavallo e cavaliere mansueti (quelli più interni simbolo del Cristo giudice che protegge le anime che cercano la sua protezione). Questa minore tensione e partecipazione dell'artista rispetto a Wiligelmo hanno fatto pensare all'influsso dell'arte borgognona. All'interno degli stipiti sono le dodici figure di profeti che previdero la venuta di Cristo e sono simboli delle fondazioni della Chiesa; pregevoli i telamoni alla base degli stipiti, i capitelli delle semicolonne elicoidali e i profeti Enoc ed Elia che sostengono l'iscrizione dedicatoria della chiesa. Lettura visiva (architettura): La basilica romanica – Il duomo di Modena a.s. 2013/14 Lezioni di Storia dell’Arte – prof.ssa Annamaria Donadio Pagina 4 La facciata La facciata è a salienti che riflettono la forma interna delle navate, con tetti a spioventi ad altezze diverse. Lo stesso documento conferma anche il nome dell'architetto Lanfranco e ne riporta anche un disegno che lo ritrae in vesti ricche rispetto a quelle umili degli operai, che dirige con una verga in mano i lavori degli scavi per le fondazioni e per l'erezione di una parete. Nel Duomo di Cremona (1107), pur conservandosi l'impianto strutturale romanico originario, vi sono state altresì modifiche - si pensi al grandioso ciclo cinquecentesco di affreschi nella navata maggiore - che hanno interessato la grande cattedrale fino al XVI secolo (vedansi i due bracci due-trecenteschi del lungo transetto e la parte alta della facciata principale). Il popolo, che avvertiva la necessità di mettere mano a una nuova chiesa, approfittando anche dell'assenza del vescovo, decise di costruire una nuova grande cattedrale, cosicché quando il nuovo vescovo Dodone, nominato pur con qualche difficoltà nel 1100 da papa Urbano II, riuscì a farsi accettare da tutti e giunse a Modena, trovò il cantiere del nuovo Duomo già aperto. La porta fu gravemente danneggiata dal bombardamento della città del 1944 e ricostruita fedelmente ricomponendo i molti pezzi in cui era ridotta raccolti con cura da un giornalista locale e poi conservati in attesa del restauro. Lanfranco, Basilica di San Geminiano a Modena, 1099-1230 circa.