La V crociata e l’incontro con il Sultano. Per questa ragione e visto il carattere umile del Santo, molti storici hanno rifiutato la veridicità di questa offerta. Il beato Francesco, per testimoniare la fede di Cristo, volle entrare in un gran fuoco con i sacerdoti del Sultano di Babilonia. Come ci ricorda John Tolan, autore dell’opera più esaustiva sulle rappresentazioni di quell’incontro, l’evento non ha smesso di nutrire l’immaginario letterario, storico e artistico. Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo, Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra. Conquista militare e evangelizzazione andavano, infatti, di pari passo. Il seme di questa custodia di Terra Santa, che poi verrà formalizzata dalla Chiesa nel 1343, iniziò due anni prima dell’incontro tra Francesco e il sultano, perché Francesco fonda la provincia d’Oltremare nel 1217. Se il Serafico fosse sopravvissuto alle fiamme lui e il suo popolo si sarebbero convertiti a Cristo. I frati non devono quindi nascondere la propria fede. San Francesco e il Sultano (websource) Tutto il mondo si sta preparando alle celebrazioni del 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Era infatti il 1219 quando, in piena Quinta Crociata, il frate Francesco d’Assisi s’imbarcò per raggiungere la Terra Santa, e si recò dal Sultano d’Egitto Malik Al Kamil. [6] Alfonso Marini, “Storia contestata: Francesco d'Assisi e l'Islam”, p. 1-2. ( Tra il XIX e il XX secolo, la visione è quella di un’azione civilizzatrice, che incarna a pieno lo spirito di bontà attribuito alle colonizzazioni dell’epoca. Nel giugno 1219 Francesco d'Assisi parte per nave alla volta dell'Oriente e si lancia in un'impresa temeraria: raggiungere Damietta assediata dai crociati e incontrare il Sultano d'Egitto. [4] Giulio Basetti-Sani, L’Islam e Francesco D’Assisi. [5] S. Bonaventura, Leggenda Maggiore, c. IX, n. 7, in Fonti Francescane, n. 1172. Qual è la posizione di Francesco sulle crociate e la guerra? Le interpretazioni e la Regola Non Bollata. [15] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVII, in Fonti Francescane, n. 46. Fortemente presente nella memoria del poverello di Assisi è infatti il comandamento di Cristo ad amare il nemico, tanto da scrivere, al capitolo 22 della regola che, sull’esempio di Cristo che «chiamò amico il suo traditore […], sono, dunque, nostri amici tutti coloro che ingiustamente ci infliggono tribolazioni e angustie, ignominie e ingiurie, dolori e sofferenze, martirio e morte, e li dobbiamo amare molto poiché, a motivo di ciò che essi ci infliggono, abbiamo la vita eterna»[13]. E cosa dice oggi a noi quel famoso evento? Share this Entry. Francesco comanda ai frati di andare «come agnelli in mezzo ai lupi», laddove la pecora è simbolo dell’umiltà di Cristo. L’opera di Francesco diventa sempre di più quella di un uomo che ha cercato un’alternativa pacifica alle crociate[12]. Vogliono solo tornare nel campo cristiano. Il terzo tentativo fu quello buono per l’incontro con Malek al- Kamel. ‎800 ANNI FA — mentre era in atto la quinta Crociata che avrebbe portato i crociati in nuovi territori lontani da Gerusalemme e a scontrarsi con il sultanato degli Ayyubidi sul delta del Nilo, presso la città di Damietta — san Francesco d’Assisi intraprendeva un viaggio rivoluzionario quanto pericolo… Ad accompagnare il Santo c’è probabilmente fra’ Illuminato, chiamato così perché si dice miracolato e guarito dalla cecità dallo stesso Francesco. Chiediamo il contributo di chi, come te, ha a cuore la nostra missione, condivide i nostri valori e cerca approfondimenti seri ma accessibili sul mondo islamico e sui suoi rapporti con l’Occidente. Cortesia, rispetto e dialogo, caratterizzano la conversazione tra San Francesco e Il sultano. Le fonti, spesso di parte, presentano diverse lacune. Libanese sciita convertitosi al Cristianesimo e divenuto prete maronita, Afif... Sulle orme di Comboni, l’obbedienza come via per l’incontro. [2] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVI, in Fonti Francescane, n. 40. la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte. Come anticipato, Francesco non condanna apertamente la guerra e le crociate e la sua opinione a riguardo non può essere definita con certezza. Ce lo racconta Ernesto Ferrero in “Francesco e il sultano” che è una biografia appassionata e avventurosa del più amato di tutti i santi, di un frate che ha dato vita al Cantico delle Creature e che si è sempre distinto per il suo modo rivoluzionare di pensare a Dio. Le volte che Papa Bergoglio ha citato il Santo di Assisi, Wikipedia, vent'anni di sapere 'fatto in casa', Presepe nascosto nei Giardini Vaticani fatto di cartoncino riciclato. A questo scenario, la Cronaca d’Ernoul aggiunge dei dettagli interessanti. Uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo fra cristianesimo e islam, […] La versione concorda con quella di Jacques de Vitry, soprattutto per quanto riguarda l’attraversata coraggiosa dei due frati e l’incontro rispettoso con il Sultano. Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, Il beato Francesco, per testimoniare la fede di Cristo, volle entrare in un gran fuoco con i sacerdoti del Sultano di Babilonia. Ma il sultano gli rispose: “Non credo che qualcuno dei miei sacerdoti abbia voglia di esporsi al fuoco o di affrontare la tortura per difendere la sua fede”, e Bonaventura a questo punto soggiunge che il sultano infatti “si era visto…scomparire immediatamente sotto gli occhi, uno dei suoi sacerdoti, famoso e d’età avanzata, appena udite le parole della sfida”. Tuttavia, la professione non ha lo scopo di creare ostilità, né di offendere l’altro. Tiziano Terzani le scrisse una lunga lettera di risposta intitolata Il Sultano e San Francesco.Eccola di seguito. [7] Jacques de Vitry, Historia de Jerusalem, in Giulio Basetti-Sani, L’Islam e Francesco D’Assisi, p. 159. Un’opera che offre in forma poetica alcune riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della pace. Questo allora gli propone di accettare quei doni per offrirli ai poveri e alle chiese, ma Illuminato racconta l’ulteriore rifiuto di Francesco, giustificato dal desiderio di rimanere libero dal denaro[11]. Una visione particolare, considerato che il sentire dell’epoca vede i musulmani come dei nemici «immondi», come li definì Papa Urbano II nel famoso discorso di Clermont. https://www.analisidellopera.it/san-francesco-davanti-al-sultano-giotto Il libro, nel canto XI del “Paradiso”, ricorda con alcuni celebri versi l’incontro tra Malik al-Kȃmil e San Francesco. Il mite re Giovanni di Brienne vuole accettare l’accordo. Il tuo aiuto è prezioso per garantire la continuità, la qualità e l’indipendenza del nostro lavoro. Da quel momento in poi, racconta Tommaso da Celano, Francesco «mutò le armi mondane in quelle spirituali, ed in luogo della gloria militare ricevette una investitura divina»[1]. Legenda Maior IX,8 Questo evento viene narrato nel nono capitolo della Legenda Maior, dove Bonaventura parla della carità che spingeva Francesco a voler annunciare il vangelo a tutti gli uomini, e dell’attrazione che il santo provava davanti alla possibilità del martirio. Francesco e il sultano. Sacro Convento, © 2020 tutti i diritti riservati • Credits. [12] John Tolan, Le Saint chez le Sultan, p. 21. Sultano: – Così sia, insieme lodiamo – ed esploriamo – il nostro Dio Buono e Misericordioso! Le rencontre de François d’Assise et de l’islam. Aprile 21, 2017 11:37 ZENIT Staff Chiese locali. Al contrario, col declino dell’impero ottomano e il depotenziamento delle armate musulmane, i filosofi illuministi del XVIII secolo, critici verso gli ordini religiosi, presentano Francesco come un fanatico pazzo davanti ad un Sultano saggio. Padre Pacifico Sella, ofm – L’incontro tra frate Francesco e il Sultano. [1] Tommaso da Celano, Vita seconda di San Francesco, c.2, n.6, in Fonti Francescane, n. 586-587 [consultato il 13/03/2019], http://www.santuariodelibera.it/FontiFrancescane/fontifrancescane.htm. [8] Aa. Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. Il fatto storico che ha appassionato tanti artisti è l’incontro di San Francesco con il sultano d’Egitto Al-Malika Al–Kamil avvenuto nel 1219 durante la quinta Crociata. Tolan John, Il santo dal sultano. Il sultano trova gran piacere ad ascoltare Francesco, quello strano monaco venuto dall’Italia. San Francesco e il sultano è un libro di Lucianetti Francesco Trabuio Gianfranco , pubblicato da Ancilla nella collana Piccoli lettori e nella sezione ad un prezzo di copertina di € 12,00 - 9788897420316 [3] Per una panoramica delle posizioni vedi Alfonso Marini, “Storia contestata: Francesco d'Assisi e l'Islam”, in Franciscana. Jeusset Gwenolé, San Francesco e l'Islam, Terra Santa 2009. ©2021 Fondazione Internazionale Oasis C.F. Huit siècles d’interprétation, L’Univers historique, 2007, p. 76-77. Dopo essere stato per diversi anni in Egitto al servizio dei profughi sudanesi,... Liturgia eucaristica in siriaco – rito maronita. (di Timothy Verdon). Sicuramente incontrano diversi re cristiani e il legato apostolico, Pelagio Galvan. 20123 - Milano La destinazione finale è il centro dei combattimenti, Damietta, la città sul delta del Nilo considerata dai crociati la chiave per raggiungere il Cairo e andare al cuore dell’esercito musulmano, nell’impossibilità di conquistare Gerusalemme. Il racconto di San Bonaventura prosegue con il Sultano che non accetta la prova, per timore, secondo fra’ Illuminato, di una sedizione popolare. MILANO – Dopo l’attacco terroristico alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci espresse duramente il suo punto di vista in articoli di giornale e libri. Tel. Giuseppe Buffon, Francesco l'ospite folle. Non è Francesco a usarla per sé. San Francesco e il Sultano in Egitto Le fonti di un incontro. Non possiamo sapere con certezza cosa si dissero S. Francesco e Malik al-Kāmil. Proprio questo silenzio è stato interpretato, nel tempo, in modi diversi. A Gerusalemme, in questi giorni, si stanno tenendo i lavori del Convegno dedicato agli 800 anni dell’incontro tra il Santo e il Sultano Malek al-Kamel, avvenuto 1219. Francesco allora offrì di entrare nel fuoco da solo, se il sultano avrebbe promesso di convertirsi nel caso il santo ne uscisse illeso. Nel 2019 ricorrono gli 800 anni dall’incontro di S. Francesco col Sultano. Sono infatti passati 800 anni da quel 1219, in cui, in piena crociata, in Egitto, un semplice frate di Assisi decise di oltrepassare la frontiera del campo crociato e incontrare il capo della fazione avversa, armato solo del suo saio e della sua fede. Del contenuto dell’incontro parlano alcune fonti cristiane, tra cui quelle francescane e la Cronaca d’Ernoul, datata 1227-1229. Sultano Sei dunque un vero uomo di fede, perché è detto: I credenti sono coloro che, quando Allah viene menzionato provano un tremore nel loro cuore. Che cosa si sono detti il giullare di Dio e il sovrano saraceno nel pieno di una guerra sanguinosa? Ma sappiamo quello che afferma sull’amore al nemico, che per imitatio Christi, diventa amico. Questo è il momento che Giotto illustra: Francesco al centro che indica sia il fuoco che se stesso, mentre a sinistra i sacerdoti musulmani si dileguano e, a destra, il sultano, rifiutando l’offerta di Francesco di entrare nel fuoco solo, a sua volta gli offre “molti doni preziosi…per distribuirli ai cristiani poveri e alle chiese, a salvezza dell’anima sua”. In entrambe le versioni, Francesco riesce a parlare con il Sultano e ad annunciare la sua fede in Cristo, dichiarando a motivo della sua visita la salvezza di al-Kāmil e del suo popolo. Il cardinale racconta infatti che «[Francesco] partì per il campo del Sultano d’Egitto senza alcuna paura, forte dello scudo della fede», mentre quest’ultimo venne «convertito alla dolcezza dallo sguardo di quest’uomo di Dio»[9]. Nel 1219 Francesco realizzò finalmente un suo ardente desiderio: predicare la fede cristiana ai musulmani. Torino – Giovedì 6 giugno all’Arsenale della Pace si è tenuta la tavola rotonda «San Francesco e il Sultano. Al contrario dell’Ernoul però, il cardinale racconta che Francesco non solo si professò cristiano, ma ebbe modo di parlare al Sultano della sua fede in Cristo nel corso di diversi giorni e di essere ascoltato. La storia del Patrono d’Italia è quella, ordinaria, di un giovane nato da famiglia agiata, destinato a una vita di privilegi. Rispondendo all'appello fatto dal nostro responsabile della curia generale fra Benedict Ayodi abbiamo creato il grande progetto 'FRANCESCO E IL SULTANO che ci vedrà impegnati per l’intero biennio 2018-2020 (speriamo anche in collaborazione con le altre famiglie francescane). Francesco e il Sultano. Nuovamente appare l’offerta da parte di Malik al-Kāmil di doni preziosi che Francesco rifiuta, con grande ammirazione del Sultano. Francesco, secondo Bonaventura (che riprende molti elementi da Tommaso da Celano, primo biografo del santo), intima il Sultano alla prova del fuoco. Dal 2004 lavoriamo per favorire la conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani e studiamo il modo in cui essi vivono e intrepretano le grandi sfide del mondo contemporaneo. Alcuni autori del XV secolo, per esempio, sottolineano la violenza del Sultano e del suo esercito. Sono infatti passati 800 anni da quel 1219, in cui, in piena crociata, in Egitto, un semplice frate di Assisi decise di oltrepassare la frontiera del campo crociato e incontrare il capo della fazione avversa, armato solo del suo saio e della sua fede. Un progetto ambizioso, che subisce una svolta inaspettata. Volere la pace, promuovere la pace, essere strumenti di pace: siamo qui per questo[16]. Il suo sogno uguale a quello di molti suoi coetanei: diventare cavaliere. Insieme Francesco e il Sultano pregano: «Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose. È in questa accezione che lo spirito di Assisi diventa un modello a cui la Chiesa può ispirarsi per improntare il cammino verso la pace. Il primo compito è quello della testimonianza della vita, più importante delle parole, come ribadisce in diversi scritti: «E tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole», scrive al capitolo XIX della stessa Regola. Anche in questo affresco, come ne La rinuncia agli averi, Giotto spacca la composizione dall’alto verso il basso, con il sultano e la sua corte a destra e Francesco a sinistra. Ferrero, Ernesto . Motivo di divisione era la proposta fatta dal Sultano di porre fine alle ostilità in Egitto, cedendo Gerusalemme ai crociati. Per maggiori informazioni visita il nostro sito Informativa sulla Privacy. Grazie! I frati poi che vanno fra gli infedeli, possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. Anche in questa versione, Francesco rifiuta, affermando di essere disposto a rimanere solo nel caso di una conversione di al-Kāmil al cristianesimo. Brossura ISBN 10: 8806242873 ISBN 13: 9788806242879. Francesco e il Dialogo Questo approccio violento alla missione tra gli infedeli e i saraceni non appartiene all'esperienza di san Francesco nè ai suoi frati che avevano già sperimentato le povertà e le miserie della guerra e le nefaste conseguenze delle stesse crociate.