Le Pietre di Venezia”. Noli me tangere dice. (Johann Wolfgang Goethe), Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Venezia! (Dal web), Venezia è quel tipo di città dove lo straniero e l’indigeno sanno in anticipo di essere in mostra. (Dario Fo), Venezia è come mangiare un’intera scatola di cioccolata al liquore in una sola volta. Vi sono arrivato di sera, e la sensazione di quella sera e della luminosa mattina successiva è ormai parte di me per il resto della mia esistenza. Entrambe le metropoli sono sorte senza terra sotto i piedi: Venezia come città di palafitte e isolotti lagunari, Genova come città verticale addossata alle alture che non lasciano spazio tra le loro pareti e il mare, di modo che le case devono appiattirsi l’una sull’altra, espandersi a ventaglio sopra un porto sempre più ramificato e affollato. (Montesquieu), In nessun’altra città come a Venezia, ho trovato una tale unità della vita odierna con la vita che ci parla dalle opere d’arte della sua età aurea e nella quale sole e mare sono più essenziali di tutta la storia. Nella vita privata tuttavia, era un personaggio egocentrico, solitario, supponente e nevrotico che preferiva le pietre di Venezia… Si vede che non avete mai visto Monfalcone. di John Ruskin | Editore: Mondadori Oscar Classici. (Proverbio), Ero a Venezia sul Ponte dei Sospiri; un palazzo da un lato, dall’altro una prigione; vidi il suo profilo emergere dall’acqua come al tocco della bacchetta di un mago. (Camillo Boito), Tanto più è imperdonabile la sporcizia della città, che per le sue caratteristiche potrebbe esser tenuta pulita come lo è qualunque città olandese. Presenti all’incontro la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, l'assessore al Turismo, decentramento, rapporti con le Municipalità, Paola Mar, Paolo Navarro Dina per la Comunità Ebraica di Venezia … (Dal web), Pane padovano, vino vicentino, trippe trevisane e donne veneziane. Venezia: beltà lusingatrice e ambigua; racconto di fate e insieme trappola per i forestieri. (Woody Allen), Venezia non è che un ninnolo, un vecchio ninnolo d’arte affascinante, povero, rovinato, ma fiero d’una bella fierezza di gloria antica. Ora sono a Venezia, mio caro Usbek. SPEDIZIONE GRATUITA su ordini idonei. (Ramón Gómez de la Serna), È una ghirlanda di fiori olezzanti; è una collana di pietre preziose. (Robert Benchley), Venezia è un pesce. Esiste un nome nelle lingue umane che abbia fatto sognare più di questo? (Gerolomo Rovetta), Mi piace assai riandare con la mente a Venezia, a quella grande realtà sorta dal grembo del mare come Pallade dal cervello di Giove. (Abraham Yeshoua), Li Viniziani si sanno fare signori di Lombardia, e parmi la monarchia d’Italia. (Lord Byron), A Venezia l’architettura dà le emozioni della musica. (James Joyce) La vita è una strada di sassi, sassi contro cui si inciampa, si cade, ci si ferisce. È il posto più romantico del mondo, ma ancora meglio quando non c’è nessuno. (Umberto Galimberti), In nessun’altra città come a Venezia, ho trovato una tale unità della vita odierna con la vita che ci parla dalle opere d’arte della sua età aurea e nella quale sole e mare sono più essenziali di tutta la storia. (Charles Aznavour), La dimora adatta per un poeta. Le pietre di Ca’ Foscari: Ruskin e il Palazzo 21 e soprattutto da Byron, il quale nel 1821 aveva dedicato alla vicenda del doge Francesco Foscari e di suo figlio Jacopo la tragedia, I due Foscari. Non c’è luogo che non contenga qualche cosa di romantico; ma Venezia, come Oxford, ha conservato lo sfondo per il romanzo; e per chi è veramente romantico lo sfondo è tutto, o quasi tutto. Tra i suoi scritti troviamo "The Seven Lamps of Architecture" (1849, Le sette lampade dell'architettura) e "The Stones of Venice" (1853, Le pietre di Venezia). Il nostro santo Profeta ne ha orrore: dall’alto del cielo la guarda sempre in collera. Sottotitolo: senza meta. Compra Le pietre di Venezia. (Proverbio), Il primo e unico itinerario che ti suggerisco ha un nome. Grazie a Dio sono qui! Butta via la cartina! (Mieczysław Kozłowski), Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un’immagine umana. Il ricco e il povero girano a piedi, senza ostentare questa specie di dichiarazione dei redditi su ruote. Le Pietre di Ruskin non è un testo facile, ma lo si può leggere illuminati dall’amore per Venezia. Esiste un nome nelle lingue umane che abbia fatto sognare più di questo? (Dal web), Chi vede Venezia e non vede l’Arsenale vede il manico e non vede il boccale. È realmente simile, fino al fastidio, ai vari souvenirs de Venice; quando mi sono fermato per la prima volta a piazza San Marco, sono rimasto confuso e a lungo non ho potuto liberarmi dalla opprimente sensazione che non fosse un luogo reale, ma il Lunapark dove deve svolgersi la notte veneziana. Nel maggio del 1841, di ritorno a Venezia, lo sguardo di … - John Ruskin, The Stones of Venice, vol. È una cosa lasciva e imponente. (Carlo Levi) Le mie parole nella sua mente: fredde pietre levigate che affondano in un pantano. Venezia non può esser paragonata che a se stessa. Guardala su una carta geografica. Il Palazzo Reale, le sale neoclassiche e Antonio Canova, la storia di Venezia e la Pinacoteca ... Da oltre cinquecento anni segna la vita, la storia e il continuo scorrere del tempo di Venezia Visitmuve. Venezia! Le pietre di Venezia esamina l'architettura veneziana in dettaglio, descrivendo ad esempio oltre ottanta … (Francesco Guccini), Di tutto il diadema di Bisanzio è rimasta una sola perla, ma è la più bella: Venezia. Coacervo di popolazioni, Venezia è considerata una delle più belle città al mondo, per il suo straordinario patrimonio artistico ed architettonico, e non è una caso che accolga ogni anno milioni di turisti, sia italiani che stranieri. (Mieczysław Kozłowski), Legge veneziana non dura una settimana. (Bruno Barilli), A Venezia, quando c’è la luna, par di passeggiare in una acquaforte. I, § 1 (Mieczysław Kozłowski), Chiudi gli occhi e leggi con le dita la fisionomia delle statue, i bassorilievi, le modanature scanalate. Cosa sarebbe il mito di Venezia senza John Ruskin? Un giro vizioso. (Dal web), La laguna è opera antica della natura. Noli me tangere dice. (Shannyn Sossamon), Venezia, in tutta la sua storia, è stata un coacervo di popolazioni, esempio per secoli di un multiculturalismo ante litteram. Li pianta solo sui pavimenti: a casa, in albergo, dagli ospiti. Come mai questo animale prodigioso ha risalito l’Adriatico ed è venuto a rintanarsi proprio qui? „Arrivammo a Pantalica, l'antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell'Anapo. "Le pietre di Venezia" di John Ruskin sono da sempre lo specchio fulgido e fedele della città lagunare, il breviario d'obbligo per chi voglia imbastire un rapporto non effimero con la sua civiltà ambientale e artistica. Convegno: John Ruskin e Venezia, 22 marzo 2018, Museo Correr. Venezia, metà donna, metà pesce, è una sirena che si disfà di una palude dell’Adriatico. (Carlo Dossi), Firenze è una città per sposi; Venezia, per amanti; Torino, per i vecchi coniugi che non hanno più nulla da dirsi. Noli me tangere dice. Ma mi piace moltissimo. Venezia è sicuramente una tra le città più belle del mondo, nonché una tra le più visitate e amate. (Mieczysław Kozłowski), Murano, questa Venezia in piccolo. Ed ecco perché l’acqua prende questa risposta, la torce, la ritorce, la percuote, la sbriciola, ma alla fine la porta pressoché intatta verso il largo, nell’Adriatico. Per la prima volta in […] Venezia è il posto dove navigano i violini. (Hermann Hesse), Grazie a Dio sono qui! La singolare imbarcazione, tramandata tale e quale dai tempi delle ballate e così inusitatamente nera come di tutti gli oggetti di questo mondo sono soltanto le bare, fa pensare a tacite e criminose avventure fra lo sciacquio notturno dei canali, e ancor più alla morte stessa, a feretri, a tenebrose esequie, all’ultimo silenzioso viaggio. Perché Venezia va visitata, va “sentita” in prima persona, e contemplata nella sua infinita bellezza, una bellezza quasi “lontana dal tempo”. Le lingue occidentali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari, 19-42 Clegg, Sdegno. Gli alfabeti scolpiti nelle lapidi ad altezza d’uomo. (Ezra Pound), A Venezia si gira portandosi addosso la propria faccia per ciò che essa è veramente: un luogo pubblico. Aveva visto una volta Venezia e il Ponte dei Sospiri, e quando pronunciava la parola sospiri lo faceva a voce così alta e insistente che si capiva come si struggesse per l’Italia. […] È come se lo spazio, consapevole – qui più che in qualsiasi altro luogo – della propria inferiorità rispetto al tempo, gli rispondesse con l’unica proprietà che il tempo non possiede: con la bellezza. Infilare una calletta, cacciarsi nella gola nera di un sottoportico, sbucare in una corte che pare un culdísacco, trovarvi il pertugio di un’altra calletta, uscire da quel dedalo soffocato in un campo arioso, luminoso, pieno di gente, oppure sulle soglie di un palazzone principesco, oppure su una fondamenta aperta al sole e al vento, oppure su un rio largo, popolato di barche e barconi: questo è un girare nell’inaspettato, nell’impreveduto, e quasi nell’inverosimile, che può ricordarci addirittura le nostre stupende e stupite scorribande per il chimerico paese di Fanciullezza. Eppure esse hanno in comune un dato negativo nella loro situazione topografica che già determina il loro destino. (Iosif Brodskij), Venezia è una città incompatibile con il moderno. Un’atmosfera unica, che fa di Venezia una meta d’obbligo, assolutamente imperdibile. Ma nel dirti che cos’è Venezia, ebbene, sento che mi è impossibile. Facebook. Vorrei tentare di tracciare le linee di questa immagine prima che vada perduta per sempre, e di raccogliere, per quanto mi sia possibile, il monito che proviene da ognuna delle onde che battono inesorabili, simili ai rintocchi della campana a morto, contro le pietre di Venezia” John Ruskin, The Stones of Venice ISBN: 978-88-317 … (Charles Dickens), Così disposte ai due lati del canale, le abitazioni facevano pensare a luoghi naturali, ma di una natura che avesse creato le proprie opere con un’immagine umana. È un’opera d’arte, il capolavoro più grande che la nostra specie abbia prodotto. È stata inaugurata nei giorni scorsi, nell'Appartamento del Doge di Palazzo Ducale, la mostra “John Ruskin. Mi sento fresco e giovane quando il mio piede posa su queste calli, e i contorni di San Marco mi entusiasmano (….) Convegno: John Ruskin e Venezia, 22 marzo 2018, Museo Correr . Le pietre di Venezia John Ruskin ecco la copertina e la descrizione del libro libri.tel è un motore di ricerca gratuito di ebook (epub, mobi, pdf) Libri.cx è un blog per lettori, appassionati di libri. (Pitigrilli), Venezia, malgrado le inaudite sventure che stanno per annientarla, è una città francamente allegra. (Woody Allen), L’anima di Venezia sono le sue maschere. E la fuga degli abitanti accelera il ritmo della degradazione. (Bruno Barilli), Le acque del Canal Grande sono, per i palazzi che vi sono riflessi, come uno specchio a cui si affidano senza timore. Esiste una città più ammirata, più celebrata, più cantata dai poeti, più desiderata dagli innamorati, più visitata e più illustre? Gli aggettivi per definire Venezia non bastano mai, e qualunque descrizione, anche la più esaustiva, non sarebbe in grado, attraverso le parole, di renderle piena giustizia. (Jean Cocteau), È una città che dà una sensazione incredibile e strana allo stesso tempo, non so davvero perché. (Francesco Guccini), Non vorrei scrivere molto su Venezia; penso che tutti la conoscano. Questa parola da sola sembra far scoppiare nell’anima un’esaltazione, eccita tutto ciò che vi è di poetico in noi, scatena tutte le nostre facoltà di ammirazione. (Marcel Proust), Chiudi gli occhi camminando: ascolta la babele delle lingue dei turisti di tutto il mondo concentrati lungo cinquanta metri di calle. Non mi è mai successo prima di aver paura di descrivere quanto mi è capitato di vedere. Tutti i parquet di legno che gli capitano a tiro vengono martellati dalla mattina alla sera. Ci si incontra in continuazione, ci si saluta sette volte al giorno, si continua a parlare allontanandosi, a venti metri uno dall’altro, alzando la voce in mezzo ai passanti. (Dario Fo), Ci sono giorni in cui le onde dell’Adriatico incanutito per la nostalgia irrompono dentro Venezia gridando: “Sei mia!” (Mieczysław Kozłowski), Attraversando il ponte di Rialto si prova solo metà dell’esperienza che dà una gita in gondola sotto le sue volte. (Mieczysław Kozłowski), C’è l’apprensione crescente – per non chiamarla paura – che per [Venezia] possa essere in serbo il destino di Atlantide. (Władysław Mieczysław Kozłowski), Venezia è il posto dove navigano i violini. È il paradiso delle città, e una luna sufficiente a fare impazzire metà dei savî della terra batte con i suoi puri sprazzi di luce sull’acqua grigia davanti alla finestra; e io sono più felice di quanto sia mai stato in questi cinque anni — felice davvero — felice come in tutta probabilità non sarò mai più in vita mia. Perché vuoi combattere contro il labirinto? A Venezia, quando c’è la luna, par di passeggiare in una acquaforte. Le pietre di Venezia (titolo originale: "The Stones of Venice") è un trattato in tre volumi sull'arte e sull'architettura veneziana scritto dallo storico dell'arte inglese John Ruskin, pubblicato per la prima volta dal 1851 al 1853.. La sua interpretazione dell'arte e dell'architettura influenzarono fortemente l'estetica vittoriana ed edoardiana. Eppure esse hanno in comune un dato negativo nella loro situazione topografica che già determina il loro destino. Venezia è una testuggine: il suo guscio di pietra è fatto di macigni di trachiti (maségni in veneziano) che lastricano le strade. In nessun’altra città come a Venezia, ho trovato una tale unità della vita odierna con la vita che ci parla dalle opere d’arte della sua età aurea e nella quale sole e mare sono più essenziali di tutta la storia. Non gettare pietre contro i vicini se le tue finestre sono di vetro. John Ruskin è stato uno scrittore, pittore, poeta e critico d'arte britannico.… Venezia - “Venezia giace ancora davanti ai nostri sguardi come era nel periodo finale della decadenza: un fantasma sulle sabbie del mare, così debole, così silenziosa, così spoglia di tutto all’infuori della sua bellezza”. Essa mette in fuga gli abitanti. (Charles Aznavour), [Venezia] dispensa ai bipedi in arrivo la nozione di una superiorità estetica, una nozione che manca nelle loro tane d’origine, nel loro ambiente abituale. (Dal web), Veneziano, largo di bocca, stretto di mano.