Ma solo per poco: le conquiste di Giustiniano si rivelarono infatti effimere, a causa della comparsa di nuovi nemici (Longobardi, Avari, Arabi, Bulgari). Anche la corruzione e l'abbandono degli antichi costumi repubblicani, che avevano reso grande Roma, oltre al dispotismo degli imperatori, ebbero un notevole influsso, secondo alcuni storici, sul declino e la caduta finale di Roma. Procopio suggerisce che Genserico accompagnò la propria richiesta di tregua con un'offerta in denaro. La politica religiosa di Teodorico fu comunque tollerante, a differenza di quella dei Vandali e dei Franchi. [35] Si può concludere che gli Unni contribuirono alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, non tanto direttamente (con le campagne di Attila), quanto indirettamente, giacché, causando la migrazione di Vandali, Visigoti, Burgundi e altre popolazioni all'interno dell'Impero, avevano danneggiato l'Impero romano d'Occidente molto più delle stesse campagne militari di Attila. Odoacre, alla testa di un'orda di Eruli, Turcilingi, Rugi, Sciri, si diresse quindi verso Milano; Oreste, vista la gravità della rivolta, si rifugiò a Pavia, che venne però assediata ed espugnata dai ribelli; Oreste venne catturato e, portato a Piacenza, giustiziato (28 agosto 476). Nel 519, infatti, Simmaco, un senatore romano che collaborava con il governo ostrogoto in Italia di Teodorico, aveva redatto la Historia Romana, un'opera andata perduta, che, secondo alcune congetture, sarebbe stata la fonte comune di Marcellino e Giordane. Anche se l'Occidente romano crollò sotto l'invasione dei Visigoti all'inizio del V secolo, il rovesciamento dell'ultimo imperatore, Romolo Augusto, non fu compiuto da truppe straniere, ma piuttosto da foederati germanici organici all'esercito romano. Anche Giordane e Marcellino (che del resto è egli stesso bizantino, seppur di lingua latina) fanno lo stesso, come anche gli scrittori occidentali di lingua latina Giovanni di Biclaro, Isidoro di Siviglia, Beda, Gregorio di Tours e Fredegario. [98] Nel frattempo, l'ambasciatore Pietro era in marcia per l'Italia, quando arrivò la notizia dell'uccisione di Amalasunta. Storia d'Italia: dalla Caduta dell'Impero Romano d'Occidente alla nascita del Sacro Romano Impero. Cfr. Secondo l'opinione di Zecchini, sarebbe da escludere che «prima di Marcellino fosse già stato stabilito in Oriente il nesso "deposizione di Augustolo-fine di Roma": esso sembra riconfermarsi [..] di derivazione occidentale e probabilmente simmachiana».[51]. Negli anni successivi, l'imperatore d'Oriente Zenone inviò in Italia, per liberarsi della sua scomoda presenza, Teodorico, re degli Ostrogoti, perché soppiantasse l'usurpatore Odoacre e reggesse la penisola per conto dell'Impero bizantino. Schematizzando si può dire che il regno barbarico non conobbe la separazione dei poteri, concentrati tutti nelle mani del re che li aveva acquisiti per diritto di conquista, al punto che la cosa pubblica tendeva a confondersi con la sua proprietà personale e la stessa nozione di regno con la persona di chi esercitava il potere politico e assicurava la protezione militare dei sudditi, dai quali esigeva in cambio fedeltà. L'obbiettivo di Teodorico era civilizzare il suo popolo integrandolo nella civiltà romana, ma non fece tentativi concreti di fondere le due popolazioni: il suo unico scopo era garantire che le due nazioni potessero vivere insieme in modo pacifico. Il cristianesimo viene considerato da alcuni storici e filosofi (soprattutto gli illuministi del XVIII secolo: Montesquieu, Voltaire, Edward Gibbon) la causa principale della caduta dell'Impero romano d'Occidente. La vera caduta dell'impero romano Il potere dei Cesari non si è chiuso nel 476, sotto l'onda delle invasioni barbariche, ma con il crollo del muro. Per lo storico italiano Santo Mazzarino (Fine del mondo antico, Rizzoli, 1988), invece, esse diedero solo la spallata finale a una struttura politica, economica e sociale ormai profondamente logora come quella della pars occidentalis. Ha prosperato per oltre 700 anni e il suo crollo nel 476 d.C. può essere collegato a varie cause interne ed esterne. Maggioriano dovette dunque rinunciare alla spedizione e, tornato in Italia, fu detronizzato per volere di Ricimero (461). [55], In ogni modo, anche se l'interpretazione del 476 come data della caduta dell'Impero di Roma aveva già cominciato a diffondersi, sia in Occidente che in Oriente, nel corso del VI secolo, non tutte le fonti la considerarono una data rilevante. [101] Il declino non coinvolse, tuttavia, tutte le regioni: quelle meno colpite dalla guerra, come la Sicilia o Ravenna, non sembrano aver risentito in misura rilevante degli effetti devastanti del conflitto, mantenendo la propria prosperità. Alcune domande sul passaggio dall'Impero romano al Medioevo Take this quiz! [15] Fu in un questo clima tormentato che, nonostante i rovesci subiti, Alarico tornò in Italia nel 408, riuscendo a mettere a segno il sacco di Roma due anni più tardi. Le invasioni barbariche del V secolo provocarono, conseguentemente, una crisi economica nella parte occidentale dell'Impero. [109] La guerra rese Roma una città spopolata e in rovina: molti monumenti si deteriorarono e dei 14 acquedotti che prima della guerra fornivano acqua alla città ora solo uno, secondo gli storici, rimase in funzione, l'Aqua Traiana fatto riparare da Belisario. Secondo lo studioso, l'insediamento dei Germani di Odoacre rappresentò l'inizio del processo con cui l'Italia sarebbe poi finita nelle mani di Ostrogoti e Longobardi, Franchi e Normanni.[48]. Odoacre fu infatti sospettato di aver appoggiato, anche se solo indirettamente, la rivolta del generale Illo, e, quando Odoacre allestì una spedizione nelle province illiriche dell'Impero, all'epoca minacciate dagli Ostrogoti, Zenone tentò di impedirla sobillando i Rugi a invadere l'Italia. Eh sì. Tuttavia inviò a Odoacre un diploma che gli conferiva la dignità di patrizio, e gli scrisse, pur lodando la sua condotta, chiedendogli di provare la sua rettitudine riconoscendo l'Imperatore esiliato (Nepote) e permettendogli di tornare in Italia.[46]. [71] Ciò allarmò Zenone, che decise di inviargli contro gli Ostrogoti di Teodorico. Malco, pur essendo ostile alla politica dell'Imperatore Zenone, in questo caso non si discosta dalla versione ufficiale bizantina del 476; il suo giudizio su Odoacre è positivo e non si discosta da quello dei Consularia Italica; come i Consularia Italica, anche Malco ritiene gli avvenimenti del 480 come più importanti di quelli del 476. Secondo un rapporto del World Economic Forum, nel 2050 i sistemi pensionistici di otto Paesi che rappresentano assieme la maggior parte dell’economia mondiale salteranno per mancanza di sostenibilità. La sottrazione di diversi territori al controllo dell'Impero da parte dei barbari e la momentanea devastazione di quelli solo momentaneamente occupati provocarono un repentino crollo del gettito fiscale (fino a 1/8 della quota normale) - dato che le province colpite dalle invasioni, con i campi devastati, non erano più in grado di versare le tasse ai livelli di prima. L'Impero romano nel 117 con Traiano, alla sua massima espansione Germania romana (9), Scozia romana (83), Libia romana (203) Stati clienti e/o zone d'influenza dell'Impero romano nel 117 Evoluzione storica Preceduto da Repubblica romana Succeduto da Regni romano-germanici Impero ottomano Ora parte di Abcasia Albania Algeria Andorra Arabia Saudita Armenia Austria Azerbaigian Belgio Bosnia … Se si presta fede alla "Prammatica Sanzione", le tasse non furono incrementate rispetto all'epoca gotica, ma evidentemente i danni provocati dalle devastazioni belliche resero molto difficile pagarle e, del resto, sembra che Narsete non ricevesse sussidi da Costantinopoli, ma dovesse provvedere da sé per il mantenimento dell'esercito e dell'amministrazione. Costanzo riuscì a sconfiggere i vari usurpatori che si erano rivoltati contro l'imbelle Onorio e a rioccupare temporaneamente parte della Spagna spingendo i Visigoti di re Vallia a combattere per l'Impero contro Vandali, Alani e Svevi. E fu così che Romani e Ostrogoti continuavano ad essere divisi dalla religione e dallo stato giuridico, vivendo insieme come due popoli distinti e separati. La caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 d.C.) spiegata in meno di 2 minuti dallo scrittore Niccolò Ammaniti. Infatti le province orientali dell'Impero, che per prime subirono l'urto dei barbari (i Visigoti alla fine del IV secolo dilagarono in Grecia e nei Balcani), non si disgregarono sotto quelle invasioni, ma furono capaci di respingerle ed inglobarle, per poi dirottarle verso la sezione occidentale, che invece sotto quell'urto si sfasciò del tutto. La deposizione di Romolo Augustolo nel 476 d.C. Registri della cancelleria ravennate e Malco, Divisione dell'Impero, guerre civili ed imbarbarimento dell'esercito, Tentativi bizantini di ricostituzione dell'Impero d'Occidente. Le invasioni barbariche, quindi, furono sicuramente la principale causa esterna della caduta dell'Impero. [104] Nel 556 papa Pelagio si lamentò in una lettera al vescovo di Arles delle condizioni delle campagne, «così desolate che nessuno è in grado di recuperare»;[106] proprio a causa della situazione critica in cui versava l'Italia, Pelagio fu costretto a chiedere al vescovo in questione di inviargli i raccolti dei patrimoni pontefici nella Gallia meridionale, oltre a una fornitura di vesti, per i poveri della città di Roma. Tuttavia, come nota Zecchini, «neanche alla scomparsa di Nepote viene attribuito un ruolo epocale o comunque di particolare rilievo». #adriat, Il cenacolo (o Ultima Cena): opera di Leonardo, Corruzione e abuso di ufficio, differenze, Viaggio al termine della notte: riassunto del romanzo di Céline, Stelle e pianeti: differenze ed etimologie dei termini, Alle fronde dei salici, poesia di Quasimodo, La giara, di Luigi Pirandello: riassunto e commento alla novella brillante sul tema del possesso, San Martino: testo e parafrasi della poesia di Carducci, Conversazione in Sicilia, di Elio Vittorini: riassunto. Tuttavia, nel 519, si ebbe un'eccezione alla regola, con la nomina a console del genero di Teodorico, Eutarico. Oltre alle invasioni germaniche del V secolo e all'importanza sempre più incisiva dell'elemento barbarico nell'esercito romano, sono stati individuati anche altri aspetti per spiegare la lunga crisi e la caduta finale dell'Impero romano d'Occidente: Il 476, anno dell'acclamazione di Odoacre re, fu quindi preso come simbolo della caduta dell'Impero romano d'Occidente semplicemente perché da quel momento in poi, per oltre tre secoli fino a Carlo Magno, non vi furono più imperatori d'Occidente, mentre l'Impero romano d'Oriente, dopo la caduta dell'Occidente, si trasformò profondamente, divenendo sempre più greco-orientale e sempre meno romano. La verifica mira a valutare le conoscenze sull'argomento e si compone dei seguenti quesiti (tra parentesi i punti, eventualmente, da assegnare ai quesiti per la valutazione) : [36], Un secondo problema conseguente a questa politica di accomodamento con i Barbari era che l'inclusione delle potenze barbare nella vita politica dell'Impero aumentava il numero di forze che dovevano riconoscere l'Imperatore, rendendo maggiore il rischio di instabilità interna: infatti, se prima di allora, le forze da cui l'Imperatore doveva ottenere il riconoscimento, erano le aristocrazie terriere di Italia e Gallia e gli eserciti campali di Italia, Gallia e Illirico, oltre all'Impero d'Oriente, ora l'Imperatore doveva ottenere il riconoscimento anche dei gruppi barbari incorporati nell'Impero (Visigoti, Burgundi, ecc. A seguito della perdita di gran parte della flotta, la spedizione fallì: Eraclio si ritirò attraverso il deserto nella Tripolitania, tenendo la posizione per due anni finché non venne richiamato; Marcellino si ritirò in Sicilia. Recco, campionato italiano #aqu, Ti racconto di un 1º Passo. [90] Sette settimane più tardi, tuttavia, Teodorico, colto da dissenteria, perì il 30 agosto 526. Tuttavia, a corroborare il fatto che fu un'eccezione alla regola, a fare la nomina in quel caso non fu Teodorico, ma l'Imperatore stesso, come un favore speciale al re goto. È vero, ci sono le testimonianze di un'aperta esultanza di cristiani eminenti come Tertulliano o Salviano di Marsiglia, di fronte alle disfatte e alle invasioni. Aree minacciate da Franchi, Alemanni, Burgundi. Ricimero impose come imperatore fantoccio Libio Severo, ma questi non fu riconosciuto né da Costantinopoli, né dai comandanti di Gallia e Illirico (rispettivamente Egidio e Marcellino). Il regno fu l'unica istituzione politica nuova elaborata dagli invasori, anche se ci furono importanti differenze all'interno dei popoli germanici. [87], È possibile che questi eventi avessero una qualche connessione con un editto imperiale emanato intorno a quel periodo, che minacciava di pene severe gli Ariani, li escludeva dagli uffici pubblici e dall'esercito, e chiudeva tutte le loro chiese. La nobiltà gotica non condivideva, tuttavia, le idee di Amalasunta: essi si consideravano come vincitori residenti nel mezzo di una popolazione vinta, e ritenevano che un re goto dovesse ricevere un'educazione più spartana; invece di apprendere la letteratura, che avrebbe potuto renderlo debole e effeminato, avrebbe dovuto allenarsi a rinforzare il proprio fisico e nell'arte militare. Nel 527 venne incoronato Imperatore d'Oriente Giustiniano I. Egli riuscì a riconquistare nel corso del suo lungo regno gran parte dell'Impero d'Occidente, Roma compresa: tolse l'Italia agli Ostrogoti, l'Africa settentrionale ai Vandali e la Spagna meridionale ai Visigoti. Tra il 465 e il 467, per esempio, non vi fu imperatore in Occidente; inoltre, dal punto di vista costituzionale, nel corso di quel biennio, l'Imperatore d'Oriente Leone I divenne l'Imperatore di tutto l'Impero unificato, anche se l'effettivo controllo delle province occidentali era detenuto dal magister militum barbaro Ricimero. Nel 476 le truppe barbariche stanziate in Italia deposero l’ultimo imperatore romano, Romolo Augustolo, mettendo la parola fine alla storia dell‘Impero Romano d’Occidente.E’ l’inizio di una nuova era: il Medioevo. La mancanza di stabilità politica a causa delle troppe forze in gioco stava portando a un deterioramento della situazione e a un rapido susseguirsi di imperatori; sarebbero dovute accadere tre cose per evitare la caduta finale dell'Impero:[37]. Da quel momento in poi i barbari vennero fermati sempre più difficilmente, fino a dilagare del tutto nella parte occidentale dell'Impero nel V secolo. I primi anni della Repubblica furono incerti per la confusa situazione politica della Urbe. In questo modo si spiegherebbe la facilità con cui le popolazioni romanizzate si fusero con i conquistatori germanici in Occidente e con i conquistatori arabi in Oriente. L'Impero romano d'Occidente, comunque, rischiò di rinascere nel corso del VI secolo. O persino le memorie documentate di vescovi che guidarono la resistenza armata ai barbari, sostituendosi alle milizie romane in fuga. Teodato fece finta di accettare, e fu proclamato re; tuttavia, Teodato non perse molto tempo per liberarsi della cugina; si alleò con i parenti dei tre cospiratori goti che erano stati fatti giustiziare da Amalasunta, e la fece imprigionare in un'isola sul Lago Bolsena in Tuscia. Se i Goti di Radagaiso (che invasero l'Italia) e gli Unni di Uldino (che colpirono l'Impero d'Oriente) furono respinti, non fu lo stesso per gli invasori del fiume Reno del 406. Sotto queste condizioni l'Italia rimase formalmente parte dell'Impero, e venne considerata ufficialmente come tale sia a Roma che a Costantinopoli. Cultura / Eventi storici / La caduta dell’Impero Romano. Se sia Giordane che Marcellino riconoscono il 476 come la data della caduta dell'Impero romano d'Occidente, o dell'Impero romano con sede a Roma, essi non la riconoscono tuttavia come la data della caduta dell'Impero romano tout court; infatti, esisteva ancora la parte orientale dell'Impero. Cause ed effetti della caduta dell'Impero Romano. Questa sua idea di marciare su Roma, secondo lo storico Bertolini, «rivelava la consapevolezza di ciò che sempre rappresentava Roma, prima sede e culla dell'impero, come perenne custode dell'antica tradizione imperiale. TONY, IDEE MOLTO CHIARE CHE USERÒ' QUANDO AVRÒ' STORIA IN PRIMA!!! Il rapido collasso dell'Impero unno dopo il decesso di Attila privò l'Impero di un possibile valido alleato (gli Unni), che tuttavia si poteva anche trasformare in una temibile minaccia, da contrapporre ai Barbari stanziati all'interno dell'Impero. Probabilmente Teodorico riteneva la parola rex sufficientemente appropriata per esprimere il fatto che fosse di fatto sovrano sia dei suoi sudditi germanici che dei suoi sudditi romani, anche se nel caso di questi ultimi si trattava di fatto di una "quasi sovranità", in quanto Teodorico li governava in qualità di alto ufficiale di Costantinopoli. Le limitazioni che escludevano i Goti dal consolato si estesero inoltre anche alle cariche civili, che furono mantenute in vigore sotto il governo ostrogoto, come era già stato con Odoacre. caduta dell'Impero romano d'Occidente. Sono state avanzate molte ipotesi per spiegare la decadenza dell'Impero e la sua fine, dall'inizio del suo declino nel terzo secolo alla caduta di Costantinopoli nel 1453. Fu la crisi economico-sociale, insomma, che alla lunga finì per indebolire fatalmente la struttura politico-militare dell'Impero romano d'Occidente, che, già dilaniato dalle guerre intestine (vedi sopra) e devastato da frequenti carestie ed epidemie (allo stesso tempo causa e conseguenza della crisi economica e dell'instabilità politica), alla fine non seppe più resistere con successo alle invasioni barbariche provenienti dall'esterno. Il miglior #Beerfestiva, Enjoying sunrises. Con la caduta di Roma, la transizione è stata tutt'altro che facile, costringendo il mondo a reinventarsi per un lungo periodo. Articolo disponibile in PDF. [4], Tali nuove e fatali invasioni furono la conseguenza della migrazione degli Unni nella grande pianura ungherese. Fu in questo periodo, che i cristiani approfittarono della debolezza del “ sistema impero ”, per iniziare ad imporre e dettare le loro leggi. Dopo piùdi mille anni l'impero romano inizia a decadere, e in questo appunto metto in risalto le cause principali che portarono questo grande impero ad una rovinosa caduta. Verifica di storia sulla caduta dell'Impero Romano d'Oriente e la Guerra dei cent'anni, per la scuola secondaria di I grado (adatta ad una classe I o II). La crisi fu dovuta principalmente dovuta al conflitto sociale tra optimates e populares e al problema della concessione della cittadinanza (civitas) agli italici (vedi sopra: le popolazioni italiane sotto il dominio di Roma): questi, infatti, fornivano uomini, navi e risorse economiche e avevano avuto una parte fondamentale nei successi militari dei Romani. Nel VI secolo, tuttavia, si cominciò a prendere coscienza che l'Impero di Roma, nonostante la sopravvivenza della parte orientale, fosse ormai storia passata. Lo storico longobardo Paolo Diacono, invece, nella Historia Romana (redatta nel corso dell'VIII secolo) attribuisce molta rilevanza alla data del 476, considerata come quella della fine dell'Impero romano con sede nella città di Roma, come risulta evidente da due passi dell'opera: «Ita Romanorum apud Romam imperium toto terrarum orbe uenerabile et Augustalis illa sublimitas, quae ab Augusto quondam Octauiano cepta est, cum hoc Augustulo periit anno ab Vrbis conditione millesimo ducentesimo nono, a Gaio uero Caesare, qui primo singularem arripuit principatum, anno quingentesimo septimo decimo, ab incarnatione autem Domini anno quadringentesimo septuagesimo quinto.», «E fu così che l'Impero dei Romani presso [la città di] Roma sull'intero mondo venerabile, e quella dignità augustale, che in tempi antichi fu assunta da Ottaviano Augusto, perì con questo Augustolo nell'anno 1209 dalla fondazione della città, nell'anno 517 da Gaio Cesare, che senza dubbio fu il primo ad ottenere l'accentramento del potere [principato] nelle sue sole mani, nell'anno 475 dall'incarnazione del Signore.», «Cessante iam Romanae urbis imperio utilius aptiusque mihi uidetur ab annis dominicae iucarnationis supputationis lineam deducere, quo facilius quid quo tempore actum sit possit agnosci.», «Avendo già cessato di esistere l'Impero della città di Roma, mi sembra più utile e comodo computare gli anni a partire dall'incarnazione del Signore, essendo possibile che in questi tempi sia un atto conosciuto più facilmente.». A partire dal 498 Teodorico nominò uno dei consoli. Zecchini conclude che «cancelleria ravennate, corte costantinopolitana e opinione pubblica bizantina non diedero alcun valore epocale alla caduta di Romolo Augusto: esse privilegiarono semmai l'anno 480 quale data, che, lasciando sussistere un solo imperatore, quello orientale, creava una situazione nuova e per certi aspetti preoccupante, ma da non ritenersi affatto definitiva ed irrimediabile».[50]. Le prime avvisaglie della decadenza, quindi, si sarebbero avute già nel I secolo d.C., con la tirannia di imperatori come Nerone, Caligola, Commodo e Domiziano. Il senato romano, al quale i Goti, per lo stesso principio, non potevano farne parte, continuò a riunirsi e a eseguire le stesse funzioni che compiva nel corso del V secolo. Tuttavia Teodorico aveva una restrizione nella scelta del console: egli doveva essere un cittadino romano, non un goto. Il piano fu elaborato in accordo tra l'imperatore d'Oriente Leone, l'imperatore d'Occidente Antemio e il generale Marcellino che godeva di una certa indipendenza nell'Illirico. [104] I tentativi di Giustiniano di combattere gli abusi fiscali in Italia risultarono vani e, nonostante Narsete e i suoi sottoposti avessero ricostruito, in tutto o in parte, numerose città distrutte dai Goti,[105] l'Italia non riuscì a recuperare la sua antica prosperità. Ma questi non intendeva governare l'Italia in qualità di re di una orda barbara comprendente numerose nazionalità germaniche; egli intendeva governare l'Italia in qualità di successore di Ricimero, Gundobado e Oreste, ovvero come funzionario imperiale; in pratica, Odoacre non intendeva distaccare l'Italia dall'Impero romano. Qui, dal 455 in poi si succedettero ancora nove imperatori, ormai senza alcun potere effettivo.. Anche l' esercito romano era controllato dai barbari grazie ai … Scarica il pdf (85 Kbs) La Repubblica - Robinson. Il ritorno degli ornamenta palatii a Roma nel 497, a dire dello studioso di diritto romano Orazio Licandro, ebbe un'importanza simbolica notevole: con tale gesto, l'Imperatore Anastasio non solo sanciva che, dopo la detronizzazione di Odoacre, in Occidente «non vi erano più usurpatori», ma riconosceva ufficialmente Teodorico come legittimo governatore d'Italia subordinato all'unico Imperatore romano residente a Costantinopoli; Licandro conclude che sotto Teodorico «la pars occidentis continuava ad esistere e non si era affatto trasformata in un regno gotico». Poesia d’esperanto. Lo storico inglese illuminista Gibbon sostenne che a causare il definitivo crollo dell'Impero furono i figli e i nipoti di Teodosio: con la loro debolezza, essi abbandonarono il governo agli eunuchi, la Chiesa ai vescovi e l'Impero ai barbari. Secondo gli storici di scuola marxista, come Friedrich Engels, l'Impero romano cadde quando il modo di produzione schiavistico, non più alimentato dalle grandi guerre di conquista, cedette il passo al sistema economico feudale basato sul colonato e quindi sulla signoria fondiaria e sulla servitù della gleba tipiche dell'economia curtense del Medioevo. I circoli gotici, insospettiti dagli editti che Giustino aveva emesso contro gli Ariani, connessero la persecuzione dell'arianesimo con la riunione della Chiesa, e temettero che la politica imperiale potesse cagionare la formazione di un movimento anti-ariano in Italia; di conseguenza, Teodorico e parte della nobiltà gotica cominciarono a diffidare del senato, e in particolare di quei senatori che avevano rivestito un ruolo nel porre termine allo scisma. Costui, accusato di alto tradimento, fu difeso da Boezio, che audacemente sostenne che l'intero senato, compreso lo stesso Boezio, fosse responsabile per le azioni di Albino; questa difesa fu considerata come una confessione di colpevolezza da parte di Boezio e dell'intero senato, e lo stesso Boezio fu accusato di alto tradimento, arrestato e destituito dalle proprie cariche, sostituito da Cassiodoro. Antemio arrivò a Ravenna nel 467, e fu riconosciuto imperatore sia in Gallia che in Dalmazia. Nel 1648 con la Pace di Vestfalia i principi feudali divennero praticamente indipendenti dall'Imperatore e il Sacro Romano Impero si ridusse a una semplice confederazione di Stati solo formalmente uniti, ma de facto indipendenti. [84], A partire dal 523 i rapporti tra Ravenna e Costantinopoli divennero più complicati. Il popolo romano ricevette da ella ampie assicurazioni che non ci sarebbe stata alcuna differenza di trattamento tra Romani e Goti. Anche il nuovo Papa Giovanni I, succeduto a Papa Ormisda nel corso del 523, era visto con diffidenza dai Goti, in quanto considerato parte di quella frangia che desiderava una dipendenza più stretta dell'Italia dal governo imperiale, al fine di ottenere maggior potere e libertà per il senato romano. Le cause che portarono alla caduta dell’impero romano d’Occidente non sono da individuare nell’immediata vicinanza del 476, ma molti anni prima, a partire cioè dalla crisi che investì l’impero nel III secolo d.C. e possono essere individuate in due ordini di ragioni: Si può prendere ad esempio lo storico Malco, della cui opera sono rimasti solo frammenti. Ai limitati successi di Costanzo ed Ezio contribuirono certamente gli Unni, lo stesso popolo che aveva provocato indirettamente le crisi del 376-382 e del 405-408.